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La Francia torna nel comando militare della Nato. Sarkozy: saremo più forti

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2009 03:48
12/03/2009 03:44
 
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La Francia torna nel comando militare della Nato. Sarkozy: saremo più forti
Nicolas%20Sarkozy
Nicolas Sarkozy

Il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy ha annunciato il rientro della Francia nel comando militare integrato della Nato ed ha subito precisato: "Avremo pienamente il nostro posto negli alti comandi alleati".

Il ritorno della Francia nella Nato avviene "nell'interesse della Francia e dell'Europa". Mettendo fine a 43 anni di assenza dal comando dell'Alleanza, Sarkozy ha detto che "la Francia sarà più forte e influente, perché gli assenti hanno sempre torto; perché la Francia deve dirigere e non subire; perché noi dobbiamo essere là dove si elaborano le decisioni e le norme, non aspettare di fuori che ce le notifichino".

Il capo dello Stato francese ha aggiunto che Parigi "conserverà la sua dissuasione nucleare indipendente".

"Il ravvicinamento con la Nato rafforzerà la nostra indipendenza nazionale. L'allontanamento dalla Nato proclamato ma mai realizzato, limita la nostra indipendenza nazionale".
  
La politica attuale è ormai "incomprensibile": "Chi può capire che si mandano i nostri militari sul campo e non si partecipa alle decisioni? Si decide che non si vuole essere presenti, non si vuole essere influenti".

La svolta francese
Dopo 43 anni la Francia cambia strategia e decide di rientrare nella Nato. La 'svolta' dalla clamorosa decisione del 1966 dell'allora presidente Charles De Gaulle che voleva il Paese "indipendente" dagli Usa nelle sue decisioni di politica militare e civile, è stata annunciata da Nicolas Sarkozy. "Il riavvicinamento con la Nato - ha detto oggi in un convegno all'Ecole militaire - rafforzerà la nostra indipendenza nazionale". "E' arrivato il momento - ha aggiunto - di porre fine a questa situazione. E' negli interessi della Francia e della stessa Europa".

"Basta nascondere le nostre teste nella sabbia - ha proseguito Sarkozy - siamo capaci di proteggere noi e gli altri". La Francia di fatto, tra i Paesi fondatori della Nato, non è mai uscita del tutto dall'Alleanza atlantica ed è il quarto Paese contributore per bilancio e il quinto per il numero di truppe impegnate. La scelta di De Gaulle nel 1966 era per garantire al Paese una maggiore indipendenza e libertà all'interno dell'Alleanza, soprattutto in materia di nucleare. La decisione, presa nel bel mezzo della guerra fredda, fu il culmine delle tensioni tra Francia e Stati Uniti sul controllo dell'Alleanza e delle armi nucleari. "Manterremo - ha comunque precisato Sarkozy - indipendente il nostro deterrente nucleare. Possiamo avere un dibattito su questo o anche sul disarmo ma - ha aggiunto il presidente francese - non condivideremo le decisioni sulla nostra forza nucleare". Di fatto la Francia reintegrerà il comando militare ma continuerà a non sedere nel gruppo di pianificazione nucleare mantenendo in questo quiendi la sua "indipendenza".

Martedì l'Assemblea Nazionale dovrà ratificare la decisione dell'Eliseo per permettere a Sarkozy di arrivare al vertice del 3-4 aprile a Strasburgo con un fiore all'occhiello. In tutto però dovrà avvenire superando le polemiche interne. L'eccezione francese infatti piaceva molto all'opposizione perché aveva permesso alla Francia di opporsi ad esempio alla guerra in Iraq. E Segolene Royal ha già chiesto un dibattito sulla questione. Secondo un sondaggio che apparirà domani su Paris Match comunque il 58% dei francesi approvano la scelta di Sarkozy.

Intanto il segretario della Nato, Jaap De Hoop Scheffer, ha espresso tutta la sua soddisfazione per il rientro di Parigi: "La piena partecipazione della Francia in tutte le decisioni civili e militari della Nato non potrà che rafforzare ulteriormente l'alleanza". "Sono sicuro - ha detto - che saranno fatti tutti i passi necessari per realizzare la decisione".

BY RAINEWS24


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Francia-Nato, un rapporto controverso

Era il marzo del 1966 quando la Francia si ritirò dal comando integrato dell’Alleanza Atlantica. Il presidente De Gaulle aveva sbattuto la porta in nome della sovranità nazionale.

Presa nel bel mezzo della guerra fredda, la decisione rappresentava il culmine di anni di rivalità franco-americana sul controllo della Nato. Ma dopo 40 anni il mondo è molto cambiato e per Parigi è tornato il momento di rientrare nel luogo dove si prendono le decisioni atlantiche.

In realtà, la Francia ha continuato a giocare un ruolo importante nella Nato: generali d’Oltralpe hanno comandato missioni in Kosovo, Bosnia e Afghanistan.

Parigi è il quarto più grande finanziatore dell’Alleanza. Secondo il presidente Sarkozy, tornare nel comando integrato significa semplicemente porre fine a una situazione d’ipocrisia.

Dopo la fine della Guerra fredda, numerosi leader francesi hanno preso iniziative di riavvicinamento alla Nato: a cominciare da François Mitterrand, fino al tentativo, andato a vuoto, di Jacques Chirac nel 1997.

I critici, sia nell’opposizione che nel partito di maggioranza Ump, temono che Parigi perda un po’ della sua indipendenza e e della sua capacità di agire come contrappeso agli Stati Uniti. Vedono il ritorno nella Nato come una prova della volontà di Sarkozy di avvicinarsi all’America allontanandosi dall’Europa: volontà paventata fin dalla sua prima visita in terra americana nel duemilasette.

“Credo che sia un’illusione – dice l’analista francese Didier Billion – pensare che possiamo influenzare le azioni della Nato, anche se rientriamo nel comando integrato. Solo gli ingenui considerano la Nato come un’organizzazione in cui si tengono delle vere discussioni. Non ci sono discussioni, sono gli americani a decidere”.

Chi non vede di buon occhio il rinnovato entusiasmo francese per la Nato pensa che questo sia d’ostacolo all’auspicata forza di Difesa europea. La Francia non può, secondo quest’ottica, giocare un ruolo trainante in entrambe le compagini militari.

Sarkozy respinge la critica, affermando che proprio la reintegrazione francese nell’Alleanza Atlantica potrà rilanciare il progetto di Difesa europea comune.

BY EURONEWS


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