La droga sosterrà l'economia del Kosovo indipendente

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
snaplinx
00giovedì 8 novembre 2012 01:13

La droga sosterrà l'economia del Kosovo indipendente

косово протест самоопределение Приштина демонстрация

 
Foto: EPA

Alcuni giorni prima delle elezioni presidenziali negli USA il capo del Dipartimento di Stato, Hillary Cliniton, ha visitato Pristina. 

Dopo gli incontri con il presidente Atifete Jahjaga e il premier Hashim Thaci, Hillary Clinton ha ribadito che gli USA sono sempre stati insieme con il Kosovo e rimarrano suo partner anche in futuro. Ovviamente, non poteva fare una dichiarazion diversa.

Nel 1999 i bombardamenti di Belgrado, Novi Sad, Podgorica, di grandi e piccole città della Serbia e del Montenegro terminarono dopo che Slobodan Milošević acconsentì a lasciar entrare in Kosovo truppe americane e della NATO. Formalmente tutto avveniva conformemente alla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ma in realtà gli USA e la NATO occuparono semplicemente lo stato sovrano della Serbia e poi tolsero allo stesso un quarto del territorio.

La CIA e il Pentagono sognavano da tempo di trasferire le proprie basi dalla Germania e dall’Italia nella Penisola balcanica. Adesso nessuno più cerca di nascondere il fatto che nel marzo 1999 l’operazione “Forza alleata” della NATO fosse solo un paravento. Già prima del suo avvio specialisti militari scelsero 1000 ettari di terra vicino alla città serba di Uroševac per la costruzione della più grande base militare USA in Europa. Allora fu designato anche l’appaltatore generale, la società texana Halliburton, specializzata in attrezzature petrolifere e in manutenzione degli oleodotti. La Halliburton decise di non lavorare direttamente e affidò la costruzione della base di Bondsteel alla società figlia Kellogg, Brown and Root. In quel periodo padrone della Casa Bianca era Bill Clinton che sognava di mettere le mani sui Balcani e sulle risorse naturali del Kosovo. Stando alla Banca Mondiale, il costo delle risorse minerali del Kosovo è di 100 miliardi di dollari.

Secondo alcune stime, la costruzione della base di Camp Bondsteel è costata quasi un miliardo di dollari. In tre anni qui sono stati costruiti in tutto 300 impianti. Nel solo ospedale sono stati investiti 34 milioni di dollari. Negli stessi USA gli analisti dicono che Bondsteel rappresenta il maggiore "interesse" degli americani in Europa. Attualmente vi stanziano 7.000 soldati ed ufficiali degli USA. La base di Bondsteel è un intero stato. Le merci arrivano solo dagli USA. Ci sono un cinema, una biblioteca, internet, case di molti appartamenti, un albergo, bar, palestre, una piscina, un’autorimessa, officine di riparazione. Il Pentagono ha fatto di tutto affinché il servizio in Kosovo non fosse troppo duro. Esistono piani di trasfomazione di Bondsteel e della base vicina di Camp Monteith in un centro europeo dei marines USA. Proprio dal Kosovo i marines verranno trasportati in Afghanistn per lavorarvi a turno.

Già 15 anni fa l’Interpol preparò un rapporto speciale dove tutti gli uffici nazionali dell’organizzazione venivano invitati a prestare particolare attenzione alle strutture mafiose degli albanesi kosovari. Alla vigilia dei bombardamenti della Yugoslavia ad opera dell’aviazione della NATO il Centro di ricerche strategiche e internazionali presso il Massachusetts Institute of Technology ha emesso un rapporto speciale nel quale si specificava che le strutture del Kosovo controllavano il 70% del mercato dell’eroina in Germania e in Svizzera. I Balcani sono stati collegati con gli itinerari che partivano dal Sud-Est asiatico. Attraverso il canale principale, noto come “itinerario balcanico”, passa l’80% della droga destinata alla vendita in Europa.

L’oppio fatto crescere in Afghanistan e in Pakistan viene trasformato in Turchia e poi, attraverso il Kosovo e la Repubblica Ceca, viene inviato in altre regioni europee. Poi l’itinerario balcanico va in Gran Bretagna attraverso il porto francese di Calais, dove la mafia albanese ha posizioni molto salde. Numerosi clan albanesi operano in Kosovo e Macedonia, come anche in Alabania. Non solo, ma questi clan cooperano con la mafia turca e quella bulgara. La mafia albanese usa corrieri cechi per il trasporto di eroina ai dealer turchi ed inglesi che hanno basi in Gran Bretagna. I contrabbandieri hanno creato alleanze con i loro colleghi criminali in Italia, inclusi quelli di Соsa Nostra.

Tenendo conto della crescita continua della produzione di droga in Afghanistan, che fornisce il 90% di tutta l’eroina mondiale, i proventi dal traffico di droga rimarranno la voce principale dei redditi del Kosovo “indipendente”. Subito dopo la dichiarazione dell’indipendenza del Kosovo a Bruxelles hanno cominciato a dire che adesso nel Kosovo sarà posta definitivamene la parola fine al commercio di droga. Ma non c’è stata e non ci sarà nessuna lotta alla mafia. Si tratta di un business fantasticamente redditizio che, stando ad alcuni esperti, frutta annulamente decine di miliardi di dollari. Risulta quindi che tutta la regione dell’Albania, Kosovo e Macedonia Occidentale rappresenta attualmente un immenso deposito di droga che permette a tutti di guadagnare. La lotta contro la droga e contro il traffico di droga esisterà solo nei rapporti delle organizzazioni internazionali che di tanto in tanto piglieranno pesci piccoli senza toccare i pescecani del traffico della droga.



italian.ruvr.ru/2012_11_07/kosovo-usa-clinton/
snaplinx
00giovedì 8 novembre 2012 01:36

Il Kosovo è la priorità americana


флаг сша флаг косово
 
Foto: EPA

Qualche giorno prima delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti i rating sommari del democratico Barack Obama e del repubblicano Mitt Romney sono tornati in parità.

Nell'ultimo dibattito nella città di Boca-Raton, Florida, ha vinto Obama. Nonostante la politica estera non abbia un ruolo importante nella vita degli americani, che sono molto più preoccupati dai problemi interni del paese, i dibattiti sulle questioni internazionali sono sempre una cartina di tornasole del grado di competenza dei candidati. Ed in questo campo, secondo gli analisti, il presidente attuale è risultato essere più competente del suo avversario. Obama e Romney si sono confrontanti sull’Afghanistan, Siria, Iran, Iraq, Libia, Egitto, Israele. E non hanno sprecato nemmeno una parola sui Balcani, sulla situazione in Serbia. Non c'è da meravigliarsi, dato che secondo Washington negli ultimi anni la situazione nei Balcani è più o meno stabile, come rileva il politologo Danka Jovanovič,

Il risultato delle presidenziali negli Stati Uniti non avrà un impatto drammatico sulla situazione balcanica e sulla politica di Washington riguardante la Serbia. Alcuni in Serbia pensano che il repubblicano Mitt Romney potrà fare tante cose utili per la Serbia, se diverrà presidente. Ma questa visione è sbagliata. Non si deve dimenticare che il democratico Bill Clinton ha sviluppato e ha messo in atto il progetto di liberazione di Kosovo. Quindi, non si può escludere che in caso di vittoria Barack Obama farà tutto per risolvere definitivamente il problema di Kosovo, imponendo a Belgrado le sue condizioni. Obama non si occuperà personalmente degli “affari balcanici”, delegandoli all’Unione Europea. Negli ultimi otto-dieci anni i Balcani non sono mai stati la priorità della politica estera statunitense. Questa situazione difficilmente cambierà nei prossimi anni.

Oggi per qualsiasi presidente degli USA, sia Obama che Romney, è lo status-quo ad essere importante nei Balcani. La Slovenia e la Croazia fanno già parte della NATO e dell’UE. Il Montenegro sta per entrare in entrambe le organizzazioni. È molto probabile a Belgrado proporranno un’entrata immediata nell’Unione Europea, poi nell’alleanza nord-atlantica e chiederanno un appoggio totale della politica di Washington. Se Belgrado accetta le condizioni, otterrà il via libera.

Questa è la questione di cui Washington si occupa attivamente. Un mese e mezzo prima delle elezioni a Belgrado è stato mandato un nuovo ambasciatore, Michael Kirby. Prima della nomina, Kirby ha occupato la carica di vice segretario di Stato per le missioni diplomatiche all'estero. Egli stesso è un diplomatico capace e con esperienza. Alla domanda di un giornalista  su che cosa succederà in caso di vittoria di Romney, l’ambasciatore ha detto sinceramente: “Non credo che con la vittoria di un repubblicano dovremmo cambiare la nostra via politica. Adesso per noi c’è soltanto un tema importante, il Kosovo. Questo è la nostra priorità”.

Michael Kirby ha sempre detto che gli Stati Uniti sono contrari alla divisione di Kosovo in due parti. Secondo Washington, Belgrado e Prishtina devono trovare d’accordo. Il desiderio del diplomatico americano è chiaro, lui sta al servizio governativo e segue le ordinanze del suo governo. Negli ultimi anni i diplomatici americani hanno influenzato ampiamente i politici serbi.

Ma il presidente serbo Tomislav Nikolič non è la persona più disponibile a trovare un'intesa. Il leader serbo in un intervista al canale televisivo macedone “Sitel” ha dichiarato: “In tutti i colloqui con i rappresentante europei dico apertamente che nei prossimi 100 anni in Serbia non nascerà una persona che accetterà l’indipendenza del Kosovo e Metohia”.

Ma gli Stati Uniti non dimenticano le loro priorità. Nella loro visita a Belgrado il segretario generale statunitense Hilary Clinton e il rappresentante supremo dell’UE per gli affari internazionali Catherine Ashton vorranno parlare delle prospettive di dialogo tra Belgrado e Pristina.

http://italian.ruvr.ru/2012_11_01/93186535/
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com