La disabilità con la mano tesa: mendicanti invalidi, "veri e falsi"
Vittime di sfruttamento o mendicanti "per professione": è certamente un mondo articolato e "invisibile". La gran parte di queste persone con disabilità sfuggono alla rete dei servizi sociali, mentre alcuni sono oggetto di operazioni di polizia. Storie e analisi dal Nord al Sud dell'Italia
ROMA - La disabilità in strada tende la mano e chiede la carità: nulla di nuovo, per chi vive in una grande città, come Roma o Milano, ma molto meno visibile per chi abita in un centro più piccolo, addirittura "invisibile" nelle principali città del Veneto. Un fenomeno, ovunque, difficile da "intercettare" e che, evidentemente, sfugge alla rete dei servizi offerta dal terzo settore. Dalla Caritas a Sant'Egidio, dall'Opera Nomadi alla Fio.Psd, la sensazione è la stessa: ci sono persone disabili che si rivolgono alle mense o ai dormitori, ma sono pochi e nessuno di loro è vittima di sfruttamento o vive sotto minaccia. Quelli che vediamo per le strade delle grandi città, invece, spesso con mutilazioni in bella vista ed evidentemente incapaci di muoversi autonomamente, hanno quasi certamente alle spalle un'organizzazione strutturata, un vero e proprio "racket", contro cui poco possono le organizzazioni del terzo settore, ma che invece diventa oggetto di operazioni di polizia. Come quelle che, domenica a Torino e ieri a Milano, hanno portato alla liberazione di 36 mendicanti disabili, alcuni gravemente mutilati.
Abbiamo provato a penetrare tra le maglie di questo "sfuggente" fenomeno, raccogliendo storie, commenti e analisi di chi lavora sul territorio: la testimonianza di suor Anna Alonzo, che sulle strade di Palermo ha incontrato a aiutato Karel, disabile mendicante ancora in cerca di accoglienza; i commenti della Ledha e dell'Opera Nomadi a Milano, della comunità di Sant'Egidio e della Fio.Psd a Roma, l'analisi della Caritas di Vicenza, dove il fenomeno è quasi "invisibile", come nelle principali città del Veneto. E quella del comandante Maggi, che a Roma dirige il gruppo Sicurezza sociale dei vigili urbani e questo fenomeno lo segue con particolare attenzione. Ecco qui di seguito tutti gli articoli di SuperAbile.it. (cl)
(27 settembre 2012)
Paolo Ciani (Comunità Sant'Egidio) invita a non generalizzare: "Non tutti sono vittime e gli sfruttatori non sono sempre rom". E' vero però che "chi subisce costrizione sfugge ai servizi" e rischia di vivere nel più completo isolamento e nell'anonimato
Non vengono intercettati dalle istituzioni né dalle associazioni: la sensazione da Padova a Venezia è che sia impossibile monitorare davvero il fenomeno. Don Sandonà (Caritas Vicenza): "Il racket vieta loro di chiedere aiuto"
Mihaela, giovane romena spastica sin dalla nascita, chiede l'elemosina a pochi passi dalla stazione Santa Maria Novella di Firenze. Nei mesi scorsi è stata minacciata da alcuni suoi connazionali dopo essere stata avvicinata dagli assistenti sociali. Ancora oggi chiede l'elemosina per strada, ma da alcuni mesi è ospite dell'albergo popolare Paolin
Le 32 persone disabili che fino all'intervento della Polizia venivano sfruttate dal racket dell'elemosina sono ospitate al momento in un centro della Protezione civile. Il presidente della Casa della Carità: "Non vogliono stare in un'istituto, vogliono una prospettiva di vita. Se sono stati salvati o meno, dipenderà da quello che accadrà loro da ora in poi"
La Ledha lancia un appello alle istituzioni e si offre per aiutare le 32 vittime sottratte al racket a Milano. Bomprezzi, giornalista: "Di questi mendicanti, al massimo, si occupa la polizia. Invece dovrebbero essere curati e riabilitati"
Paolo Pezzana, presidente della Fio.Psd: "Ci sono persone disabili, per lo più italiani, che frequentano i nostri servizi, ma nessuno di loro vive di elemosina. E si tratta comunque di casi molto limitati. Quelli che invece vediamo mendicare per strada hanno percorsi differenti"
Maurizio Maggi è dirigente del gruppo Sicurezza sociale dei vigili urbani di Roma: "E' un racket ma i disabili sono accompagnati e ripresi da semplici ‘caporali', mentre noi dobbiamo arrivare ai vertici dell'organizzazione, veri aguzzini, che li riducono allo stremo". Ecco, dalla voce di chi monitora il fenomeno, il racconto della situazione
Straniero, in sedia a ruote a causa di una vasculite, è stato trovato in strada a Palermo da suor Anna Alonzo. E' completamente solo, ora si cerca chi possa aiutarlo
Il presidente di Opera Nomadi Milano: "Si è creata una sinergia tra diverse realtà criminali, diversi tipi di malavita. Serve un'inchiesta sociale sul territorio, che sia un termometro per tenere sotto controllo la situazione"
La polizia e la dda di Milano hanno sgominato una banda di criminali ch