Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Free counter and web stats
free translation
Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

25 APRILE COME SEMPRE CI CHIAMANO BANDITEN

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2007 05:59
25/04/2007 05:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 393
Registrato il: 01/02/2006
Utente Senior
OFFLINE
Dedicato al compagno partigiano Silvio Corbari e alla sua banda





COME SEMPRE CI CHIAMANO BANDITEN

Oggi, come ogni anno ogni 25 Aprile, saremo sommersi da messaggi e da informazioni mediali di vario tipo sull’anniversario della Liberazione, e sulla Resistenza come fondamento della nostra democrazia. E, naturalmente, vista la fase che attraversiamo, si cercherà di dire che la Resistenza, sempre più non violenta (a sentire i vari celebratori) non era contro qualcuno, ma per la Pace.
Dall’altra parte, in questo periodo post-elettorale, si metterà in risalto l’uso strumentale di questa festa utilizzata per cementare una risicata vittoria alle ultime elezioni.



Se la dicotomia fosse tra fascismo e democrazia, indubbiamente avrebbero ragione entrambi: avrebbero ragione i fascisti (sia pur edulcorati) a dire che questa è una giornata che tende a dividere gli italiani ed avrebbero ragione i sinistri di governo & soci a dire che questa è una giornata di riconciliazione e di Pace.
Ma come tutti sappiamo la vera dicotomia non è tra fascismo e democrazia, ma tra Sistema Capitalistico e lotta rivoluzionaria contro il Capitale e contro lo Stato. Tra fascismo e democrazia non c’è dicotomia, ma soluzione di continuità, nel senso che il fascismo e la democrazia sono i due strumenti che il Capitale usa nelle varie fasi per gestire e mantenere il suo Potere.
Come dimostrano le vicende del franchismo spagnolo non esiste rottura nel passaggio tra un sistema e l’altro: se rottura c’è stata in Italia non è stato per l’impossibilità di un passaggio indolore (tanto è vero che gli anglo-amerikani stavano tentando di salvare e riciclare lo stesso Mussolini per gestire tale passaggio), ma per l’irriducibile determinazione di una parte determinante dei partigiani, che non erano entusiasti del passaggio che altri (Yalta) avevano per loro determinato.

Ci avrebbero pensato i partiti riformisti, coadiuvati dagli antifascisti dell’ultima ora, prima a disarmare i Partigiani, che volevano continuare la Resistenza fino all’abbattimento del Sistema, e poi a far passare nell’immaginario collettivo l’idea che la Resistenza era stato soltanto un grande movimento democratico per la cacciata della dittatura fascista e dell’invasore nazista.
E che il fascismo non fu un momento di rottura con la democrazia è dimostrato dal fatto che l’instaurazione di un regime fascista si verificò non dovunque, ma solo in quei Paesi, che avevano passato momenti di vero sommovimento rivoluzionario anticapitalista: si verificò nell’Italia del biennio rosso, che aveva visto occupazioni di fabbriche e di terre nel periodo della fame post-bellica, si verificò in Germania per contrastare il sogno della rivolta spartachista, si scatenò in Spagna per distruggere la Repubblica libertaria, anarchica e rivoluzionaria.
Non è un caso che non ci fu un regime di tipo fascista negli altri Stati capitalisti, che magari si allearono con questi regimi (come in Giappone o in Turchia) oppure furono conquistati da questi regimi durante la guerra( Francia, Polonia): ci furono regimi imposti dagli invasori ma non ci furono regimi autoctoni di questo tipo.


E allora il fascismo fu, come dicevamo prima, lo strumento che in una determinata fase storica, il Capitale usò per stroncare ogni tentativo di rivoluzione anticapitalista. Tanto è vero che, almeno in una prima fase, i fascisti cercarono anche la legittimazione parlamentare: fu così per Mussolini, fu così per Hitler, che venne eletto cancelliere dopo la legittimazione elettorale. L’unica eccezione fu in Spagna dove Franco prese il potere con le armi, ma perché la Repubblica era in mano alla sinistra comunista ed anarchica.
Ecco quindi la vera dicotomia: Capitalismo ed Anticapitalismo. E come il Fascismo fu uno degli strumenti del Capitale per il mantenimento del potere, così l’Antifascismo è stato ed è uno degli strumenti degli anticapitalisti per distruggere quel Potere.
E, checché ne dicano tutti i democratici sostenitori del Sistema, l’antifascismo non fu un mitica espressione di gioia e di pacificazione, ma una lotta armata, dura, senza quartiere e, senza pietà contro l’odiato nemico al servizio degli sfruttatori. L’Antifascismo delle sfilate tricolorate, delle manifestazioni celebrative in nome della bubbola “siamo tutti italiani” è , appunto, una bubbola inventata dal Potere con la connivenza di tutti i partiti democratici, destri o sinistri che siano, per legittimarsi come Sistema economico e politico e sopire i contrasti sociali per frenare qualsiasi spinta rivoluzionaria, specialmente in questa fase in cui Egli (il Potere) non ha nulla da concedere per recuperare consenso ed è anzi costretto a politiche sempre più oppressive e sempre più repressive, fra le quali, in una prossima eventuale fase storica, anche il fascismo, sia pure sotto altro nome, modalità e strumenti.
La Resistenza non fu una guerra di popolo contro l’invasore, ma una guerra civile condotta da militanti e da settori in gran parte proletari contro il regime, allora fascista, asservito al sistema economico capitalista. Non è un caso che la Resistenza si rafforzò specialmente nella parte centro-settentrionale d’Italia, dove esisteva un proletariato cosciente e ancora memore delle lotte del biennio rosso, mentre rimase generalmente in ombra nelle altre zone d’Italia. Il fatto che poi ampi settori della borghesia abbandonarono il fascismo e cercarono una nuova legittimazione presso il nuovo regime non ha le sue spiegazioni sull’incomunicabilità fra capitalismo e fascismo, ma sulla capacità del Potere di cambiare in corso d’opera gli strumenti di cui si serve. Non guerra di popolo dunque, perché i popoli come entità assoluta non esistono; esistono gli oppressi e gli oppressori, gli sfruttati e gli sfruttatori, esistono i poveri e i ricchi. Esistono insomma individui e classi sociali contrapposte i cui interessi sono inconciliabili. Per questo il Capitale scelse il fascismo, per questo i proletari e i militanti anticapitalisti scelsero l’antifascismo. Per questo il Capitale ha scelto la democrazia e il parlamentarismo, per questo noi siamo contro il regime democratico-parlamentarista.
Per questo noi continuiamo a dirci antifascisti. Non vogliamo vivere di ricordi e non abbiamo nessuna intenzione di celebrare il passato per giustificare e sostenere il presente ma vogliamo, imparando dal passato, continuare a combattere il presente per costruire un futuro che ci liberi da questo regime democratico senza lasciare spazio ad alcuna forma di fascismo vecchio e nuovo: IL NOSTRO ANTIFASCISMO E’ PARTE INTEGRANTE DEL NOSTRO ANTICAPITALISMO.
Non vogliamo fare come alcuni che dicendo di voler combattere il regime esistente, considerato il nemico principale, pensano di poter superare questa dicotomia fascismo (considerato il nemico secondario)-antifascismo solo perché anche i fascisti sono contro questo regime democratico: anche questo non sarebbe altro che un avallare la falsa dicotomia fascismo-democrazia.
Il nostro nemico non è la faccia della medaglia che il Capitale mostra, nascondendo l’altra, ma il Capitale in tutta la sua medaglia, sia la faccia palese, sia quella nascosta.

Il 25 Aprile per noi non è dunque una celebrazione, una ricorrenza, un semplice ricordo, ma un impegno di lotta, in continuità con i partigiani di Dongo, con la banda Corbari, contro ogni tipo di regime di cui il capitalismo si serve.

COME SEMPRE SIAMO RIVOLUZIONARI



Onore a tutti i compagni caduti combattendo contro lo Stato e il Capitale
L’Avamposto degli Incompatibi

Silvio Corbari

Nacque a Faenza il 10 gennaio 1923 di Domenico a Anna Ciani. Deceduto a Castrocaro il 18 agosto 1944 impiccato.




Altre immagini
http://www.racine.ra.it/camalanca/corbari/foto24.htm

La medaglia d'oro alla
memoria al Valor Militare




Con l'occupazione tedesca a Faenza il 16 settembre 1943 un gruppo di circa una ventina di antifascisti si portò alla sorgente del fiume Samoggia dove fu successivamente raggiunto da militari sbandati e ex prigionieri fuggiti dai campi di concentramento raggiungendo ben presto l'elevato numero di 60 unità.
Nel corso del mese di ottobre sorsero in seno al gruppo discussioni sulla strategia da seguire e la disciplina a cui sottostare e alla fine del mese di ottobre il gruppo finì con lo scindersi in diversi gruppi. Uno di questi si portò verso le zone dell'8ª brigata Garibaldi attuando nella marcia di trasferimento un'azione all'albergo Alta Romagna d Santa Sofia che permise ai partigiani di venire in possesso dei piani di approntamento della Linea Gotica, che furono poi fatti pervenire agli alleati.
Anche Corbari, con una decina di uomini, divenuti una trentinca alla fine dell'anno, si rese autonomo dalla formazione iniziale. Purtroppo il gruppo di Corbari alla fine di gennaio fu attaccato e distrutto dai tedeschi a Ca' Morelli di Tredozio. Venti furono i partigiani catturati (sette saranno poi fucilati a Verona) due i morti in combattimento, il padre e la madre di Iris Versari inviati in campo di concentramento. Solo Corbari, Iris Versari e pochi altri partigiani non presenti a Ca' Morelli si salvarono.
La ricostruzione della formazione avvenne molto lentamente. A maggio contava 20 effettivi (il numero dei combattenti non superò mai le cinquanta unità), ma l'esiguità del gruppo non impedì a Corbari e a Iris Versari di attuare, nel corso della primavera, alcune azioni (tra le quali la più clamorosa fu l'uccisione del console della milizia Gustavo Marabini), da far credere all'esistenza di un distaccamento numeroso e ben organizzato. L'aumentato numero di partigiani e l'affluire di nuove reclute portarono alla formazione di un comando per affrontare i problemi politici, organizzativi, logistici, di armamento, e di una struttura organizzativa articolata in squadre logistacamente autonome. Venne ricercato un più stretto legame con la pianura e l'organizzazione, nella quale era impegnato Tonino Spazzoli, che consentì alla formazione di usufruire, nell'estate di un lancio di armi e materiali da parte degli Alleati, sul Monte Lavane, risoltosi però in un duro scontro con i tedeschi, che ne ebbero preventiva informazione.
Corbari, anche nella nuova realtà organizzativa della formazione, mantenne un ruolo autonomo e svolse azioni da lui decise e attuate con pochi uomini. Il 18 agosto 1944, tradito da una spia, venne catturato a Ca' Cornio di Modigliana assieme a Iris Versari, Arturo Spazzoli, Adriano Casadei I tedeschi e i fascisti diedero ampio risalto alla cattura di Corbari, divenuto un simbolo della lotta partigiana, tanto che la voce popolare lo faceva presente ovunque, ne ingigantiva le azioni e gliene attribuiva altre da lui mai compiute. Il risalto dato alla cattura e la messa in scena della ripetuta impiccagione esprimevano la volontà dei fascisti di uccidere, oltre al fisico, il mito rappresentato da Corbari e dai suoi compagni.
Dopo la morte di Corbari e degli altri tre partigiani la formazione si riorganizzò e combattè sino alla liberazione del territorio della zona del Tramazzo, dove operava.

(testo di Vladimiro Flamigni)



Silvio Corbari


Nacque a Faenza il 10 gennaio 1923 di Domenico a Anna Ciani. Deceduto a Castrocaro il 18 agosto 1944 impiccato.




Motivazione per la concessione della Medaglia d'oro alla memoria al Valor Militare.
"Comandante di un battaglione di partigiani da lui stesso costiuito, fu sempre di costante esempio ai suoi uomini nelle più audaci azioni. Terrorizzò con attacchi intensi e imprevedibili le forze neofasciste della Romagna. Le innumerevoli imboscate vittoriose, condotte con astuzia e con coraggio eccezionale contro i principali esponenti delle forze tedesche e fasciste, che infangavano la nostra terra, crearono attorno alla sua esistenza ormai leggendaria, una giusta fama nazionale. Fronteggiò i violenti rastrellamenti, disarmò caserme e presidi nazisti, la sua attività si svolse ovunque profondamente efficace in tutti i paesi in Romagna, suscitando l'ammirazione degli onesti e dei buoni conquistando sempre nuovi proseliti per la redenzione della Patria. Occupò paesi e villaggi, aiutà i deboli, umiliò i prepotenti. Caddè da eroe, simbolo di libertà e di giustizia a Cornio di Modigliana, 18 agosto 1944".

La lapide del monumento in ricordo dei caduti della battaglia di Ca' Malanca (Purocelo) dell' 11-13 ottobre 1944.








Una guida per conoscere e per ricordare


Preleva la guida in formato pdf (3.047 kb). Per scaricarla sul pc, senza aprirla dal browser, premere il tasto destro del mouse e selezionare la voce salva oggetto con nome, procedendo quindi a salvarla sul proprio computer.

pdf

http://www.racine.ra.it/camalanca/guida/guidacamalanca.pdf

Dall'album fotografico
Foto della 36ª Brigata Garibaldi nella Valle del Lamone

http://www.racine.ra.it/camalanca/album/indexalbum.htm

Una compagnia in movimento nella Valle del Sintria (settembre)

"Battitura" del grano a Campo Ripaldi di Casetta di Tiara (agosto)

Pesatura del grano a Campo Ripaldi di Casetta di Tiara (agosto)

Partigiani e contadini a Cà di Malanca (ottobre)

La compagnia del Biondo a Fornazzano (settembre)

Partigiani della compagnia di Amato a Poggio di Cavina San Pietro (settembre)

Partigiani della compagnia di Cachi a Cà Torre di Fontana Moneta (ottobre)

13 settembre 1944 Fontana Moneta

La compagnia di Gino a Cà di Malanca

Partigiani e staffette a Mulino Boldrino (settembre)

Tagano con una staffetta

Bruno con due staffette

L’ora politica a Cà di Malanca

Comandanti a Mulino Boldrino (settembre)

Comandanti a Cà Torre di Fontana Moneta

Comandanti a Cà Ortigara di Gamberaldi (settembre)

Dirigenti della brigata a Cà di Gostino (ottobre)

[Modificato da snaplinx 25/04/2007 6.00]



www.disabileforum.com


25/04/2007 05:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 394
Registrato il: 01/02/2006
Utente Senior
OFFLINE


www.disabileforum.com


25/04/2007 05:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 395
Registrato il: 01/02/2006
Utente Senior
OFFLINE


www.disabileforum.com


25/04/2007 05:56
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 396
Registrato il: 01/02/2006
Utente Senior
OFFLINE
"linx":




www.disabileforum.com


25/04/2007 05:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 397
Registrato il: 01/02/2006
Utente Senior
OFFLINE


www.disabileforum.com


25/04/2007 05:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 398
Registrato il: 01/02/2006
Utente Senior
OFFLINE
"linx":

Silvio Corbari esposto a Forlì, Piazza Saffi, il 18 agosto 1944 un'ora dopo aver subito l'impiccagione a Castrocaro.




www.disabileforum.com


25/04/2007 05:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 399
Registrato il: 01/02/2006
Utente Senior
OFFLINE



www.disabileforum.com


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:49. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
Google
free counters

Cliccate su www.disabileforum.com

Notizie on-line
location. of visitors to this page
ZIP Code Maps