Al-Qaida
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Al-Qā‘ida (arabo:القاعدة, al-qā‘ida, "la base" ; italianizzata in: al-Qaeda, el-Qaida o al-Quaida[1], è il nome di un movimento paramilitare, fautore di ideali riconducibili al fondamentalismo islamico e impegnata in modo militante nell'organizzazione e nell'esecuzione di azioni qualificabili come terroristiche, attuate sia nei confronti dei vari regimi islamici filo-occidentali, sia del mondo occidentale tout court. È guidato dal miliardario saudita Osāma bin Lāden, che si avvale della determinante guida ideologica di Ayman al-Zawāhirī (ex medico del Cairo, appartenente a una nota famiglia di dotti religiosi e di magistrati). Entrambi sono riconducibili all'attivismo ideologico-politico dello shaykh ‘Abd Allāh Yūsuf ‘Azzām.
Il mulla afgano ‘Omar ‘Abd al-Raḥmān (guida spirituale dei Talebani) è molto spesso erroneamente confuso per un affiliato ad al-Qāʿida per aver offerto protezione a tale organizzazione ed è solo per questo motivo, in seguito agli attentati dell'11 settembre 2001, che l'Afghanistan è stato il primo paese a subire la reazione militare degli Stati Uniti, proseguita poi contro l'Iraq di Saddam Hussein.[citazione necessaria]
Il gruppo di al-Qā‘ida predica e organizza da tempo, in nome del jihād islamico, un attacco terroristico specialmente nei confronti di paesi occidentali, anche se il suo obiettivo strategico principale rimane quello di abbattere i governi musulmani che, a suo dire, sarebbero complici dell'Occidente: (Arabia Saudita, Pakistan, Egitto o la stessa Autorità Nazionale Palestinese, almeno fino alla vittoria di Ḥamās, stando almeno ad alcuni documenti diffusi in arabo su Internet).
Secondo un'affermazione rilasciata l'8 luglio 2005 al quotidiano britannico "The Guardian" dell'ex-Ministro degli Esteri britannico Robin Cook (laburista) - che si dimise per protesta contro l'aggressione all'Iraq di Tony Blair - , al-Qā‘ida sarebbe la traduzione in arabo di "data-base": «Per quanto ne so io, al-Qā‘ida era originariamente il nome di un data-base del governo USA, con i nomi di migliaia di mujāhidīn arruolati dalla CIA per combattere contro i Sovietici in Afghanistan».[2] È da notare che Cook, durante quella intervista, ha fatto proprie le dichiarazioni che Pierre-Henri Bunel scrisse in un articolo pubblicato su "World Affairs" (una testata giornalistica indiana). Bunel ha lavorato con Messyan (uno dei padri del complottismo undicisettembrino) ed è autore di una "analisi" su ciò che accadde al Pentagono (Voltairenet).
Secondo un'altra ipotesi però il nome potrebbe essere stato scelto rifacendosi a un'idea di ‘Abd Allāh Yūsuf ‘Azzām che aveva in animo di creare un'organizzazione, da chiamare al-Qāʿida al-Ṣulba (La Solida Base), che avrebbe poi dovuto realizzare la nuova struttura di governo islamico del mondo.
In realtà, il nome deriva dal centro logistico situato a Peshawar: in tale luogo venivano registrati i nomi dei volontari arabi che sarebbero stati successivamente mandati a combattere in Afghanistan contro le truppe russe (Intervista ad Saad al-Fagih). Lo stesso al-Fagih ha escluso che, in quel determinato periodo, bin Laden ne fosse a capo.
A conferma delle parole di al-Fagih, contribuisce un altro terrorista: Jamal al-Fadl. Al-Fadl, in un'intervista alla CNS CNS, afferma che al-Qā‘ida nacque circa nel 1989, all'incirca verso la fine della guerra in Afghanistan.
Un giornalista, Peter Bergen, conferma che (in origine) al-Qā‘ida era il nome del centro di raccolta guerriglieri di Peshawar, e successivamente durante, un incontro dei principali leader dell'attuale organizzazione, si decise di mantenere il nome originale (The Osama bin Laden I Know: An Oral History of Al Qaeda’s Leader" Free Press 2006)
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