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G8, Vertici di Polizia Condannati

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2010 10:56
20/05/2010 10:56
 
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Ribaltone
G8 Genova, vertici polizia condannati
per l'irruzione alla scuola Diaz
Ribaltato il primo grado. Pene fino a 5 anni. Urla di gioia dai numerosi stranieri presenti: sentenza sensazionale



ROMA (18 maggio) - Ribaltata la sentenza di primo grado per i disordini e l'irruzione della polizia alla scuola Diaz, nella notte tra il 20 e il 21 luglio 2001, durante il G8 di Genova. I giudici della Terza sezione della Corte d'Appello di Genova, dopo oltre undici ore di camera di consiglio, hanno
condannato 25 imputati su 27, compresi i vertici della polizia, assolti in primo grado: secondo i giudici, sapevano cosa sarebbe accaduto quella notte, la notte della famigerata "macelleria messicana". I responsabili hanno subìto condanne comprese tra i 3 anni e 8 mesi e i 5 anni, con l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Nel complesso le pene raggiungono il secolo.

Il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri è stato condannato a quattro anni, l'ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini a cinque anni, l'ex vicedirettore dell'Ucigos Giovanni Luperi (oggi all'Agenzia per le informazioni e la sicurezza interna) a quattro anni, l'ex dirigente della Digos di Genova Spartaco Mortola (ora vicequestore vicario a Torino) a tre anni e otto mesi, l'ex vicecapo dello Sco Gilberto Caldarozzi a tre anni e otto mesi. Altri due dirigenti della Polizia, Pietro Troiani e Michele Burgio, accusati di aver portato le molotov nella scuola, sono stati condannati a tre anni e nove mesi. Non sono stati dichiarati prescritti i falsi ideologici e alcuni episodi di lesioni gravi. Sono invece stati dichiarati prescritti i reati di lesioni lievi, calunnie e arresti illegali. Per i 13 poliziotti condannati in primo grado le pene sono state inasprite.

Il procuratore generale, Pio Macchiavello, aveva chiesto oltre 110 anni di reclusione per i 27 imputati. In primo grado furono condannati 13 imputati e ne furono assolti 16, tutti i vertici della catena di comando. In primo grado furono assolti Francesco Gratteri, ex direttore dello Sco e oggi capo dell'Antiterrorismo, Giovanni Luperi; Gilberto Caldarozzi e Spartaco Mortola.

Sono passate da tre anni a quattro anni le pene per i «picchiatori» materiali, mentre per coloro che firmarono i verbali e che erano stati assolti in primo grado, la corte ha stabilito pene per tre anni e otto mesi ciascuno. In fondo all'aula ad ascoltare la lettura della sentenza c'era anche "Coda di cavallo", l'agente filmato durante i pestaggi e identificato soltanto nel corso del processo di primo grado, dopo avere partecipato a numerose udienze, mescolato tra gli agenti. Prosciolti, per intervenuta prescrizione, Michelangelo Fournier, il funzionario di polizia che parlò di "macelleria messicana", pentendosi di quello che era successo, così come Luigi Fazio. In primo grado erano stati 13 gli imputati condannati, soltanto gli autori materiali dei pestaggi, per un totale di 35 anni e sette mesi di reclusione.

Un urlo si è levato nell'aula mentre i magistrati leggevano il dispositivo della sentenza. Erano le grida dei numerosi stranieri presenti in aula, tedeschi e inglesi in particolare, vittime dell'assalto alla scuola Diaz. Il giornalista inglese Mark Covell dice che ancora non si capacita della sentenza: «Stamattina non mi aspettavo niente. È una sentenza sensazionale che restituisce forza e coraggio a tanti italiani e stranieri che durante il G8 hanno subito delle ingiustizie, sono stato picchiati, torturati, imprigionati». Heidi Giuliani, la mamma di Carlo, commenta che «il sorriso di Zulkhe è stata la risposta migliore alla sentenza. Avere una risposta di giustizia fa sempre piacere in questo paese». Zulkhe è la ragazza tedesca fotografata in barella all'uscita della Diaz dopo il pestaggio e la cui immagine finì nella copertina dell'inchiesta della procura. Enrica Bartesaghi, presidente del comitato Verità e giustizia ha commentato: «È incredibile, non ci aspettavamo questa sentenza, si riapre uno spiraglio di fiducia in questo paese. È una giornata unica per i pm che ci hanno lavorato. È stata riconosciuta la catena di comando. Tutti quelli che c'erano sono responsabili». Soddisfazione è stata espressa anche dagli avvocati difensori dei manifestanti e delle parti civili. «È stata confermata la nostra tesi che anche i vertici sono responsabili dell'operazione. Abbiamo ottenuto il risarcimento delle spese di primo grado, l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni» ha commentato l'avvocato Stefano Bigliazzi. Tra gli altri particolari, è stato riconosciuto anche il danno subito dai giuristi democratici ai quali furono sequestrati degli hard disk alla scuola Pascoli.
il Messaggero
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