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Annozero, Santoro contro tutti

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2010 08:47
21/05/2010 08:22
 
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Annozero, Santoro contro tutti
Attacchi alla Rai, ai partiti e alla stampa

Il giornalista ha aperto Annozero con un lunghissimo intervento dedicato al suo addio all'azienda. "Anni di ostracismo, un autore ha bisogno di libertà e di poter immaginare il futuro". Alla fine dice: "Non ho ancora firmato,  se volete che resti chiedetemelo"

Annozero, Santoro contro tutti Attacchi alla Rai, ai partiti e    alla stampa Michele Santoro

ROMA - "Gli unici ad avere sicuramente ragione e che possono perfino insultarmi sono gli spettatori". Così è iniziata la puntata di Annozero. Con un Michele Santoro in primo piano, scatenato contro la stampa (Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa) contro Berlusconi (e il suo "editto bulgaro") e con il Pd (che definisce in un passaggio "cialtroni"), mettendo dunque sullo stesso piano sia la maggioranza che l'opposizione che "decidono cosa accade in Rai". 
 
"Non sono né stanco, né provato", ha detto in diretta attaccando in particolare l'articolo di Curzio Maltese 1pubblicato oggi sul nostro giornale. "E' una offesa grave dire che mi sono arreso, perché non mi sono mai arreso a nessuno e nemmeno all'indifferenza del suo giornale verso i problemi della libertà del giornalista televisivo". Evidentemente Santoro legge solo gli articoli che parlano di lui. 

Il giornalista ha poi chiesto, ancora polemicamente, "quale giornalista della Rai, di Repubblica o del Corriere della Sera avrebbe mandato in onda una puntata con Patrizia D'Addario con una diffida arrivata dieci minuti prima sul suo tavolo?". E ancora. Si sono messi a parlare dei miei compensi perché sono l'unico di cui lo stipendio è noto".

In sostanza, il giornalista ha motivato la sua scelta di lasciare con un ostracismo che dura da anni, fatto di minacce, divieti, regole e regolamenti. "Non mi sono affatto arreso a Berlusconi". E si è difeso da quelle che ha definito "denigrazioni ipocrite", riferendosi alle accuse sulla buonuscita e sull'entità del contratto di collaborazione che si appresta a firmare con viale Mazzini.
"Prendiamo lezioni perfino da Bruno Vespa", ha detto, "ed è veramente il massimo che possa fare lezioni di morale e di contratti a noi, lui che viene pagato come l'ultimo premio oscar per fare un programma in crisi".

 
Polemica, dura, anche con il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Sergio Zavoli e il leader Pd Pier Luigi Bersani. "Se si pensa che Annozero sia un prodotto proibito, scabroso del servizio pubblico, che non prevede quel tasso di libertà, di spregiudicatezza, di senso critico, allora lasciatemi andare via. Posso ritrovare recuperare quel respiro di libertà che ha caratterizzato Raiperunanotte e non restare accerchiato come il generale Custer e restare vittima degli amici e dei nemici".

C'è spazio anche per ricordare la lunga vicenda giudiziaria ("Sono qui non perché voluto ma perché lo ha deciso un giudice") e per i rimpianti: "Avrei voluto riportare in Rai Guzzanti e Luttazzi, e anche Biagi, e adesso altri ancora sono privati del diritto di espressione".

Alla fine conferma di non aver ancora firmato: "L'accordo è ancora lì - dice rivolto soprattutto ai dirigenti del Pd e ai membri del cda Rai di opposizione -.  Se volete che resti chiedetemelo. Ma Annozero deve essere considerato la perla del servizio pubblico. Se mi considerate un estraneo, allora arrivederci e grazie. Trenta anni di battaglie non possono essere cancellati e il mio pubblico capirà".

by REPUBBLICA



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21/05/2010 08:37
 
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Santoro: ''Posso continuare a fare Annozero'', ma è quasi un addio (i video)

Il conduttore polemizza con Repubblica, il Corriere, Zavoli e il Pd. Ma getta la spugna.

"Se mi vogliono davvero, resto in Rai e continuo a fare Annozero": Michele Santoro è colpito dalle critiche che gli sono piovute addosso dal suo pubblico e anche dalla stampa amica. E concede: posso anche restare.
Ma chi lo conosce bene sa che non ne ha voglia e non ci crede più.
 

La voce rotta dall'emozione

La voce è rotta dall'emozione. Santoro ha aperto ieri sera Annozero ringraziando l'amico Vauro, che gli è stato vicino in questi giorni, e poi rivolgendosi ai suoi telespettatori, a quella comunità che in lui vede qualcosa di più di un semplice conduttore.
La forza di Santoro è proprio questa. L'uomo e il giornalista, intrecciati indissolubilmente, che si infiammano e ragionano di fronte a una telecamera.

"Lo spettatore s'incazza"

"Lo spettatore giustamente s'incazza", ammette il conduttore nell'Anteprima ad Annozero. La preoccupazione più grande di Michele, infatti, è proprio quella di non essere compreso dal suo pubblico, spiazzato di fronte a quella che è sembrata quasi a tutti una resa ben pagata.
"Ma io non sono un politico, io sono un autore televisivo, e un autore deve cercare  strade nuove, i telespettatori lo seguiranno e naturalmente  lo giudicheranno", dichiara in un primo piano piuttosto stretto.
 

Pronto a tornare sui suoi passi

Ma il senso del monologo non è solo quello di spiegare le proprie ragioni al telespettatore che si sente tradito.
Santoro vuole togliersi diversi sassolini dalla scarpa e vedere riconosciuto, almeno dal Pd Bersani, dal presidente della Rai Sergio Zavoli e dai consiglieri democratici del cda della tv pubblica il valore del suo programma.
Allora sì che potrebbe cambiare idea, restare in Rai e continuare a lavorare ad Annozero, magari progettando contemporaneamente nuove forme per fare informazione.
 

Ce n'è per tutti. da Repubblica a Zavoli

Prima di ricordare ai suoi interlocutori privilegiati, che lui le dimissioni non le ha ancora firmate, però, Santoro risponde a tutte le critiche che ha ricevuto in questi giorni.
All'amico e collega Curzio Maltese, che su Repubblica lo aveva criticato per essersi arreso a Berlusconi, Santoro confessa di essersi offeso e ribatte: "Io non mi sono mai arreso a nessuno nemmeno all'indifferenza del suo giornale, Repubblica, verso i problemi che riguardano la libertà del giornalista televisivo. Dove era Repubblica quando noi venivamo sanzionati dall'Authority in dispregio a quello che prevede la Costituzione sulla libertà di espressione?
 
 

Bordate anche a Stampa e Corriere

Ma le bordate colpiscono anche Il Corriere della sera e la stampa: "Scusate, direttore del Corriere della Sera, direttore di Repubblica, direttore della Stampa, rispondete a questa domanda: se non fossero uscite le intercettazioni dell'inchiesta di Trani e se fosse arrivata la sanzione di 90 milioni di euro -- chiede - che cosa avreste scritto? Che finalmente veniva cancellato Annozero, un programma indegno, magari una vera barbarie dal punto di vista del servizio pubblico". 
 

Nessuna lezione da Vespa

A Vespa, che aveva malignato sostenendo che il suo vittimismo serviva per guadagnare di più, risponde che su contratti e cache non prende lezioni da lui: "Ora, che Vespa, pagato come l'ultimo Oscar da protagonista per fare un programma in crisi, dia lezioni a noi, è veramente troppo".
Al maestro Zavoli risponde che non può accettare neppure da lui critiche alle sue qualità morali.
E poi frecciatine anche per l'opposizione, sia per il Pd sia per l'Idv.
 

Ripartire da Raiperunanotte

Dopo 4 anni e 122 puntate di Annozero, Michele santoro, nonostante dica il contrario appare stanco. L'unica luce che veramente gli illumina gli occhi è l'esperienza di Raiperunanotte, l'unico vero spazio di libertà dall'editto bulgaro in poi. Che resti o che vada da lì ripartirà.
 
 
 
 

Un contratto da esterno con la Rai

Aveva rimandato tutto a una conferenza stampa dopo la firma del nuovo contratto "da esterno" con la Rai.
Ma le polemiche attorno alla decisione di Michele Santoro di abbandonare Annozero sono state, ieri, talmente forti da indurre il conduttore a una riflessione.
 
 

La rabbia dei fan di Santoro

Le reazioni più forti sono arrivate, infatti, prorpio dai suoi fan. Sono nati su Facebook anche dei gruppi che gridano al tradimento.
Curzio Maltese scrive oggi su Repubblica che, dopo una guerra iniziata con l'editto bulgaro del 2002 e mille manovre tentate per chiudere Annozero, Berlusconi ci è riuscito e ha "ottenuto la resa di Santoro".

 

Il pubblico di Raiperunanotte è sensibile...

Se l'esperienza di riferimento è quella di Raiperunanotte, Santoro dovrà stare molto attento proprio a queste reazione: il suo pubblico, infatti, è quello.
Tra l'altro Libero, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, parla stamattina di una "liquidazione" di 17 milioni di euro.
Si tratterà, probabilmente, di una cifra gonfiata. Comunque anche questo è un argomento che fa presa sul pubblico di Santoro.
 

Travaglio preso alla sprovvista

La decisione ha preso alla sprovvista anche Marco Travaglio, che è stato l'asse portante di Annozero, con i suoi interventi polemici ma sempre documentati.
Proprio Travaglio, in un'intervista pubblicata stamattina da Repubblica, nega che ci siano frizioni aspre con Michele e non esclude che in futuro possa tornare a collaborare con lui, ma non nasocnde il suo giudizio sulla vicenda: "Quelli che volevano Santoro fuori dalla Rai ce l'hanno fata".
 
 

Il primo commento di Santoro di ieri

"Prendo atto con soddisfazione delle decisioni che mi riguardano, proposte dal Direttore generale e assunte di fatto all'unanimità dal cda della Rai, che mi potranno consentire di sperimentare nuovi formati televisivi".
È quanto dice Michele Santoro in una breve dichiarazione, affidata all'Ansa, riguardo alla separazione consensuale dall'azienda pubblica.
Il conduttore avrebbe comunque preferito che solo ad accordi sottoscritti se ne fosse data notizia, "anche per concludere serenamente una stagione tv caratterizzata da straordinari risultati".
"Fornirò - assicura il giornalista - nelle prossime settimane la necessaria collaborazione per arrivare rapidamente alla completa definizione in ogni sua parte dell'intesa. A conclusione della stagione e solo a firma avvenuta, risponderò a tutte le domande sul carattere dell'accordo e sul mio futuro professionale, convinto come sono di aver agito ancora una volta nell'interesse del pubblico".
 
 

Il Fatto e Libero commentano così l'addio di Michele

"Annozero se ne va", titola oggi Il Fatto in apertura del giornale in edicola. E gli fa il controcanto Libero, diretto da Maurizio Belpitero: Belli ciao, è il titolo ironico, in cui si insiste sui due milioni e mezzo di euro per rescidnere il contratto.
La notizia è arrivata ieri sera secca come una fucilata e l'ha rilanciata Silvia Garambois sul Globalist: Michele Santoro lascia la Rai. Accordo consensuale. Nella nota dell'ufficio stampa di viale Mazzini, diramata al termine del Consiglio d'amministrazione, si aggiunge che: “l'accordo consensuale, che deve essere implementato attraverso contratti applicativi che saranno messi a punto nei prossimi giorni, prevede la realizzazione di nuovi progetti editoriali che verranno realizzati da Michele Santoro nei prossimi due anni.
Rai continuerà quindi ad avvalersi della collaborazione di Michele Santoro che - conclude la nota - in questo modo, avrà la possibilità di sperimentare nuovi generi televisivi attraverso un ulteriore sviluppo del proprio percorso professionale”.

Un comunicato che non chiarisce molto

Un comunicato che dice tutto e dice niente. Ma che accende persino troppi rimandi. Il clima intorno a Santoro è incandescente da anni. La cacciata. I processi. Il ritorno ordinato dal giudice. E poi le censure. Le polemiche sempre. L'allontanamento di Vauro nei giorni del terremoto. Il contratto a Marco Travaglio che non passava la firma. Gli scontri con il dg Mauro Masi. Lo stop elettorale.


L'ipotesi di accordo con la Rai

 
Secondo quanto riporta Repubblica.it "la risoluzione del contratto sarebbe un'operazione da svariati milioni di euro: oltre alla dovuta risoluzione consensuale, che prevede per legge il pagamento di tre annualità, il contratto dovrebbe essere triennale per la realizzazione di alcune miniserie a prezzi di mercato.
 

 

Annozero va in onda fino al 10 giugno

Finché l'accordo non sarà firmato, comunque, Santoro non ne spiegherà le ragioni.
Solo dopo la firma il conduttore probabilmente convocherà una conferenza stampa per chiarire le motivazioni alla base della decisione di oggi di lasciare l'azienda e di rimanere soltanto per sperimentare nuovi programmi.
Al momento non ci saranno ripercussioni immediate sulla prima serata del giovedì di Raidue, Annozero andrà in onda fino al 10 giugno senza interruzioni.

 

Raiperunanotte come punto di partenza

 
Questo esito sorprendente è nato di certo nei giorni del bavaglio elettorale, come talvolta accade nei momenti di massima crisi, quando la pressione censoria è esplosa in una notte di inattesa libertà (televisiva): Raiperunanotte, il programma di Santoro realizzato al PalaDozza di Bologna e trasmesso dalle tv locali, dal satellite, soprattutto da una rete di grandi, piccoli, piccolissimi, improvvisati siti web ne hanno fatto un evento.
E forse qualcosa di più: hanno aperto una finestra alternativa alla tv. L'hanno spalancata. Difficilissimo calcolare gli ascolti, ma non impossibile: ed è così che è stato calcolato uno share del 13%. Clamoroso.
Un'esperienza che non può essere abbandonata a se stessa.


Già in cerca di una redazione

Il freddo comunicato aziendale lascia spazio solo a congetture. Anche Bruno Vespa, per capirci, ha un rapporto di questo tipo... Ma è troppo sperare che l'intento di Santoro e della sua squadra sia di rilanciare quella rete che, dal satellite al web, ha riaperto i giochi sul futuro della tv?
A sentire i boatos di queste settimane, del resto, Santoro è già a caccia di una redazione: si è parlato persino di quella dismessa di Red, piano terra di Palazzo Grazioli, dalle cui finestre si vede l'accesso secondario alla residenza del premier...
Si era parlato anche di un'intenzione di Santoro di acquistare il manifesto, prontamente smentita dall'interessato.
Ma l'attuale direttrice - Norma Rangeri - è una sua grandissima amica.
Forse una joint venture è possibile.
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Santoro%3A+%27%27Posso+continuare+a+fare+Annozero%27%27%2C+ma+%E8+quasi+un+addio+%28i+video%29&idSezione=6966


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SANTORO ANNOZERO 20-05-2010





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