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Marcegaglia: "Un tavolo per la riforma fiscale" Tremonti: "Presto un piano per le imprese" A Santa Margherita Ligure la presidente di Confindustria ha chiesto che "la manovra non venga spolpata in Parlamento", ed ha insistito nuovamente sulla necessità di coniugare il risanamento con l'innovazione
Da sinistra: Federica Guidi, il ministro Tremonti, Emma Marcegaglia e il ministro Sacconi SANTA MARGHERITA LIGURE - Confindustria torna a chiedere una "vera riforma fiscale". La presidente Emma Marcegaglia, nell'intervento conclusivo del convegno dei Giovani Imprenditori a Santa Margherita Ligure, annuncia infatti: "Chiederemo al ministro Tremonti di aprire un tavolo sulla riforma fiscale perché quello delle tasse è il tema vero". Tanto più che la pressione fiscale effettiva potrebbe essere anche più alta di quella stimata: secondo la Cgia di Mestre infatti la percentuale effettiva è il 52% del Pil nel 2009, "non il 43,2% certificato dall'Istat", sottraendo dal rapporto entrate fiscali- Prodotto l'economia sommersa (che comunque in base alle norme europee non può non essere contabilizzata).
Mentre il ministro dell'Economia Tremonti, che interviene dopo la Marcegaglia, difende la manovra e afferma: "Non ci può essere stabilità senza crescita e crescita senza stabilità". E aggiunge: "Nessuno vuole cancellare le architetture del welfare, ma proprio per conservarle devi ridisegnarle, vanno adattate ad una situazione diversa". Tremonti parla anche dell'attuale sistema di previdenza italiano: "E' il più stabile d'Europa, pari a quello della Finlandia". E promette interventi a favore della libertà d'impresa: "La prossima settimana il Consiglio dei ministri potrebbe considerare e presentare un piano che si occupi della deregulation ma anche di interventi per la libertà di impresa".
Marcegaglia: "Sì al rigore, ma anche alle riforme". "Come ha detto Tremonti i cambiamenti che stiamo vivendo sono storici e c'è una discontinuità fortissima. - ha ammesso Emma Marcegaglia nel suo intervento . Tutto cambia da settimana in settimana, sembrava che la ripresa internazionale fosse a buon punto e che l'Italia l'avesse agganciata quando è arrivata la crisi dei debiti sovrani in Europa. E su questo c'è stata una svolta nel G20 in Corea, un cambio di passo. E' cambiata la parola ordine: bisogna mettere sotto controllo i saldi dei bilancio pubblici. E questa è una parole d'ordine che condividiamo. Nessuna crescita solida senza un equilibiro dei conti pubblici. La Germania ha alzato l'asticella con una manovra da 80 miliardi di euro e la volontà di arrivare entro il 2016 alla parità di bilancio. Ci piaccia o non ci piaccia la Germania è il nostro benchmark". Questo implica, ha precisato Emma Marcegaglia, che però la manovra "non venga spappolata in Parlamento".
Una premessa che però non esclude quanto chiesto da Confindustria anche il occasione dell'Assemblea Annuale, il 27 maggio a Roma, e cioè le riforme: "Non ci si può fermare al rigore, devono essere messe in campo anche le risorse per la crescita, per investire in ricerca, innovazione, infrastrutture e capitale umano". In particolare, poi non c'è riforma senza un serio intervento sul fisco, secondo la presidente di Confindustria: "C'è un problema vero, quello della tassazione sulle imprese e sui lavoratori". Commentando la proposta lanciata ieri dalla presidente dei Giovani imprenditori, Federica Guidi, di un referendum sul fisco, ha però precisato: "Penso che sia più serio lavorare per una vera riforma fiscale tenendo conto del momento in cui siamo, ma facendo una scelta a favore di imprese e lavoratori".
La presidente di Confindustria ha infine affermato che gli imprenditori non vogliono certo ritagliarsi un ruolo antagonistico rispetto a chi governa: "Noi riconosciamo alla politica un ruolo importante, siamo a favore della politica alta, non siamo contro la politica ma contro i privilegi della politica, gli sprechi, le clientele: bisogna abbatterle. La politica non si deve dividere - è stato l'appello di Marcegaglia - non deve litigare ma cogliere l'esempio di serietà che viene dalle famiglie italiane".
Tremonti: "Rendere effettiva la libertà d'impresa". Il ministro dell'Economia ha difeso la manovra, nel suo intervento a Santa Margherita Ligure, ma si è anche mostrato molto comprensivo nei confronti delle ragioni delle imprese, promettendo che "La settimana prossima il Consiglio dei Ministri potrebbe considerare e presentare un piano, sviluppato come sempre prima, sulla libertà d'impresa. Noi crediamo che sia fondamentale cominciare a intervenire sulla legislazione della libertà d'impresa". Quanto alla manovra, Tremonti ha affermato che "Non ci può essere stabilità senza crescita e crescità senza stabilità. E nella crisi abbiamo dovuto considerare questo".
Difendendo la riforma delle pensioni, il ministro dell'Economia ha consegnato agli imprenditori anche delle riflessioni sul sistema attuale di welfare: "La crisi europea dimostra che va ridisegnato il modello pubblico. Nessuno vuole cancellare le architetture del welfare, ma proprio per conservarle devi ridisegnarle".
Pressione fiscale: il calcolo della Cgia di Mestre. Gli italiani pagano un surplus di circa 100 miliardi di euro l'anno al fisco, perchè la pressione tributaria "reale" - afferma la Cgia di Mestre - è stata quasi del 52% nel 2009, "non il 43,2% certificato dall'Istat". Una 'scoperta' cui gli artigiani mestrini dicono di essere arrivati facendo un semplice calcolo: togliendo cioè dal rapporto entrate fiscali-Pil, che determina la pressione dell'erario, l'economia sommersa che in base a norme dettate dall'Eurostat deve essere comunque inclusa nei sistemi di contabilità dei Paesi europei per conteggiare il prodotto interno lordo. Stornando quindi dal Pil 2009 (1.520,8 miliardi di euro) il peso dell'economia in 'nero' - stimabile per la Cgia tra 231,9 miliardi e 255,9 miliardi - il Pil diminuisce, si contrae di conseguenza il denominatore e aumenta il risultato che emerge dal rapporto. Ovvero, la pressione fiscale.BY REPUBBLICA
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