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I PRETI CONTRO LA CARFAGNA "Un errore esaltare il Gay Pride"

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2010 08:12
08/07/2010 07:36
 
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I PRETI CONTRO LA CARFAGNA "Un errore esaltare il Gay Pride"

Tradizionalisti vs. Carfagna
"Un errore esaltare il Gay Pride"


Sul sito Pontifex alcuni alti prelati attaccano il ministro per le Pari Opportunità: "Una ragazzina", "Incauta", "Chieda scusa". E la frecciata: "Perché è ministro? Chiedetelo a Berlusconi"
di MARCO PASQUA




ROMA - "Una ragazzina", che ha sbagliato, e "dovrebbe chiedere scusa". Usano parole dure, per criticare la presa di posizione del ministro alle Pari Opportunità, Mara Carfagna, sul Gay pride romano, sabato scorso. Quel giorno, l'esponente del governo aveva definito la sfilata "una manifestazione gioiosa, serena e partecipata", e aveva preso le distanze da uno striscione omofobo fatto affiggere a Roma da Militia Christi ("le battaglie, siano esse politiche o culturali, certo non si conducono coprendo manifesti o con scritte ingiuriose", aveva detto). Parole che non sono piaciute ai vescovi interpellati dal sito di ultratradizionalisti cattolici, Pontifex, dal quale spesso si levano attacchi ai gay. Ma anche un altro esponente del governo, Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega alla Famiglia, arriva a prendere le distanze dalla Carfagna.

Per l'arcivescovo di Trani, monsignor Giovanni Battista Pichierri, "i ministri dovrebbero usare maggior prudenza nella dichiarazioni e non è pensabile che un rappresentante istituzionale sia pur in perfetta buona fede, tolleri e avalli una manifestazione nella quale si prenda a male parole il Papa, capo del cattolicesimo, ma anche capo di uno stato estero, non sta bene e il ministro ha sbagliato veramente". E, quanto alle parole su Militia Christi, è netto: "Mi pare esagerato. Se bisogna essere tolleranti, questa misura va utilizzata con tutti, cattolici inclusi che non sono la cenerentola". Più duro ancora Giuseppe Agostino, Arcivescovo Emerito di Cosenza. Riferendosi alla Carfagna, dice: "Quella ragazzina, così la definisco, che merita ogni perdono e filiale accoglimento anche nell'errore, guarda con gli occhi del corpo e non dello spirito". Alla domanda sul "perché sia stata fatto ministro", l'esponente cattolico risponde: "Questo lo chieda a Berlusconi e non a me. Certi politici fanno pubblica professione di cattolicesimo e poi nel concreto vivono una vita lontana dai reali valori cattolici, salvo poi tentare di servirsi della Chiesa quando conviene".

Serafino Sprovieri, vescovo Emerito di Benevento, contesta la definizione di "gioiosa" usata dal ministro: "Io non so che cosa abbia visto di gioioso, soltanto mi risulta che un ministro della Repubblica avalli ed esalti manifestazioni nelle quali si attacca il Papa, che è un simbolo religioso e un Capo di Stato estero, una cosa francamente sconcertante e il ministro bene avrebbe fatto a tacere con prudenza e buon senso". Anche le critiche ai cattolici che hanno contestato il Pride sono fuori luogo: "Siamo al paradosso. Si celebra il trionfo dell'anormalità e si punisce chi, cattolico, ha tutto il diritto a protestare per queste cose insensate e fuori ogni logica, siamo nella cloaca". Il vescovo emerito ne ha anche per "un governo che dice di rispettare i valori cattolici": "A parole, molti pensano di servirsi della Chiesa a fini elettorali e sbagliano. Noi sappiamo distinguere i veri cattolici, dai falsi profeti e tireremo le somme quando sarà il momento opportuno. I cattolici valutino attentamente chi si comporta in modo coerente. Non basta fare voti di formale vicinanza, bisogna essere coerenti e quelle affermazioni di un ministro ci offendono, se il Governo si sente vicino alla Chiesa come afferma, la smentisca". Sulla stessa lunghezza d'onda, il vescovo Emerito di Alghero, monsignor Antonio Vacca. Parlando con Pontifex, dice: "Mi domando dove stesse il ministro e che cosa le hanno riferito, evidentemente ha ricevuto false informazioni. Comunque sia, sfilate in cui si ingiuria il Papa non possono essere elogiate pubblicamente da un ministro della Repubblica, considerata la sua natura istituzionale e quella del Papa". E' marcata la presa di distanza della Carfagna per le parole sul movimento cattolico politico Militia Christi: "Questo secondo aspetto mi sembra ancor più grave in quanto se è giusto difendere i gay da ogni forma discriminatoria, poi non si passi all'eccesso opposto, ossia discriminare chi professa altrettanto pacificamente e con manifesti, il suo dissenso. Insomma, il ministro ha sbagliato e farebbe bene a chiedere scusa per quelle affermazioni davvero incaute e fuori tono".

Gli attacchi, sul fronte religioso, sono completati da monsignor Gianfranco Todisco, vescovo titolare di Melfi, che pure, parzialmente, prende le distanze da Militia Christi: "Il ministro indubbiamente ha sbagliato nei modi e tempi della sua uscita, forse non ha visto le immagini. Non saprei. In quanto alla manifestazione dei cattolici ho visto il contenuto dello striscione e del manifesto ed anche loro potevano abbassare i toni. Forse si poteva elogiare la bellezza dell'amore e del matrimonio tra uomo e donna, al posto di usare parole forti. Ma vorrei dire che il ministro delle Pari opportunità ha usato due criteri diversi: ferma con i cattolici e conciliante ed entusiasta con i gay e questo non va bene. Due criteri diversi e vengono penalizzati sempre i cattolici in un mondo nel quale la diversità sembra diventata regola e la normalità eccezione". Su come sia "riuscita a diventare ministro", suggerisce: "Bisogna chiederlo al Presidente Berlusconi, io non so rispondere. Spesso in politica prevalgono scelte diverse dal merito vero e reale".

Anche dal governo, però, si leva una voce critica: è quella di Giovanardi, che prende le distanze dalle sua collega. Riferendosi al comunicato diffuso nel giorno del Pride, dice: "Io penso alla mia nota che è stata emessa a nome del governo e rappresenta l'orientamento ufficiale dell'esecutivo che a tale nota si richiama. Non intendo alimentare polemiche con nessuno e non voglio che le mie affermazioni siano strumentalizzate o mal riportate. Ma la nota del ministro Carfagna era del pomeriggio. Lo ribadisco, la posizione del governo italiano è quella espressa dalla mia nota".


BY REPUBBLICA


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