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Per “Domenica in” a Terzigno c’è un solo colpevole: la gente

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2010 06:35
24/10/2010 18:33
 
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Lodi sperticate al governo, pollice verso ai politici locali ed ai napoletani che non vogliono discariche e termovalorizzatori e non sanno fare la differenziata. Ecco un’altra occasione persa dalla cosiddetta “Tv di servizio”




LA PAROLA GLI ESPERTI DI MONNEZZA – Nell’arena televisiva artatamente preparata va in onda lo show. Ospiti l’immancabile Vittorio Sgarbi, il sociologo e professore Domenico De Masi, Il direttore de Il Mattino di Napoli Virman Cusenza, un dirigente dell’Asìa di Napoli che gestisce la raccolta dei rifiuti nel capoluogo campana e la stessa discarica di Terzigno, ed in collegamento remoto un dirigente di A2A, lo società bresciana che controlla l’inceneritore di Acerra. Tutti a discutere dell’annoso problema. Da contorno, poi, abitanti di Terzigno e di Santarcangelo Trimonte (cittadina del beneventano) che hanno inscenato in questi mesi proteste contro le loro rispettive discariche. Bastano poche battute della trasmissione per capire dove si vuole ad andare a parare. Il governo e la protezione civile ha fatto tutto quello che si poteva e doveva fare. Amen. Tutto il resto è responsabilità “loro” dei napoletani, dei loro politici che loro eleggono, del loro “non saper fare da soli” quelli che ad altri – dicono nel salottino televisivo – riesce tranquillamente. Mentre Sgarbi, prova a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, cercando di dire che le discariche non vanno fatte a Terzigno ma, da qualche parte, si dovrà pur mettere questa spazzatura,De Masi e Cusenza invocano più “termovalorizzatori per tutti”.

De Masi spiega che un termovalorizzatore e meno pericoloso di una discarica, “lo affermano i dati scientifici”, dice. Mentre Cusenza se la prende con i tempi burocratici “dettati dalla politica locale” che impedisce di costruirli in fretta. Cusenza che si accalora molto sulla vicenda, specie contro il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino è anche il direttore di un giornale guarda caso edito da quello stesso Caltagirone, dell’omonimo gruppo immobiliare che, prima si è visto sbattere la porta in faccia dall’Ente comunale partenopeo per la “cementificazione di Bagnoli” e poi, sembra, abbia deciso di “scendere in campo” in prima persona per aggiudicarsi gli appalti per la costruzione degli altri tre inceneritori previsti nel piano regionale. Ma forse siamo solo noi ad essere troppo sospettosi…

DANNO I NUMERI E NON LI CAPISCONO – Dopo il filmato “di rito” sugli scontri e la solidarietà agli “agenti di Polizia e dei Carabinieri” fatti oggetto del lancio di pietre e di molotov da parte di “teppisti e antagonisti” che nulla hanno a che vedere – dicono – con “la gente perbene di Terzigno”, si prova a rispondere alla “domanda delle domande”? Perché a Napoli – e solo a Napoli, sembra sottolineare Giletti – la differenziata non funziona? Già perché? Colpa della Iervolino che non rispetta i patti, è l’assunto comune dell’ospitata. Già, infatti, entro il 2012 bisogna raggiungere quota 65% di raccolta differenziata dei rifiuti - quota imposta oggi si capisce con poco realismo da Bertolaso&Co. due anni fa – mentre Napoli è ferma al 17%. Quasi 50 punti percentuali sotto. Peccato che il dirigente dell’Asìa, numeri alla mano – ed è l’unico a fornirli, quantomeno con cognizione di causa – spiega che tra le grandi città italiane del mezzogiorno "Napoli è prima in valore assoluto ed in percentuale. E rispetto a Roma è solo un punto sotto”. Massimo Giletti colto di sorpresa, ribatte nel modo più ovvio e più demagogico immaginabile. “E allora perché c’è la spazzatura per strada”? Chissà, se si riferisce a quella stessa spazzatura che per mesi i napoletani vedevano ammucchiarsi sui marciapiedi – specie in periferia e provincia – e che il governo negava risolutamente? La risposta data dagli esperti in studio è la seguente. La Campania produce due milioni e mezzo di tonnellate l’anno di rifiuti. Di questi 500.000 vengono riciclati e 600.000 dovrebbero (il condizionale e d’obbligo visto che funziona a scartamento ridotto e male) essere smaltiti nel termovalorizzatore di Acerra. Ed il resto? Il resto, ammettono a mezza bocca gli esperti della “monnezza” in studio – e per una volta nel silenzio di tutti – “deve!” andare in discarica. Alla prime domande che ci vengono in mente, “Quali? Dove e perché?” – ma che nessuno osa fare in studio – Neppure ovviamente sa o vuoler risponde. Così, si chiude l’ennesima trasmissione burla sulla vicenda. L’importante, in realtà, era da una parte assolvere il governo – e molti avranno inteso, potete scommetterci – e dall’altra trovare un facile capro espiatorio – i napoletani e i loro amministratori – magari raccontanodo un po’ di balle anzi, di eco-balle tanto per passare il primo pomeriggio. Questa è la “tv di servizio”, bellezza. Dove più del telecomando può solo sciacquone.


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www.giornalettismo.com/archives/90553/domenica-in-terzigno-mo...
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24/10/2010 18:58
 
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Napoli è una delle provincie meno estese d'Italia, con gran parte del territorio occupato dal vesuvio e dai fenomeni di contorno come i campi flegrei e le solfatare, e quindi assolutamente inadatti ad ospitare discariche. Per contro ha una densità di popolazione fra le più alte d'europa. Ora, la legge italiana impone che i rifiuti vengano smaltiti nell'ambito della provincia. E questo ovviamente manda in tilt il sistema. La Iervolino può fare tutti i salti mortali che vuole. Con questo sistema Napoli è condannata a trovarsi le discariche stracolme.
24/10/2010 20:39
 
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NON AVEVO MAI PENSATO AL FATTORE SOTTUOSOLO DELLA CAMPANIA.
GRAZIE.


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24/10/2010 21:51
 
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quello che mi fa incazzare , è che sanno benissimo i nostri governanti come risolvere i problemi....
Bisogna educare la gente ( secondo me) innanzitutto a cercare di produrre meno rifiuti possibili...
Ovvero potremmo eliminare gli imballaggi, potremmo servirci di detersivi alla spina ( usando quindi sempre lo stesso contenitore), potremmo eliminare le buste di plastica, e via discorrendo.
Si potrebbe proseguire poi, con una differenziata seria ( magari agevolando il cittadino facendo sconti sulla bolletta) .
Iniziare un educazione che ci consenta di fare a meno di discariche e inceneritori che ormai non riescono piu' a contenere i nostri rifiuti.
Sbaglio?
25/10/2010 05:27
 
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Quello che dici, Circe, è assolutamente corretto. La famosa discarica di Terzigno doveva ospitare il residuo organico della raccolta differenziata. Ed invece di fatto ci sversano tutto. Il che l'ha fatta riempire prima del previsto. Ed è chiaro che i cittadini, quando se ne sono accorti, poi si sono incaxxxti
25/10/2010 05:55
 
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Re:
circe1973, 10/24/2010 9:51 PM:


Sbaglio?



no


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25/10/2010 06:35
 
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Carissime e Carissimi tutti
L'AFFARE Munnezza, da quel che ho letto da diverse parti, ed anche da corrispondenza cone gente in Campania, ha purtroppo una ENORME portata di carattere FINANZIARIO

La Munnezza e sua gestione, problema non solo italiano, dovuta sopratutto ai molti anni di SVILUPPO pazzoide di un sistema consumistico UNIDIREZIONALE per la sostenibilita', e' stata totalmente REGALATA in gran parte, ed in alcune parti di Paesi, al grande CRIMINE...fortune ingenti sono state fatte e con quelle, sono stati comprati interi SETTORI di un servizio innanzitutto SOCIALE e la cui GESTIONE **privatizzata** ha comportato GUAI (DISASTRO AMBIENTALE) a cui occorrera' dedicare molti anni per porre rimedio

La soluzione verra' dalla BONIFICA AMBIENTALE (sempre privatizzata, ed in mano a chi ha commesso i DISASTRI AMBIENTALI...Stato e suoi Rappresentanti ad incassare da dietro le quinte) ma al momento, e se la tensione sale, sara' lo Stato a FINGERE di trovare un rimedio, ed il grande CRIMINE ad imbarcare MUNNEZZA per lontani lidi....e sara' sopratutto la VERA INFORMAZIONE, a dover stare col fiato sul collo ai FOLLI che ruotano attorno all'OMINO..tutti troppo compromessi per FARE cio' che dicono sia nell'interesse della ZONA..

Di facciata, qualcosa verra' fatto...ma il PROBLEMA e' profondissimo ed investe l'intero CICLO trattamento rifiuti e loro riduzione SOPRATUTTO..altri INTERESSI ENORMI che difenderanno la loro posizione, tramite i nostri (loro in effetti) rappresentanti politici
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