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n9p
00sabato 3 gennaio 2004 09:31
-ARRIVO CON TREMORI- e finalmente vedi all’orizzonte le prime luci della civiltà… stai camminando da due giorni di fila con sonno e fame annessa… ti sei fermato solo per dormire… ed ora sei nella città più luminosa al mondo… o almeno è così che t’appare!
E appena entri in città t’accorgi che non è la tua città… hai sbagliato totalmente strada… doveva andare a non nord ti ripeti… il tuo orientamento sull’autobulanza ha fatto cilecca… ma ormai sei qui e credi che ci dovrai rimanere… cerchi un posto per mangiare… il tipico fast-food maleodorante e appiccicoso… spendi poco, mangi male ma almeno mangi… una manna dal cielo ti sembra in questo momento quando t’appare davanti agli occhi un fast-food appartenente ad una grossa catena di “ristoranti”… e incominci ad odiare il capitalismo… quello che una volta ti dava da mangiare Caviale Beluga ed aragoste adesso lo vedi come una sotto specie di mensa dei poveri… entri nel fast-food ed ordini… solita scenetta, il ragazzino mezzo ritardato ti guarda con sospetto… metti i soldi che gli devi sul bancone, prendi il tuo plastic-food e ti dirigi ad un tavolo… il cibo farà schifo ma ora come ora non te né importa nulla… devi pensare a come ritornare nella tua città e basta!
-DOTTORE- sono il medico curante del signore in questione… dopo che il precedente collega era andato in pensione sono subentrato io… è il mio primissimo paziente con un tumore e lasciatevelo dire se sono tutti così dio me né guardi nell’accettare ancora casi simili!
Credo profondamente che il signore in questione soffra di fortissime turbe psichiche… è diventato paranoico e vede in me e nell’infermiera come dei nemici da sconfiggere… non è vero noi vogliamo solamente il suo bene e che il trapasso a miglior vita sia il più indolore possibile ma con lui è tutto inutile… è convinto che lo stiamo avvelenando con la morfina e ha richiesto di farne a meno… non potevamo rifiutarci a firmato una deliberatoria… gli ho prescritto altre cure ma anche in questo caso è stato tutto inutile… non vuole sentire ragioni!
Si è pesante da sopportare… molto pesante… e poi non riesco a capacitarmi sulla sua fissazione verso le macchie… quando è stato ricoverato per la perdita dei sensi avvenuta nella sua cucina ho dovuto per il suo bene far riparare la perdita d’acqua del soffitto… si è alterato come non mai… sembrava come se gli avessimo ucciso la moglie!
Ultimamente poi è diventato realmente cattivo… ci nasconde le cartelle mediche, si rifiuta di mangiare, molesta verbalmente l’infermiera chiamandola meretrice (non oso riportare la parola esatta!), per non parlare delle sue occhiate cariche d’odio… sinceramente non c’è la faccio più e più di una volta ho sperato che spirasse… provate voi a stare nei nostri panni!
-BUIO- e sei disteso sopra un cartone pubblicitario (compra questo, compra quello) al freddo… senti tutti i tremori delle ossa… hai freddo… è gennaio e tu sei vestito come se fosse agosto… tutto passa in secondo piano… la vendetta, il viaggio di ritorno, la malattia, la fame… tutto… adesso vuoi solamente sentire caldo… non vuoi più avere freddo!
E sei disteso sopra un cartone pubblicitario (compra questo, compra quello) e guardi le stelle… non ti sei mai accorto di quanto siano belle e luminose… le guardi e ti senti fortunato per lo spettacolo che in molti si vogliono perdere perché troppo interessati a fare soldi… ti senti un freak, un diverso, una piattola della società… e ne sei fiero… meglio essere considerati cosi invece di essere un bullone nell’enorme macchina sforna e mangia soldi… tu sei diverso e te ne vanti con te stesso!
Hai perso completamente il sonno… ormai non vuoi più dormire e incominci a camminare, visiti la città di notte, studi l’ammasso d’asfalto che ti sta momentaneamente ospitando in questo momento… vedi la sporcizia, i barboni che dormono infreddoliti sulle panchine in un parco, vedi i porno shop aperti tutta la notte per soddisfare le varie perversioni degli onesti cittadini, vedi ragazzine che potrebbero essere tue figlie se tu avessi avuto una figlia che vendono il proprio corpo per pochi spiccioli, vedi le strade luccicare a causa della rugiada e vedendo tutto questo ti senti un peso sul cuore… sei malinconico e triste… stai osservando il degrado più totale di questa società moderna!
-NERVOSISMO PSICOLOGICO- e decidi di punto in bianco che vuoi ritornare buono, accetti la morfina in barba alla deliberatoria, non urli più durante la notte, saluti cordialmente l’infermiera e il dottore… fai il bravo scolaretto in una lezione noiosa ma dentro di te la rabbia ti brucia l’anima!
E ricominci a leggere Moby Dick, a guardare la busta macchiata e a riflettere sul mondo e sulla morte… i giorni si stanno accorciando… mancano solamente nove giorni alla tua morte… ed ora con la morfina che da due volte a sei l’infermiera t’inietta nel braccio smunto e magro ti alleviano leggermente il dolore… adesso vivi in una specie di nirvana chimico… non senti più nulla… o forse la tua mente non vuole farlo… leggi lentamente a causa della morfina ma finalmente quando mancano otto giorni alla tua morte lo finisci… leggi l’ultima pagina e vedi attraverso le parole la bara con cui si salva Ismael… la vedi come una salvezza, come un appiglio alla morte e leggi il biglietto riflettendo su questo… e che la tua bara della salvezza sia proprio questo biglietto?
E appena finisci il romanzo chiami il dottore e l’infermiera e gli ringrazi per tutto ciò che hanno fatto in questi ultimi mesi e piangi e chiedi come ultimo desiderio che nel momento della tua morte il dottore o l’infermiera legga ad alta voce il biglietto unto che è nella busta!
-E SI ASCOLTA LA MORTE- e sei ancora incatenato alla tua nuova città d’addozzione, stai ancora camminando per le strade poco illuminate di quest’ammasso di cemento, vetro, plastica, catrame… e vedi tutto con occhi diversi e arrivi alla conclusione che ogni singola città del mondo è simile a questa… tutte le città sono nate per fagocitare soldi… PRODUCI-SPENDI-PRODUCI… facevi parte di questa equazione ora non più e ti senti benedetto per questo… cammini e osservi!
Vedi tutto con occhio critico… vedi una cosiddetta baby-gang che sta assalendo un uomo che ha avuto l’incoscienza di uscire quella sera e di ritornare tardi… vedi un pestaggio degno delle SS, vedi il dolore sul volto dell’uomo e vedi i sorrisi dei cinque ragazzi mentre lo stanno letteralmente distruggendo… vedi tutto ma non fai nulla… la città te lo proibisce… SONO FATTI SUOI TU NON PUOI FARNE PARTE ESISTONO LE ASSICURAZZIONI SULLA VITA E VEDRAI SE MUORE LA MOGLIE O CHI PER LEI VIVRA’ NEL LUSSO PER IL RESTO DELLA SUA VITA… senti il sussurro della città nelle orecchie… senti il cinismo di tutte le città del mondo!
E dopo un paio d’ore di girovagamento decidi di tornare sul tuo cartone pubblicitario (compra questo, compra quello) e t’accorgi che il cartone pubblicizza una marca di detersivo, c’è una foto di un bambino sorridente mentre indossa sicuramente la sua mogliettina preferita perfettamente pulita e candida ed è proprio in quel momento mentre t’accorgi della foto che hai perso fin troppo tempo in questa città e decidi di partire verso la tua città… domani partirai ne sei sicuro!
-INCONSISTENZA SOCIOLOGICA- e credi di aver messo a posto la coscienza chiedendo scusa al dottore e all’infermiera, ma non sai che la tua voce alle loro orecchie suonava falsa… in fin dei conti fin da piccolo sei stato un campione a “dire falsa testimonianza”… hai sempre detto menzogne su menzogne… per arrivare primo ad un concorso qualsiasi, per scavalcare il tuo predecessore, nel chiedere scusa alle uniche due persone che ti sono state vicine in quest’ultimo periodo… diciamocela tutta… sei una persona totalmente e terribilmente falsa!
Sei sdraiato sul tuo letto e guardi il soffitto senza vederlo, la tua mente sta navigando per altri lidi e altri luoghi… non stai pensando e basta… ormai manca una manciata di giorni alla tua morte una settimana o poco meno e senti l’alito gelido della morte sul tuo collo… cosa puoi fare ora?
Pensi e basta!
-RABBIA INCONDIZZIONATA- e stai camminando tranquillamente nella tua città d’addozzione senza uno scopo preciso, orma la decisione è presa te ne vuoi andare il prima possibile e immerso nei tuoi pensieri non t’accorgi dell’immensa ombra che si sta formando dietro le tue spalle… ti volti un secondo e cadi a terra colpito da qualcosa o da qualcuno!
Cinque ragazzi t stanno picchiando a sangue solo per i fatti che tu sei uno “sfortunato” e loro sono “fortunati” e perché non hanno di meglio da fare per quella sera… senti a malapena i calci che t stanno piovendo addosso, i pugni, gli sputi… e l’unica cosa che speri è che non abbiano una tanca di benzina piena giusto per darti fuoco… nella sfortuna in cui sei incappato sei fortunato… i cinque ragazzi hanno solamente una spranga d’acciaio a testa… senti delle costole cedere sotto i colpi della verga d’acciaio… senti l sangue che ti sta uscendo copioso dalla bocca e dal naso… sputi per terra sangue e muco… tossisci e speri che tutto questo finisca in fretta… perdi i sensi!
Orami è mattina, i cinque ragazzi sono spariti e tu ti stai rialzando a fatica, ti fa male ogni singolo atomo del tuo corpo… senti delle fitte ovunque… il solo respirare ti provoca allucinanti dolori mai provati prima… ma sei in piedi perché vuoi esserlo e incominci a camminare verso la stazione dei treni… cerchi un bagno pubblico per lavarti il sangue e quando lo trovi ti vedi riflesso in uno sporco e incrinato specchio… la tua faccia e viola dalle tumefazioni, ai sangue rappreso un po’ dovunque… ti guardi ancora un po’ e ala fine uscendo dal bagno maledici il mondo e tutti i suoi abitanti!
-CATTIVERIA- e nonostante i tuoi buoni propositi dentro di te si cela ancora un’anima cattiva… si!
Sei cattivo non c’è nulla che tu possa fare per migliorare e migliorarti… l’unica cosa è mettersi il cuore in pace!
Ormai non scendi più dal tuo letto, te ne stai sdraiato nella più totale calma indotta dalla morfina… guardi il soffitto bianco, le pareti anch’esse bianche… ti guardi intorno, guardi la tua prigione dove sai che morirai candidamente bianca e non puoi non chiederti il perché di tutto questo!
Hai sempre odiato il bianco… fin da piccolo!
-PARTIRE PER NON RITORNARE PIU’- e sei sul binario del treno che finalmente ti riporterà a casa… i passeggeri occasionali fanno smorfie disgustate quando passi, tu per loro sei tutto ciò che non vogliono essere né ora né mai… sei una pietra nera di paragone… tu non gli guardi… non te ne frega assolutamente nulla di cosa pensano… in fin dei conti è un loro problema non tuo… e cammini lentamente per non soffrire come un cane… le costole ti stanno uccidendo dal dolore e non sai quanto daresti per far si che tutto questo male finisca… il treno arriva e tu sali nella carrozza maleodorante della seconda classe… ti siedi e t’addormenti tra il tepore del riscaldamento poco funzionante e il fitto, costante dolore delle costole!
E sei seduto per la prima volta dopo giorni sul tuo letto perennemente disfatto… chi potrebbe rimettertelo in sesto adesso?
Sei sempre sdraiato l’infermiera e il dottore entrano in camera tua solamente per lo stretto necessario… LA MORFINA E IL CONTROLLO PERIODICO SULLE TUE CONDIZZIONI… e tu gli lasci fare tutto ciò che vogliono… non hai più la forza psico-fisica per contraddire nessuno… perché farlo?
-PASSAGGIO- e stai dormendo placidamente sul tuo sedile di finto velluto su un treno diretto verso la tua città, la tua casa… e sogni nuovamente la donna vestita di bianco, non parla ma ti guarda con occhi penetranti, tu guardi lei e ti sembra che tutti i mali del mondo, tutto il male che hai subito nell’ultimo pezzetto della tua vita non siano mai esistiti… ti senti rinato in una nuova luce, nirvanicamente candida… non cammini ma guardi solamente gli occhi della donna… la fissi, l’osservi per capire se la conosci, se hai avuto l’occasione di conoscerla dal vivo ma la memoria ti gioca dei bruttissimi tiri e non ricordi nulla… ma ora come ora ti basta vederla… e lei ad un certo punto del sogno emette un suono che assomiglia stranamente ad una parola: ”Si!” e ti svegli di soprassalto!
La siringa entra lentamente nel tuo braccio, l’infermiera preme delicatamente lo stantuffo e il liquido trasparente ti entra direttamente in una vena… senti il calore che si sprigiona in tutto il tuo essere… l’infermiera estrae la siringa vuota e la butta nel cestino mobile accanto a lei, ti rimbocca le coperte come faceva tua madre secoli fa ed esce con passo veloce dalla tua stanza… non emette una parola che sia una… entra il dottore nell’istante stesso in cui la morfina t’appiattisce i cinque sensi… t’accorgi del suo ingresso grazie all’ombra liquida che emana… legge qualcosa su un foglio che prima era in una cartelletta di pelle scura, appunta qualcosa velocemente e successivamente esce… adesso sei solo… tu e il nirvana chimico della morfina… e credi di dormire ma non dormi… senti tutti i suoni e i rumori delle altre stanze o almeno è questo che tu credi!
-RITORSIONE- e sei sul treno che lentamente sta arrivando nella tua città natale… il controllore che ti ha svegliato dal tuo sogno per chiederti di farli vedere il tuo biglietto e notando che tu lo avevi ha mostrato palesemente il suo imbarazzo misto a stupore… come è possibile che un barbone maleodorante quale sei tu abbia un biglietto del treno?
Com’è possibile che un barbone si muova dalla sua città?
Ormai non ci fai più caso… ormai ci sei abituato a questi episodi e pensare che una volta viaggiavi solamente in prima classe… non vuoi pensare al tuo passato… è passato e tale deve rimanere… sei seduto nell’attesa che il treno arrivi a destinazione… da un certo punto di vista sei felici di ritornare nella tua città ma stranamente hai una bruttissima sensazione sul tuo arrivo… non sai il perché ma sai che dovrà succedere qualcosa di brutto… ormai è tardi… vedi già dal finestrino del treno le ombre della tua città… il viaggio è quasi terminato!
Senti tutto… immagini tutto… l’infermiera è carica d’astio nei tuoi confronti… non si è dimenticata dei tuoi urli disumani, il dottore spera solamente che tu muoia il prima possibile… anche lui non ha dimenticato le tue angherie… sai che ti odiano ma non puoi farci nulla… sei cattivo… ed ora sei nel tuo nirvana chimico che attendi pazientemente di esalare l’ultimo respiro di vita… attendi e sembra che il momento non arrivi mai!
-ARRIVO- e sei per gli ultimi minuti seduto sulla tua poltroncina di finto velluto… vedi l’entrata del treno nella tua città… vedi i grattacieli, le case, i negozi… vedi il pulsare inaffondabile della tua casa… sei arrivato… il treno si ferma, ti alzi dalla tua poltroncina e ti dirigi lentamente per il dolore alle costole verso l’uscita… scendi dal treno e una zaffata di odori famigliari ti colpiscono in piena faccia… annusi lentamente… il troppo stufa… esci dalla stazione e incominci a camminare nella ricerca di un internet caffè… l’ora è giunta per la tua vendetta… nonostante il tuo malessere fisico… ormai sei deciso e pronto a distruggere il mondo economico con un click… cammini tranquillo senza pensare a nulla in particolare… cammini e basta!
Ormai la tua data di scadenza sta arrivando come un fulmine… ti manca un giorno di vita… sono le cinque di mattina… ti sei alzato dal tuo letto per andare in cucina… ti porti dietro la flebo… se ti incontrasse l’infermiera s’arrabbierebbe e ti tirerebbe metaforicamente parlando le orecchie… incontri sul tuo cammino uno specchio… ti guardi… non sei più te… sei magrissimo, pallido come un cencio, sotto agli occhi hai le occhiaia così profonde che assomigli ad un panda… vedi la tua ultima forma fisica e ti fai letteralmente schifo… non avresti mai pensato di diventare così… ma lo sei diventato… ti guardi a lungo e decidi di ritornare nel tuo letto ad aspettare la tua ora… la tua morte s’avvicina… ti sdrai e t’addormenti… non sogni più… ormai è un lusso che non puoi più permetterti!
-ECLISSI LUMINOSA- e stai camminando per una via sporca e colma di rifiuti… ti mancano pochi metri per arrivare all’internet caffè… stai camminando… guardi avanti… pensi solamente alla tua vendetta e che tra pochi minuti si compirà mettendo in ginocchio il mondo… il ritardo accumulato nei giorni in cui sei stato in ospedale li vedi come l’ultimo desiderio di un condannato a morte… nessuna grazia… sei stato malmenato, sei stato in un ospedale, hai perso tutto… e il minimo che tu possa fare e distruggere la fonte di tutto questo… il benessere del pianeta terra!
Cammini… la meta è quasi a vista d’occhio… un macchinone guidato sicuramente da ricconi annoiati ti sorpassa a tutta velocità per poi fare retromarcia… senti uno sparo… non ti stai accorgendo di nulla… il sangue sta incominciando ad uscire dall’addome… un altro sparo e t’accasci al suolo… la tua testa è quasi una poltiglia rossa sull’asfalto… sei per terra e rivedi in pochi secondi tutta la tua vita… l’ultima cosa che senti sono delle risate impastate dall’alcol e molto probabilmente da una droga qualsiasi… il tuo ultimo pensiero va alla tua vendetta… il mondo si è salvato da un perfetto ignoto… sei accasciato per terra… sei morto!
BIP… BIP… BIPPPPPPPPPPPPPPPPP… l’encefalogramma è piatto… il tumore ha vinto, hai ancora gli occhi aperti e non hai più aria nei polmoni… non hai sofferto più di tanto… t’immaginavi una morte dolorosa e così non è stato… forse per l’uso spasmodico della morfina!
Il dottore segna su un foglio l’ora esatta, il giorno esatto, il mese esatto e l’anno esatto della tua morte… e non si può dire che non abbia tirato un sospiro di sollievo, parlotta con l’infermiera per il suo ultimo stipendio che dovrà prendere poiché il paziente che teneva è morto… guarda il tuo cadavere nel letto e come aveva promesso prende il foglietto da dentro la busta unta… lo guarda per qualche secondo, lo gira e rigira tra le dite e alla fine schiarendosi la voce lo legge… PUOI ESSERE TUTTO CIO’ CHE VUOI, SEI TUTTO CIO’ CHE VUOI!… crede facendo così di aver esaudito il tuo ultimo desiderio… ripiega il fogliettino e lo ripone meticolosamente nella busta unta!”
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