n9p
00mercoledì 19 maggio 2004 09:01
.6 La ballata del mare salato
Potrei cominciare con un arpeggio o con una scala in si be molle ma sarebbe totalmente inutile per due buone ragioni:
1. Non so suonare un arpa!
2. Non so fare una scala in si be molle!
Quindi accantoniamo la musica (anche se in Israele la musica è una costante alquanto forte… in ogni bugigattolo o negozio c’è sempre della musica… ma tralascio i vari commenti sulla musica non mi sembrerebbe né il caso né il luogo più adatto per intavolare una discussione di questo genere!)… ho capito perché il mar morto si chiama così… a parte la limpidezza del mare che tenterebbe chiunque a tuffarcisi dentro rischiandoci la vista, a parte i blocchi di sale grossi quanto un pugno di un uomo alquanto robusto in su… a parte tutto questo il mar morto è a dir poco grandioso… ebbene si ho visto due cammelli, una moltitudine di pecore che brucavano non so cosa in mezzo al deserto e qualche asinello… e inoltre ho visto più di una baraccopoli beduina…
Israele è colorata!
Le donne ultra religiose fanno il bagno vestite, le donne russe fanno il bagno vestite, i religiosi no e le donne non religiose fanno il bagno in bikini!
Israele è realmente poliglotta e multi etnica… sono un’aragosta che cammina dritta e la cosa sotto un determinato e oscuro punto di vista può anche essere positivo a parte il lancinante dolore e tutto il resto che comporta codesto dolore ovvero il non riuscire né a dormire né ad appoggiarsi a nessuna superficie posta a novanta gradi… sembra una minchiata ma non lo è fidatevi cari lettori occasionali e non, fidatevi!