[Calcio] Coppa Uefa

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(Rosy)
00venerdì 29 settembre 2006 07:41
Palermo, un tris da applausi
I rosanero si riscattano dopo il k.o. di Empoli. In coppa Uefa battono il West Ham 3-0 e si qualificano per la fase a gironi. Doppietta di Simplicio e gol di Di Michele, Fontana provvidenziale
La gioia di Fabio Simplicio dopo l'1-0. ReutersPALERMO, 28 settembre 2006 - Il Palermo batte 3-0 il West Ham e si qualifica per la fase a gironi di coppa Uefa. Il capitombolo di Empoli è già dimenticato. La fortuna stasera ha dato una discreta mano ai rosanero, salvati in più occasioni nel primo tempo da un superlativo Fontana. Ma la squadra di Guidolin ha saputo soffrire senza mai perdere la testa, facendo poi la differenza con la classe cristallina di Di Michele e soprattutto con Simplicio, decisivo con una doppietta. Il brasiliano è la chiave del gioco rosanero, prezioso in copertura, lucido in regia ed eccellente nelle conclusioni, sia dalla distanza che finalizzando gli inserimenti da dietro. E' una vittoria di prestigio, contro una squadra di ottima caratura, pur in un cattivo momento, testimoniato dai 40 giorni senza vittorie. Il Palermo merita di essere considerato tra le favorite di questa edizione di coppa Uefa: è squadra compatta e completa in ogni reparto.
LA GARA - Primo tempo bello ed intenso. Il West Ham fa la partita, il Palermo si difende, amministrando il vantaggio dell'andata (1-0), pronto a ripartire in contropiede grazie alla velocità del volitivo Di Michele, spalla offensiva di Caracciolo. Tevez parte forte, sarà un fuoco di paglia. Il sinistro incrociato del talento argentino regala i primi brividi, Fontana alza sopra la traversa. Replica Di Michele, che approfitta di uno svarione di Gabiddon e si invola solo davanti al portiere, ma Carroll in uscita lo ferma con perfetto tempismo. Gli Hammers spingono, alzando il ritmo e la pressione sulla difesa rosanero. La fisicità di Harewood e Cole, due dei tre attaccanti schierati dal West Ham stasera, mette in crisi gli uomini di Guidolin. Fortuna che Fontana, 36 anni, è in serata di grazia. L'esperto portiere, panchinaro in campionato dietro Agliardi, prima alza sopra la traversa una rovesciata di Harewood, poi respinge un destro in mischia di Cole, quindi si rifugia in angolo sul colpo di testa del difensore Collins. Il Palermo a cavallo della mezzora è alle corde. Si fa preferire per le geometrie quando Corini - cha ha vinto il duello con Mascherano - ha il tempo di pensare (una bella azione manovrata da lui avviata si chiude con una girata centrale di Caracciolo), ma va in crisi per il pressing a tutto campo degli inglesi. Però, proprio nel momento più difficile, quando i rosanero sono in trincea, arriva il gol dei padroni di casa. Corini appoggia una punizone su Simplicio, che fa partire un destro sporco ma angolato: la palla filtra in area, Carroll, coperto, si tuffa in ritardo e non ci arriva. E' l'1-0 per il Palermo. Risultato con cui le squadre vanno al riposo.
Si riparte con lo stesso copione: inglesi in avanti, rosanero accorti e pronti a ripartire. Ma più sereni, confortati dal vantaggio. E subito pericolosi con Bresciano e Zaccardo. L'occasionissima però capita a Cole, che svetta sul cross dalla destra di Spector, palla sul palo esterno e poi fuori. Pericolo scampato. E raddoppio immediato. Di Michele soffia palla all'impacciato Collins e in contropiede inventa per Simplicio, che finalizza l'inserimento centrale con un delizioso pallonetto che supera Carroll. Gara chiusa. A chiave, quando Di Michele si invola in contropiede e sigla il comodo 3-0. Palermo avanti, con un pizzico di fortuna nei 180', ma anche tanti meriti.
(Rosy)
00venerdì 29 settembre 2006 07:43
Livorno avanti con Bakayoko
Dopo il 2-0 dell'andata i toscani vincono 1-0 sul campo degli austriaci del Pasching grazie a un gol dell'ivoriano. Prima della gara scontri tra tifosi: un austriaco in prognosi riservata
L'ivoriano Bakayoko, autore del gol decisivo. AfpPASCHING (Austria), 28 settembre 2006 - Avanti Livorno. La squadra di Arrigoni vince anche in Austria, batte 1-0 il Pasching e approda al secondo turno di coppa Uefa. All’andata, due settimane fa, finì 2-0, reti di Lucarelli (oggi spettatore in tribuna) e Danilevicius.
Beh, entrambi sono messi ko da problemi fisici e allora ci pensa Bakayoko. E’ l’ivoriano che rompe l’equilibrio, all’11’ della ripresa. Un gran gol e per lui pure una grande partita. L’attaccante riceve palla sulla trequarti da Kuffour, si accentra, salta due avversari. Quindi dal limite dell’area fa partire un gran destro, leggera deviazione di Baur, portiere battuto, 1-0 e Livorno avanti in Uefa. Gara equilibrata, amaranto bravi a controllare le fugaci offensive iniziali del Pasching. Proteste del Livorno per un intervento (10’ del primo tempo) su Vidigal, atterrato in area da Pammingher.
SCONTRI PRIMA - Un tifoso austriaco è stato ricoverato all’ospedale, in prognosi riservata, per una frattura alla testa. Fermati tre tifosi livornesi. Gli scontri sono avvenuti davanti al Waldstadion di Livorno, circa un’ora e mezza prima del fischio d’inizio della gara
(Rosy)
00venerdì 29 settembre 2006 07:44
Paponi trascina il baby-Parma
Con un gol dell'attaccante diciottenne nella ripresa, i gialloblù battono 1-0 il Rubin Kazan (come nella gara d'andata) e balzano al secondo turno dlle coppa Uefa
Daniele Paponi, 18 anni, è il match-winner. AfpPARMA, 28 settembre 2006 - Anonimo in campionato, frizzante in Europa. Il Parma formato baby di Stefano Pioli dimostra di trovarsi a suo agio in coppa Uefa, battendo ancora una volta 1-0 il Rubin Kazan. Il match-winner è Daniele Paponi, 18 anni, faccia d'angelo, ma stacco e furbizia da veterano. E' lui a dare ancora più sostanza alla rete di Dessena segnata nell'andata e che trascina i gialloblù nel secondo turno.
Bucci, Cardone, Couto, Dedic, Ferronetti, Gasbarroni, Muslimovic, Kutuzov e Morfeo danno forfait? Nessun problema. Stefano Pioli, per difendere il gol di Dessena segnato a Kazan due settimane fa si affida ai suoi baby. Nel 4-4-1-1 Pioli schiera in attacco con Paponi il ventenne Cigarini di supporto, mentre a centrocampo, Dessena e Bocchetti sono i due esterni.
LA PARTITA - Ma il Rubin al Tardini fa subito capire di credere nella rimonta e il colpo di testa di Bayramov che supera di un'inezia la traversa è un segnale nitido e pericoloso. Vita dura per i gialloblù. Berdyev, tecnico del Rubin che stringe fra le mani un rosario, dispone bene i suoi. I russi chiudono gli spazi e grazie a un pressing costante sfruttano la mancanza di velocità dei gialloblù, schiacciandoli nella loro trequarti. Il principale difetto dei padroni di casa è la mancanza di continuità e la difficoltà di Dessena e Bocchetti a rifornire di palle Cigarini e Paponi. Testimoniano il dominio territoriale del Rubin il bolide di Dominguez, deviato in angolo da De Lucia, e la clamorosa traversa colpita da Calisto con un tiro da una trentina di metri.
Nella ripresa Pioli cambia: fuori Dessena, dentro Pisanu; non una bocciatura, ma una mossa necessaria per dare equilibrio alla squadra. Cigarini arretra e regala più spazio all'azione di Ciaramitaro. L'idea è vincente, perché il Parma acquista velocità e sicurezza e al primo vero affondo della partita passa: Bocchetti, dopo un'iniziativa di Pisanu, crossa dalla sinistra; nella mischia Paponi salta più in alto di tutti e infila dove Kolinko non può arrivare. La reazione del Rubin favorisce il contropiede del Parma, spinto dall'intraprendenza di Pisanu che apre spazi utili in fase offensiva. Il Rubin si rinforza con Kim e Vasilyev: più sostanza al 4-3-3, ma senza la stessa convinzione del primo tempo, anche perché i gialloblù hanno trovato l'assetto giusto per controllare e ripartire sfruttando le fasce. Pioli sente la qualificazione vicina e concede gli applausi a Coly e Bolano che lasciano il posto a Savi e il figlio d'arte Mandorlini, 19 il primo, addirittura 17 il secondo. Correzione probabilmente fine a se stessa, ma testimonianza di un vivaio di rara efficacia in Italia. Il Parma, che dal 18 dicembre 2004 non subisce gol in Europa, vola al secondo turno.
(Rosy)
00venerdì 29 settembre 2006 07:45
Ciao Uefa, ma ora è vero Chievo
I gialloblù sfiorano l'impresa portandosi sul 2-0. Poi, ai supplementari, una distrazione regala il gol al Braga, e il Chievo resta in 9 per due rossi
Simone Tiribocchi, autore del primo gol. ReutersVERONA, 28 settembre 2006 - E' un Chievo in versione diesel. Che rispetto al passato ha bisogno di molto più tempo per carburare, ma poi va. E pazienza se il passaggio del turno sfuma dopo essere stato vicinissimo: Pillon ha ritrovato la vittoria e soprattutto una squadra che corre e lotta fino all'ultimo. E in chiave campionato è una buona notizia.
LA GARA - Perché stasera, all'inizio, la voglia di ribaltare il 2-0 dell'andata contro il Braga si è vista ben poco. Della proverbiale velocità di gioco sulle fasce dei gialloblù, neanche l'ombra: invece lanci lunghi e manovra lenta e prevedibile. Unica fiammata su calcio piazzato, quando Zanchetta dal limite sfiora la traversa.
Ma mentre sulla destra Luciano si dà un gran daffare ma pasticcia anche parecchio, sulla fascia opposta Kosowski diventa via via più efficace, e arriva più volte sul fondo per il cross. Proprio in una di queste occasioni arriva il gol, con l'ala gialloblù che trova con precisione la testa di Tiribocchi a centro area: deviazione sul secondo palo e gol. E come sempre la rete è un energetico, che consente al Chievo di chiudere il tempo ancora in attacco.
E nella ripresa, a dare ancora più spinta e velocità c'è l'ingresso di Godeas che porta ancora più spesso il Chievo dalle parti di Paulo Santos, pur rischiando qualcosa sui contropiede portoghesi. Ma la coppia Kosowski-Godeas continua a imperversare, fino a costruire il secondo gol. E a questo punto la partita diventa incandescente, tra continui capovolgimenti di fronte e cartellini gialli e rossi. Cresce anche Luciano, diventando sempre più intraprendente e preciso. Ma il gol, nonostante la superiorità veronese, non arriva più, e si va ai supplementari.
Qui la condizione fisica diventa decisiva, e sembra proprio che quella dei portoghesi sia superiore. Per i gialloblù arrivano stanchezza, crampi e deconcentrazione: così matura il gol portoghese, grazie a una palla alta in area su cui Mandelli non interviene e Wender invece sì. E così saltano anche i nervi, con il secondo giallo per Zanchetta che lascia il Chievo in nove.
I gialloblù però ci provano ancora fino all'ultimo, e lo stesso Tiribocchi, pur assalito dai crampi, impegna ancopra allo scadere Joao Pinto in un miracolo. Poi il fischio finale e gli applausi del pubblico veronese per un'uscita dall'Europa a testa alta, che più alta non si può.
(Rosy)
00giovedì 19 ottobre 2006 21:47
Il Palermo stende l'Eintracht
I rosanero battono a Francoforte i tedeschi 2-1 nel primo turno della fase a gironi della coppa Uefa. Segna Streit, Brienza pareggia; a 3' dalla fine Zaccardo fissa il risultato
Il Palermo espugna Francoforte. ReutersFRANCOFORTE (Germania), 19 ottobre 2006 - Il turnover di Francesco Guidolin paga. Nel primo turno della fase a gironi della coppa Uefa, il Palermo batte 2-1 a Francoforte l'Eintracht, ottenendo 3 punti pesanti che fanno classifica. Al gol di Streit replica Brienza e allo scadere ci pensa Zaccardo a consegnare la vittoria ai rosanero.
Il tecnico, infatti, pensa di più al Milan, prossimo avversario in campionato, e schiera le cosiddette seconde linee. In panchina e in tribuna spedisce quasi tutti i titolari, anche se è Zaccardo, campione del mondo, a guidare la difesa. Con l'esterno destro ci sono Dellafiore, Biava e Pisano. A centrocampo, da destra, Munari si allinea a Parravicini, Guana e Capuano, mentre Brienza, nel 4-4-1-1, è alle spalle di Caracciolo. Squadra modesta quella tedesca. Formazione che in Bundesliga naviga al centro della classifica con sei pareggi e una sola vittoria. Poco brillante e fantasiosa, ma rocciosa e fisicamente dotata. Doti evidenziate nel corso del primo tempo, dove il Palermo riesce a tenere il campo con un intelligente possesso palla. I rosanero giocano bene, ma in fase conclusiva sono spesso prevedibili. La differenza la fa Brienza, rifinitore più che mezza punta; sempre attento alla manovra e pronto a servire Caracciolo, marcato a uomo.
L'Eintracht tecnicamente è limitato. Il suo gioco esprime poche varianti: granitica difesa a quattro e predisposizione al contropiede. In difesa i chiude bene, obbligando il Palermo ad alzare il baricentro, ma senza mai preoccupare più di tanto la squadra di Guidolin che chiude però i primi 45' nel peggiore dei modi. In pieno recupero arriva la bella rete di Streit che trova un varco al limite e batte Fontana, complice la difesa disattenta dei siciliani. Gol pesante, che il Palermo ha il pregio di annullare all'inizio della ripresa, sfruttando uno svarione della retroguardia di casa: stop di petto e bolide imparabile di Brienza. Non a caso il migliore.
La gara sale di tono. L'Eintracht pressa e i rosanero sfruttano ampie praterie in contropiede. Capuano potrebbe segnare il 2-1, ma non sfrutta l'ennesimo regalo della confusionaria difesa tedesca. Guidolin vuole vincere: toglie Munari per Diana, laterale di razza. All'ex doriano chiede palloni per Caracciolo. Funkel risponde con Ochs per Rehmer e le convinzioni del tecnico palermitano scricchiolano sul clamoroso palo di Amanatidis, il prologo al monotono e inconcludente forcing dei tedeschi.
Nel Palermo Brienza non offre più gli spunti del primo tempo e tutto il gioco si concentra su Caracciolo, troppo solo per pungere. Guidolin, tasta il polso ai suoi e decidere di inserire Bresciano per Capuano, coprendosi per evitare brutte sorprese. La mossa basta e avanza per tenere a bada le mire dell'Eintracht, ormai senza fiato e con le idee annebbiate, e per capitalizzare al massimo la trasferta, con lo splendido colpo di testa di Zaccardo che batte Proll. Gol di un campione del mondo. Con ciliegina di Fontana che si traveste da Buffon e salva il risultato su Streit: per la Germania non c'è pace.
Gaetano De Stefano
(Rosy)
00giovedì 19 ottobre 2006 23:04
Parma-baby, solo applausi
Gli emiliani, in campo con una formazione imbottita di giovani, vincono con merito per 2-1 in Danimarca sul campo dell'Odense. Dessena e Budan rimontano il gol di Hansen
ODENSE (Danimarca), 19 ottobre 2006 - Comincia come meglio non potrebbe l'avventura nel girone D di Uefa per i ragazzi di Stefano Pioli. Il Parma vince sul campo dell'Odense per 2-1 e alimenta giustificate ambizioni. La priorità per gli emiliani è raddrizzare la situazione in campionato e far accumulare preziosa esperienza ai vari Dessena (che personalità il ragazzo: corre, recupera palla, imposta e prende pure le botte senza fiatare), Cigarini e Paponi, le gemme più pregiate del vivaio parmigiano. Certo senza i titolari sarà difficile affrontare la competizione europea con grandi velleità, ma il carattere dei ragazzi di Pioli fa ben sperare. I gialloblù hanno tenuto bene il campo, hanno reagito come meglio non potevano allo svantaggio iniziale, che avrebbe demoralizzato giocatori di ben altro livello, e alla distanza hanno sfruttato al meglio le palle gol concesse da una difesa non certo irreprensibile.
PRIMO TEMPO - Il giovanissimo Parma schiera tre '87 (Savi, Dessena e Rossi) e l'unica punta è un '88 (Paponi). In difesa Pioli risparmia anche Paci e si affida a Cardone. I danesi, che hanno eliminato l'Hertha Berlino nel turno che promuoveva ai gironi, si dispongono con un centrocampo molto fitto, con lo svedese Grahn a sostenere l'unica punta Timm. Dopo un buon avvio del Parma i danesi passano al 7': cross di Grahn dalla sinistra, Hansen si inserisce tra Rossi e l'errata diagonale di Bocchetti per colpire di testa e segnare l'1-0. L'inesperienza e l'inferiorità fisica del Parma viene fuori sulle palle inattive: sono sempre i danesi a prenderla di testa e il difensore centrale Christensen al 15' colpisce il palo di testa sul corner di Bechara. Ma i ragazzi di Pioli hanno coraggio: non riescono a creare grosse palle gol e allora si affidano ai tiri da fuori area. E proprio su una sventola di Ciaramitaro che si stampa sulla traversa, Dessena si avventa sulla palla e mette in rete al 40' il pallone dell'1-1. Un giusto premio.
SECONDO TEMPO - Pioli riparte con Paci e Budan per Coly e Pisanu. E' un chiaro messaggio alla squadra: metto una punta in più, crediamoci. E proprio il croato entra in partita come meglio non potrebbe. Al 5' l'eccellente Dessena lo pesca con un cross a lunga gittata dalla destra, l'ex atalantino si inserisce sul secondo palo tra gli immobili Laursen e Christensen e batte Onyszko con una bella conclusione in spaccata di sinistro, che si infila sul secondo palo. I danesi provano a reagire, ma la qualità complessiva non è eccelsa e i pericoli, pochi per la verità, arrivano solo su palla inattiva e su un colpo di testa di Borre smanacciato da De Lucia al 46', mentre Budan potrebbe segnare ancora con un diagonale in contropiede.
Jacopo Gerna
(Rosy)
00venerdì 20 ottobre 2006 08:28
Il Livorno torna sulla Terra
Toscani battuti 3-2 dai Rangers Glasgow nella prima gara della fase a gironi di coppa Uefa. Sconfitta ancora più pesante di quanto non esprima il punteggio finale. Doppietta di Lucarelli
La delusione di Cristiano Lucarelli. SportiImageLIVORNO, 19 ottobre 2006 - La dura legge dell'Europa. Il Livorno s'incaglia, e i Rangers Glasgow lo affondano. La squadra di Arrigoni comincia male il gironcino di qualificazione, e il fatto è che il punteggio non dice tutto, il golletto di scarto non rende troppo l'idea. La superiorità dei Rangers è stata netta, e si è concentrata negli otto minuti che hanno sconvolto il primo tempo, tra il 27' e il 35', quando gli scozzesi hanno segnato tre reti e il Livorno una. Il francese Paul Le Guen, vituperato allenatore dei Rangers, braccato dalla terribile stampa di Glasgow, ha stravinto sul piano tattico.
Scozzesi nello spirito, ma non nell'assetto, questi inediti Rangers. Le Guen si è disposto con un modulo cangiante, a seconda delle situazioni. Di base era un 4-1-4-1, con Hemdani davanti alla difesa e Boyd unica punta, ma all'improvviso si trasformava in un 4-3-3. Decisive le prestazioni dei due esterni, lo spagnolo Nacho Novo e Buffel, che si sono sdoppiati e sfiancati: in fase d'attacco assistevano Boyd, nei ripiegamenti sostenevano la linea mediana. Il classico 3-5-2 amaranto non ha retto l'impatto. Nella ripresa Arrigoni ha cambiato, e si è visto un Livorno con il 4-4-2, ma ormai la frittata era fatta.
I GOL - Primo tempo. 27': gran tiro di Adam dai venti metri e palla nell'angolo alla sinistra di Amelia. 30': Nacho Novo entra in area, val sul fondo e Kuffour lo stende; il rigore sembra ineccepibile, Boyd lo trasforma con glacialità. 33': Lucarelli trattenuto e scaraventato a terra in area, su calcio d'angolo, altro rigore indiscutibile, Lucarelli s'ìincarica del tiro e segna. 35': Nacho Novo conclude di controbalzo dal limite, Amelia va giù in ritardo e viene beffato. Secondo tempo. 45': Bakayoko in area, tiro rasoterra in diagonale, respinta di Letizi e Lucarelli si avventa sulla ribattuta. Altre note di cronaca: un colpo di testa in tuffo di Danilevicius su cross di Vigiani (17' s.t.); un tiro di Buffel respinto da Amelia con un piede (19' s.t.); una botta di Morrone sventata da Letizi (28' s.t.); un tiro-cross di Sebo finito sulla traversa (45' s.t.). Al seguito dei Rangers c'erano duemila tifosi, per il momento tutto è filato liscio. Fino a mezzanotte vietata la vendita di alcoolici.
Dal nostro inviatoSebastiano Vernazza
(Rosy)
00giovedì 2 novembre 2006 21:42
Livorno, pari con Amelia-gol
I toscani pareggiano 1-1 a Belgrado col Partizan. Dopo la rete di Mirosavljevic il portiere trova l'incredibile pareggio al 42' st con un colpo di testa su punizione di Passoni

Marco Amelia esulta dopo il gol dell'1-1. AfpBELGRADO (Serbia), 2 novembre 2006 - Amelia-gol, incredibile ma vero. Stadio Partizan di Belgrado, minuto 42’ della ripresa, punizione da sinistra di Passoni, il portiere sbuca in area, colpo di testa e palla in rete. Partizan-Livorno finisce 1-1, finisce così, con un portiere che para tutto (niente colpe sul gol, almeno un paio di interventi decisivi) e poi corre pure nell’aerea avversaria e segna, beffando il collega Kralj.
Per il Livorno in coppa Uefa un buon punto, meritato, utile per riaprire i giochi del gruppo A. Nel frigidaire di Belgrado la squadra di Arrigoni resiste per 71’, offre sprazzi di buon calcio, poi cede per "distrazione" (il fuorigioco non funziona) al temporaneo vantaggio di Mirosavljevic. Beh, anche qui c’è dell’incredibile, perché l’attaccante non doveva giocare, non era neppure in distinta. Entra in extremis, al posto del capitano Nad, fermato da un problema muscolare durante il riscaldamento.
CLIMA POLARE - Salta che ti passa, non c’è altro da fare. E i tredicimila dello Partizan Stadion saltano, per sostenete i bianconeri di casa e perché fa un freddo cane: solo tre gradi sopra lo zero e raffiche di vento gelido. Saltano per tutta la partita, esplodono al vantaggio del Partizan. Poi restano di ghiaccio. Già, Amelia-gol non se l'aspettavano, neppure a Belgrado.
dal nostro inviatoGiampiero Timossi
(Rosy)
00venerdì 3 novembre 2006 08:28
Il Palermo cozza contro Krul
Coppa Uefa: dopo un primo tempo di superiorità tattica del Newcastle, in vantaggio con Luque, nella ripresa fioccano le occasioni per i rosanero: ma il portiere degli inglesi, 18 anni, para tutto
PALERMO, 2 novembre 2006 - Qual era la squadra italiana al Barbera? A giudicare dalla sapienza tattica, forse il Newcastle, che porta a casa la vittoria grazie a un primo tempo che l'ha visto padrone delle fasce e a una ripresa in cui ha difeso il vantaggio: con affanno, a volte, ma in quei casi potendo contare su Krul, portiere olandese diciottenne destinato a far parlare parecchio di sé.
Il primo quarto d'ora è di fuoco: Palermo vicino al gol due o tre volte, con Brienza e Caracciolo che per due volte costringono la difesa a salvare a ridosso della linea col portiere già battuto. Dall'altra parte, un'incertezza difensiva di Barzagli regala a Milner una palla d'oro a pochi passi dalla porta, su cui Fontana interviene da campione.
Poi però il gioco rallenta concentrandosi a centrocampo, ed è probabilmente quello che gli inglesi si aspettavano. Perché sulle fasce, soprattutto a sinistra, il Newcastle può contare su gente come Milner, in grado di produrre improvvise accelerazioni improvvise. E su una di queste l'ala trova il cross giusto per Luque, puntuale all'appuntamento con il gol. E la reazione del Palermo non ha evitato di andare al riposo in svantaggio.
Nella ripresa, nuova partenza in quarta degli uomini di Guidolin. Ma dopo una ghiotta occasione per Tedesco, il gioco rallenta di nuovo, perché mancano i movimenti, soprattutto sulle fasce. Ma bastano un paio di mosse di Guidolin, che inserisce Di Michele e Simplicio, perché le occasioni riprendano a fioccare. Solo che a quel punto sale in cattedra Krul, che para di tutto e arriva al miracolo su Biava di testa e Di Michele. E a quel punto gli inglesi possono permettersi perfino di riaffacciarsi nella metà campo avversaria, ma alla fine l'abbraccio liberatorio è tutto per Krul, il vero uomo in più del Newcastle.
Pier Luigi Todisco
(Rosy)
00venerdì 24 novembre 2006 15:33
Parma felice in Europa
Con due colpi di testa vincenti di Budan (23' e 28' st) gli emiliani rimontano il gol di Pranjic (21') per l'Heerenveen e si qualificano per i sedicesimi di coppa Uefa con due turni di anticipo
LO stacco di testa di Budan che vale l'1-1. AnsaPARMA, 23 novembre 2006 - Chissà se a Parma saranno davvero contenti dopo il 2-1 in rimonta sugli olandesi dell'Heerenveen, che vale la qualificazione artimetica ai sedicesimi di coppa Uefa con due turni d'anticipo. Nella peggiore delle ipotesi gli emiliani sarebbero terzi, piazzamento che garantisce il lasciapassare. Ma la competizione europea rischia di sottrarre preziose energie a una squadra che probabilmente dovrà lottare fino alla fine per non retrocedere.
Protagonista della serata Igor Budan, schierato solo perchè squalificato in campionato. Il croato ha colpito due volte, in maniera quasi identica, con la sua arma preferita, il colpo di testa, innescato alla perfezione dai cross di Castellini. Risultato un po' bugiardo per la verità: gli olandesi, che hanno giocato meglio nel secondo tempo e hanno ribattuto colpo su colpo, avrebbero potuto tranquillamente pareggiare. Ma questo Parma dalla faccia tosta, giovane e senza timori reverenziali, merita solo applausi.
PRIMO TEMPO - Pioli ripropone il rientrante Kutuzov e Dedic accanto a Budan (squalificato in campionato) e dà spazio a molte seconde linee. L'Heerenven si presenta con un 4-3-3 molto duttile e una retroguardia che concede subito qualcosa. E' Dedic dopo 9' a penetrare in area e a colpire il palo alla destra del portiere belga Vandenbussche. I ritmi sono abbastanza bassi e l'agonismo piuttosto limitato, ma si intravedono delle belle giocate. Al 21' il vantaggio ospite: Nilsson scambia stretto con Pranjic, che fa partire un destro dal limite che non dà scampo a De Lucia. Vantaggio immeritato per gli ospiti e la bella reazione del Parma porta subito al pari 2' dopo, con Budan che svetta sul cross dalla sinistra di Castellini e trova il suo secondo gol in Uefa. Gli olandesi potrebbero segnare ancora con Nillson che sbglia a tu per tu con De Lucia, poi la gara si addormenta un po' fino all'intervallo.
SECONDO TEMPO - La gara scende di tono e sono gli olandesi a farsi preferire. De Lucia è attento sul tiro di Poulsen, ben innescato dalla percussione del bravo svedese Nilsson. Il Parma attende gli olandesi e quando riparte non riesce a fare male. Ma la difesa olandese non è composta da fenomeni e quando il cross di Castellini da sinistra pesca Budan al 28' il croato indirizza il colpo di testa come meglio non potrebbe. L'Heerenveen non ci sta e colpisce la traversa con il nuovo entrato Friend. Ma il Parma tiene botta con un De Lucia sempre reattivo e può festeggiare una qualificazione che dà grande fiducia per il futuro.
Jacopo Gerna

(Rosy)
00venerdì 24 novembre 2006 15:34
Il Palermo-2 travolto a Istanbul
Nel terzo turno del girone H di Uefa le seconde linee di Guidolin partono bene ma si smarriscono dopo il primo gol subito. E il Fenerbahce di Zico si diverte e dilaga: 3-0
Appiah, centrocampista ex Juve, dopo il gol. ApISTANBUL, 23 novembre 2006 - Si scrive coppa Uefa. Ma per Francesco Guidolin si legge Coppa Italia. Cioè competizione per le cosiddette "seconde linee". Certo, domenica c'è lo scontro diretto con l'Inter, la partitissima del momento della serie A: ma il Palermo schierato a Istanbul non poteva essere competitivo in una sfida internazionale, e il 3-0 conclusivo rispecchia il divario, anche di motivazione, visto in campo.
Partono subito forte i turchi, anche sulla spinta del tifo incessante dei 50 mila presenti allo stadio. Ma il Palermo, pur infarcito di giovani, non sembra intimorito: Simplicio detta bene i tempi e Brienza ricama buoni palloni per Caracciolo.
Dall'altra parte, però, c'è un Appiah versione uomo ovunque, e ci sono peperini come Alex e Kezman in grado di creare scompiglio in qualsiasi momento nella difesa rosanero. Cosa che accade anche al 19', quando Kezman sfugge a Barzagli sulla destra e mette in mezzo per Appiah, pronto a insaccare nell'angolino alla destra di Sirigu.
A quel punto il Palermo prova a rispondere ma è evidente che accusa il colpo, perdendo in lucidità. Là davanti, Caracciolo comincia ad apparire un po' troppo isolato. L'unico vero pericolo per la porta avversaria è una mancata autorete, nel senso che una punizione di Simplicio, deviata di testa da un difensore, finisce sulla traversa. In realtà il vero brivido arriva dalla parte opposta da un inserimento di Lugano, che a centro area si gira bene e tira violentemente: il giovane Sirigu, però, compie un miracolo da portiere navigato.
Nella ripresa Guidolin gioca le carte Cassani e Zaccardo, e il Palermo parte nuovamente forte. Poi però il solito Appiah prende nuovamente a trascinare i suoi, e tornano i pericoli per la porta palermitana. Su uno di questi, creato dal solito Kezman, irrompe nuovamente Lugano che prima prende la traversa superando Sirigu con un pallonetto, poi sulla respinta mette dentro di testa.
A quel punto alle cosiddette seconde linee del Palermo non resta da esibire altro che la generosità. Mentri i candidati alla partitissima di domenica iniziano a pensare seriamente all'Inter, e a risparmiarsi. Mentre gli uomini di Zico si divertono e mettono in campo una soprendente voglia di goleada, che porta al gran gol dal limite di Tuncay.
La prospettiva della qualificazione, comunque, resta aperta, nonostante un bilancio di una vittoria e due sconfitte. Il presidente Zamparini lo sa, e ha già messo le mani avanti: "Per il prossimo turno, contro il Celta, voglio la formazioen migliore".
Pier Luigi Todisco

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