“Lle desiel? “ (Sei pronto?)

Lucrezia Shirokokoro Ciccolella
00giovedì 21 aprile 2016 02:43
Skill : Agilità liv. 2
RIASSUNTO

Tornato sull'isola per un breve allenamento, la cosa si trasforma ben presto in qualcosa di più complicato per aumentare l'agilità già innata dell'elfo con esercizi a cavallo. Si parte con la quintana, poi con gli anelli e infine con un'altra prova del tutto particolare in vista dell'imminente torneo.

COMMENTO

Ops, forse ho esagerato un pò con questa role così lunga e per di più in solitaria e chiedo scusa a chi si dovrà leggere questo brodo solo per l'agilità di livello 1 che più i +2 che Draug ha di suo dovrebbe fare +3 da lì il titolo azzeccato per l'occasionelol. Non so bene come funzionino le cose per le skill e cercavo da tempo un modo per aumentare l'agilità che fosse quantomeno simpatico da leggere, spero che i responsabili skill non mi uccidano per la sua lunghezza XD, prometto di farla più breve la prossima volta, e spero possa piacervi. Buona lettura eheh [SM=g27828]

REGISTRAZIONE

DRAUGCELEB(sala d’armi)Profumo di un luogo simile a casa, profumo di vento che porta voci perse nel tempo e nella memoria degli uomini e canti antichi e nuovi. Ha bisogno di non pensare, di fare altro che semplicemente creare congetture e riflettere su vecchi eventi. Gli stivali ancora impolverati dal viaggio che dalla terra ferma l’ha condotto lì, di nuovo in magione. Torce di luce illuminano le ombre che la luna piena getta sulle strutture del complesso, un’idea gli solletica la ragione, ma non è per adesso, non è ancora il tempo perché possa essere messa in atto, non ne ha ancora le capacità. La magione è vuota, ma gli odori degli altri cavalieri sono ancora forti, quindi non gli importa che al momento non ci sia nessuno, ma l’animo è pesante, negli ultimi giorni lo era stato, e così sarebbe rimasto a lungo. Scricchiola sinistramente il legno delle scale mentre si dirige nella sala d’armi. I passi dell’elfo risuonano sul pavimento ligneo a causa della cotta di maglia che è si veste di congrega, si protezione parziale per il suo corpo.

DRAUGCELEB(sala d’armi) La tunica di congrega che ha sostituito con quella anonima che indossa su Barrington e in vita la cintura che però non è armata della lunga elfica , non gli serve questa sera. Ha chiesto aiuto all’unico che nella magione è più libero da quella che è l’attività di guardia, Vormusser. La sala d’armi, dove giunge con passo calmo e la solita eleganza è vuota di anime, di battiti e respiri ma non di dure e fredde armi che sono sparse per tutti i muri della stanza. Si dirige nella zona dove ci sono le mazze, le osserva con occhio freddo, calcolatore e critico. Provare emozioni? Non adesso, nulla più gli interessa, mentre con entrambe le mani saggia quello che è un mazzafrusto normale, c’è anche quello per cavallo, con una catena più corta, ma no, non gli serve. E poi, è quello che può essere unito al manichino che si trova nell’arena grande fuori nel cortile. Soppesa la palla ferrata e i diversi spuntoni, la catena che sferraglia e che grazie al tuttofare della magione è in perfette condizione.

DRAUGCELEB(sala d’armi)E’ pesante e usata nel giusto modo, è sicuro che arrecherebbe diversi danni ad un uomo sano e perfettamente in grado di combattere. Ha ciò che vuole, adesso non resta che recarsi alle stalle. Poi la voce di Vormusser risuona alle sua spalle. “E’ tutto pronto?” Laconica la voce, basso il tono, sa che lo sente perfettamente. Non si gira nemmeno, continuando ad ammirare la mazza, non è nemmeno sorpreso della silenziosità dell’altro quando gli si appresta alle spalle, lo aveva sentito arrivare. (senso sviluppato) Per quanto mezz’elfo, c’era sempre in la parte umana pronta a emergere prepotentemente alle sue orecchie, come per tutti quelli che come Vormusser, erano nati dall’unione di un elfo e di un umano. *Si, manca solo il mazzafrusto.* Solo adesso si gira e lascia l’arma al mezzo che si incamminerà per sistemarla sul lato sinistro del fantoccio assieme allo scudo sul lato destro. Respira a fondo, si guarda intorno e ripensa al confronto avuto lì col vecchio supremo, chissà se lo avrebbero mai rivisto?

DRAUGCELEB(sala->stalle)Ma i passi lo portano ancora a dirigersi in un’altra direzione, diversa da quella presa dal gregario, nelle stalle. Il vestibolo, la porta istoriata dei cavalieri, il cortile, immagini che scorrono senza soffermarsi a lungo nella sua mente, partecipe di tutto e infondo di nulla. Le ronde si susseguono e alcuni degli armigeri già si sono fermati per vedere cosa ha in mente il fante, cosa ha in mente quell’elfo, unico elemento in netto contrasto con la loro umanità. Ma anche i loro saluti passano in sordina, le loro tuniche, i loro elmi, le loro lame che brillano di luce sinistra alla luna circondata dalle lontane stelle. Un tonfo percepibile, il piede che con fermezza lascia per la prima volta l’orma del fante sul terriccio, eccole le stalle. Piano la mano giunge ad aprire il cancello che lo separa dai destrieri, lo shire grigio che aveva visto un tempo non c’era più, il suo cavaliere, l’altro fante della magione, lo aveva portato via con se, ma ce ne sono altri, quello che aveva montato appena che tre o quattro volte. Il roano, che riconosce la sua ombra, la sua figura e già capisce forse, perché sia lì oppure no.

DRAUGCELEB(stalle)Flebile come sussurro di vento è il respiro prima di cercare con la mente la coscienza del potente animale. (sussurro di Manwe) E’ calmo e ben disposto a lasciare che il cavaliere per questa notte chieda il suo aiuto. Non gli avrebbe negato la sua figura, né la sua potenza. Un cenno del capo per ringraziarlo, un giorno avrebbe trovato per se l’Ombro manto di cui tanto parlavano le leggende, il signore dei cavalli, il signore delle cavalcature dei signori del Mark, gli Eorlingas. I finimenti già sono preparati, perché a chiunque serva, siano subito disponibili. Scalpita, si muove il roano nel suo box, ma senza paura l’elfo gli si avvicina, alza la destra e lascia che sia l’altro ad avvicinare il suo muso di velluto alla sua carezza. Il fiato caldo dell’animale preme sul palmo, il lembo superiore della bocca si alza scoprendo i denti e cercando la mano del fante, però poi quel legame tattile avviene. Il cancello del box verrà aperto, mentre l’intera figura dell’elfo si sposterà verso la sua sinistra, lasciando che l’animale possa uscire dal suo giaciglio.

DRAUGCELEB(stalle) I muscoli ben decisi si contraggono e si distendono lungo il sottopancia, lungo la coscia e le spalle del roano che con un movimento rotatorio esce e si ferma lì, non scapperà, è addestrato a non farlo, né sul campo di battaglia, né altrove. La mano scenderà via dal muso del roano, mentre prenderà il sottosella e lo poggerà poi sulla sia schiena, sul garrese rispettando la direzione del pelo. Allo stesso modo poggerà poi la sella sul sottosella facendole scivolare tra il garrese e il collo fino a quando non saranno nella posizione corretta. Il sottosella è adesso a penzoloni mentre sistema le fibbie con le quali fisserà definitivamente la sella sul dorso del roano. Si allontana di una decina di centimetri e divaricate le gambe lungo l’ampiezza delle spalle, le piegherà di 45 gradi e con esse piegherà completamente la schiena mentre si allungherà per prendere il sottosella che poi porterà, rialzandosi, a congiungere con le fibbie.

DRAUGCELEB(stalle)Fa attenzione a non arrecargli fastidio o male sapendo che potrebbe innervosirsi. Passa dunque alla testiera, e prenderà tra le proprie braccia la testa del roano aiutandolo a infilare il morso per poi sistemare il sopratesta con movimenti fluidi e gentili. Controlla che tutto sia in ordine, il frontalino, il sottogola e la nasiera per poi allacciare per bene il tutto. Il roano cambia appoggio e si muove adesso che sa che può farlo di nuovo. “Lle desiel? “ (Sei pronto?) Ancora una volta ne accarezza il muso, e l’altro saggia il morso nella sua bocca, ma non accenna a ribellarsi. Prese le redini con la destra lo condurrà fuori dalle stalle al passo.

DRAUGCELEB(arena)Grazie alla piena e alle torce, vede perfettamente Vormusser, al di fuori dell’arena grande con tre lance da giostra dal cuore di frassino, una semplice gorbia di metallo dentellata e il padiglione a proteggere la mano. Il manichino è pronto, dipenderà dalla sua agilità e dalla destrezza il saper evitare la mazza. La folla è aumentata. “Non avete niente di meglio da fare voi?” A quel rimprovero alcuni andranno via, altri no, mentre rivolgeranno uno sguardo d’intesa con Vormusser. E’ il più alto a parlare. *Fante, sappiamo che vorreste provarvi anche con gli anelli.” Dunque sono qui per aiutare, bene, sarà più rapida come cosa e vedrà se saranno capaci di fare da esca, se così si può dire per il suo allenamento. Quando entra, aprendo il cancello, alcuni si riavvicineranno per vedere quell’allenamento forse così strano ma che ha un suo scopo ben preciso. Girati staffa, lascia che il piede del fante si poggi su di te e che con la sinistra si dia la spinta, mentre la mano lo aiuta tenendo le briglie e l’altra tenendo l’altro lato opposto della sella per salire in groppa al roano.

DRAUGCELEB(arena)Un unico giro con la destra mentre il piede destro ingaggerà la staffa relativa. E’ sicuro sul suo destriero che comincia a scalpitare nell’attesa di essere lanciato verso quel falso nemico. Offre il lato destro al manichino, stringe le gambe per far avanzare al passo il roano, mentre tenendo le briglie solo con la sinistra, lo girerà ponendolo di fronte al bersaglio. Sente fremere i muscoli del roano in quel tentativo. Vormusser si avvicina da destra e gli offre la prima lancia, si abbassa verso quel lato e si piega il petto e il bacino del fante. Il cuore comincia a far affluire più sangue ai muscoli, la zona è stata illuminata il più possibile perché non manchi il bersaglio. Respira a fondo, poggia il manico della lancia sulla gamba, è pesante, ma riesce a tenerla. Sa bene cosa è in procinto di fare, cosa richiede al suo fisico e alle sue abilità. E’ lì, fermo, vede benissimo il bersaglio, quello scudo di metallo perfetto di forgia ma il roano chiede, chiede di essere lanciato, di far bruciare per un breve ma intenso istante i suoi muscoli.

DRAUGCELEB(arena)Stinge le briglie e tutto comincia a muoversi con lentezza straordinaria, la mascella si indurisce, mentre gli occhi sono aperti e fissano incessantemente il bersaglio, sente come proprie le zampe dell’animale, il suo corpo sotto le sue gambe, il suo respiro pesante e forte. Sono veloci questi attimi? No, sono di una lentezza incessante, una goccia che scava per secoli la roccia al contrario sarebbe anche più veloce. E’ tempo di provare a prenderlo, tempo di colpire lo scudo. Il cuore accelera ancora, si sente vivo più di qualsiasi altro momento, mentre niente dei rumori esterni si insinua nella sua coscienza, nella sua mente. E’ solo, lui e il roano sono soli, niente e nessuno è intorno a loro, in una bolla che li protegge che li isola dal resto del mondo. I rumori che percepisce sono quelli dei finimenti e della cotta ma non sono sufficienti a farlo distrarre, perché quando si prefigge qualcosa, non c’è niente che possa fargli cambiare idea, nessuna entità, nessun suono, nessun evento che a lui si rivolti contro.

DRAUGCELEB(arena)Un ultimo gesto prima del contatto, la lancia che viene portata all’altezza dello sterno in alto e poi fa quello che sia lui che il roano vogliono che venga fatto. Stringe finalmente le gambe sulla pancia del cavallo che con un salto si spinge in avanti in un galoppo comunque ritenuto dalle briglie che l’elfo mantiene strette a se, perchè scateni solo poco prima dell’impatto tutta la forza e la potenza inespressa. La lancia comincia il suo percorso mentre viene alzata da tutto il braccio, mentre il gomito viene piegato completamente a guardare verso l’esterno e la mano che la sorregge verrà avvicinata al petto del fante che con gli occhi cerca il bersaglio, a lui anela come un innamorato. Non prende ancora la mira, è troppo lontano per farlo, ma i metri vengono bruciati in brevi ma lunghi momenti, il terriccio dell’arena che forma piccole onde al passaggio degli zoccoli dell’animale che galoppa verso il bersaglio ancora impedito dal correre come vorrebbe.

DRAUGCELEB(arena)Si avvicina, il bersaglio, eccolo è lì lo vede benissimo lo scudo, sollevati lancia, avanti! Il braccio, gli occhi cercano di muovere movimenti il più fluidi e precisi possibili. La lancia viene posta sotto braccio mentre tutto il corpo dell’elfo si prepara a ricevere il contraccolpo. Eccola salda nel suo braccio la lancia, pronta a colpire, e così a poco dagli ultimi istanti prima dello scontro che gira il busto in senso antiorario quel tanto che gli basta per colpire nel centro lo scudo del manichino e indirizza la lancia verso la sua sinistra mentre il legno è completamente appoggiato sotto il braccio e il gomito piegato tutto volto verso l’esterno allineato alla mano all’altezza dello sterno rivolta verso lo scudo del manichino. Lascia le briglie l’elfo e sprona il roano che aumenta la sua foga e la sua corsa, mentre comincia ad abbassare il corpo sul collo del cavallo, per schivare un eventuale colpo del mazzafrusto e opporre tutta la forza di cui è disponibile al manichino appoggiandosi anche sulle staffe. Arriverebbe il colpo e lo sentirebbe nelle ossa, roba di poco conto in effetti rispetto allo scontro con un altro cavaliere, ma è l’euforia che viene scaricata dopo a fargli gettare per terra la lancia e a recuperare il controllo del destriero con ambe le mani e a farlo girare su se stesso per vedere il saraceno, come lo chiamavano da alcune parti, girare su se stesso. (//agilità+2 – cavalcatura)

DRAUGCELEB(arena) Il plauso degli armigeri è lontano, quasi inesistente mentre ritorna da Vormusser con il roano al piccolo trotto, tuttavia non vi è felicità sul suo viso ma solo un’espressione fortemente tagliente e tirata. Fa girare ancora una volta il cavallo verso il manichino, ma l’esercizio adesso sarà di carattere diverso. Con un cenno affermativo del capo lascia che cinque armigeri entrino nell’arena con cinque cerchi bianchi, abbastanza grandi da poter essere giusti per questo ulteriore esercizio di agilità. I gregari si dispongono ad una distanza di 3 metri l’uno dall’altro e dispongono ad altezze diverse i cinque anelli bianchi a causa della differenza d’altezza, ma sono in alto grazie al braccio posto in diagonale e ben teso dei cinque uomini. La lancia che Vormusser gli offre è diversa dalla prima, è molto più sottile e corta ed è completamente bianca, questo esercizio è più difficile del precedente. Non è necessaria la totale forza del roano questa volta, dovrà tenerlo buono, mentre ancora gli batte il cuore per la precedente prova e lo sente bene nei suoi respiri e quasi sentirebbe il cuore del cavallo nelle orecchie se non ci fosse anche il proprio.

DRAUGCELEB(arena)Osserva bene gli anelli prima ancora di procedere e lasciare il roano correre. La lancia è meno pesante della prima, la differenza tra i cinque anelli non è poi molta basterà semplicemente essere concentrati e muovere bene la mano, per quelle piccole accortezze. Respira di nuovo a fondo il fante, sa che potrebbe anche sbagliare qualcosa e non essere così fortunato come prima in effetti ma vale la pena tentare. Il volto è in tensione, come la mente è acuta e fredda nel calcolare le cose, ma come potrebbe essere altrimenti? Poi, ancora una volta le cose, gli eventi, cominciano a girare lentamente in questa notte di esercizi e fatiche. Stringe le gambe e il roano comincia a percorrere la distanza che lo separa dagli armigeri, mentre l’elfo non gli lascia molta libertà di correre velocemente come prima. Ecco il primo cerchio, mentre si avvicina, punta il braccio e la lancia in direzione dell’oggetto da prendere e lo distende completamente per farlo ma ponendo la lancia dritta così che non lasci scivolare il premio per la sua obliquità.(//agilità +2 – cavalcatura)

DRAUGCELEB(arena)Lenta arriverebbe l’immagine del primo anello nella lancia, anello che non richiedeva in alcun modo un piegamento dell’elfo per prenderlo. Per il secondo è diverso, il movimento che compirà col braccio sarà identico al precedente, ma il busto si piegherà in avanti e verso l’estero per arrivare a prendere anche il secondo, che quasi gli scivola via dalla lancia. Concentrazione, per un attimo era venuta meno. Si avvicina anche il terzo, si rimette in assetto l’elfo. Mantiene il busto piegato ma tira di poco il braccio verso di se, piegando il gomito e ponendo la lancia alla giusta altezza e dritta. Non si sentirebbe nemmeno il rumore della lancia che si infilerebbe perfettamente nel cerchio bianco. Si distende adesso il busto dell’elfo, mentre il terzo anello comincia a farsi vicino. Pronto? Si, sa perfettamente dove andare a colpire. Distende di nuovo il braccio all’altezza della spalla mentre si appoggia di poco sulle staffe incitando il roano a non perdere il ritmo. Ogni volta lo sguardo è fisso sulle prede, i rumori dell’esterno annichiliti e distrutti preciso quanto ci si aspetta da qualcuno che abbia avuto modo di fare questo esercizio ma per poche volte, e quindi forse la tecnica non sarà perfetta ma riesce nello scopo. (//agilità+2 – cavalcatura)

DRAUGCELEB(arena)Perfettamente in linea con il bersaglio, lo prenderebbe e aggiungerebbe un’ulteriore preda alla collezione. Ne mancano solo due, pochi ma ancora lì e presenti. Il cerchio si avvicina, la mano è distesa e contribuisce a mantenere la lancia dritta e perfettamente in linea con lo sguardo elfico che ha già capito dove dovrà andare a inserirsi la lancia. Ancora poco, manca qualche passo e poi perfettamente l’anello andrebbe a inserirsi sulla lancia bianca, manca l’ultimo e stranamente anche il più difficile. Abbassa verso destra il petto l’elfo, quasi ad addossarsi sul collo del cavallo per mantenere la lancia in linea diretta con la propria spalla. Dritta, dritta deve rimanere se non vuole che tutti gli sforzi compiuti fino ad ora siano vani. Lenta è la scena, e perfettamente percepisce che deve spostare la lancia più a destra se non vuole mancare completamente il colpo. Il braccio gira tutto in senso orario per permettere alla lancia di spostarsi. Un suono, un rumore e lo sguardo fisso dell’elfo su tutti i suoi obbiettivi e l’anello, l’ultimo entrerebbe anche esso sulla lancia. Questo è stato davvero il più difficile, perché ha dovuto tenere a freno con la sinistra anche il roano. Ma le abilità acquisite nei cavalieri sarebbero bastevoli a riuscire nei suoi intenti. Per quanto possibile i suoi movimenti sono stati fluidi il più possibile e ora manca solo l’ultima lancia. (agilità+2 – cavalcatura)

DRAUGCELEB(arena)Distende finalmente il busto e allinea il braccio destro al resto del corpo riponendo in verticale la lancia per non far cadere i cerchi. La destra, lancia il legno a terra laddove riposava anche quella precedente. Gli armigeri sono aumentati ancora, poche volte hanno la possibilità di osservare i cavalieri a confronto con se stessi e alcuni di quelli sui tetti si danno il cambio per osservare l’ultima prova. Comincia ad essere stanco di quell’affluenza e in parte anche lui, era piuttosto complicato, ma se voleva migliorarsi, avrebbe dovuto farlo prima o poi. Fa girare il roano di nuovo verso Vormusser e verso l’inizio dell’ultima prova. Galoppa, mentre sudato raggiunge la postazione di partenza e l’elfo gli ripropone lo spazio dove avevano dato prova di loro stessi. Gli accarezza il collo, dandogli qualche pacca, gli è grato per la possibilità che gli sta fornendo questa notte. “E’ l’ultima.” Cerca di rincuorarlo e di dargli ancora una volta la carica necessaria per questa ultima prova. Vormusser si avvicina, gli tende una lancia simile alla prima e un armigero si pone di fronte alla coppia cavallo e cavaliere a diversi metri di distanza con uno scudo in mano pronto per esser colpito, il così detto passaggio d’arma.

DRAUGCELEB(arena)Chiude gli occhi l’elfo, deglutisce, respira con molta, molta calma, quasi come se nulla esistesse, solo lui, il roano e il cavaliere. Si concentra, gli stimoli esterni scompaiono, sente solo i tre respiri che gli interessano, solo ciò che gli serve, solo ciò che è necessario. Un’ultima volta, un ultimo sforzo e presto sarà tutto finito. Quasi di scatto apre gli occhi, alza la lancia all’altezza delle proprie spalle e poi con un nuovo balzo libera il roano nella sua corsa potente contro l’armigero abbastanza tozzo e forte da reggere perfettamente il colpo. Lo sguardo è fisso in quello dell’altro, il busto si gira verso la sua sinistra, il gomito viene piegato e volto verso l’esterno mentre si piega in avanti anche il petto per distendere l’arma a sinistra e verso l’armigero che è lì a pochi passi da loro. Giù, ancora un po’ più giù e il tempo poi finisce e l’elfo aveva cercato di colpirlo più a destra possibile per limitare forse i danni ma, alla fine la lancia colpirebbe lo stesso ma il centro dello scudo posto in alto mentre l’elfo oppone tutto se stesso, alla forza dell’armigero. Il contraccolpo è persino più forte di prima col saraceno, ed è costretto a opporre resistenza certo, ma a riuscire ad assorbire il colpo mentre accompagna non completamente il risultato di quel colpo piegando a destra il busto. Fa forza sulle gambe, le stringe sulla pancia del cavallo e poi, solo dopo si accorge che la lancia è frantumata, mentre ancora si dibatte per rimanere in sella e tenere a bada l’euforia per uno scontro con l’armigero che è a terra, con qualche graffio ma incolume. (//ailità+2 – cavalcatura)

DRAUGCELEB(arena)Fa girare la lancia sulla propria testa per poi gettarla via. Era stato un buon allenamento ma adesso è tempo di tornare alle proprie faccende. Ripreso il controllo con entrambe le mani del roano, frena la sua corsa e al passo lo riporta indietro. Solo adesso toglierà il piede dalla staffa sinistra e scavalcando con la destra la testa del roano e il suo collo scivolerebbe più elegantemente di prima e di quanto non abbia mai fatto a terra. Si porta di fronte al roano e ne accarezza dolcemente il muso e posa la sua fronte su quella del roano in un muto ma particolare ringraziamento. Lo affida ad un armigero perché possa prendersi cura di lui, e si rivolgerà a quelli che avevano esultato ed erano rimasti lì per tutto il tempo dell’allenamento. “Tornate ai vostri posti.” Calmo e serio, quasi autoritario si rivolge loro, perché gli avevano dato comunque un aiuto e magari quell’energia di cui aveva bisogno. Il cenno d’intesa con Vormusser poi è ciò che conclude questa serata di emozioni e eventi. Apre il cancello dell’arena, per recarsi nella sua stanza a lavarsi e il giorno dopo di nuovo a Barrington.
Lucrezia Shirokokoro Ciccolella
00giovedì 21 aprile 2016 02:57
AGILITA' LIV. 1 SCUSATE [SM=g27828]
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