)O( Raccontami cos'è accaduto )O( [Master Thoron] [ok]

Inwe°
00mercoledì 23 settembre 2015 09:19
RIASSUNTO: le due figlie del Tempio sono entrambe assorte nei propri pensieri. Nixi prega, o forse riflette, nell'eternamente illuminata nicchia di Arianrhod; Inwe, dal canto suo, nascosta nei pressi della stessa statua che ha assistito a quanto accaduto la sera precedente, continua a rimuginarci su. È la Stella dell'Alba ad unire le loro solitudini, al termine della propria riflessione: lascia la luce candida della Vergine per immergersi in quella calda e avvolgente della Madre. Trova Inwe ancora confusa, un po' pallida dopo tante ore passate a torturarsi in merito a ciò che ha visto, e si accerta delle sue condizioni. Sta bene, la Sacerdotessa, è semplicemente provata da ciò a cui ha assistito. Quindi la mezzosangue racconterà nuovamente quello che Nixi ha già potuto leggere dal messaggio affisso nella bacheca del Tempio: ripercorrerà con quanta più fedeltà possibile tutti i momenti della notte passata, chiedendo consiglio alla sorella. Non appena sente la descrizione della Donna il pensiero della Stella dell'Alba corre a colei che fu sua sorella del Meriggio, Nivienne, e viene ipotizzato che la Dea possa essersi manifestata con le sue sembianze. Resta il dubbio, ovviamente, così come resta su chi mai siano i "loro" nominati dalla Dea. Il sangue che Inwe ha raccolto viene esaminato, e si discorre del suo potere rituale: non è soltanto simbolo di morte e dolore, ma anche di vita, come la nordica ricorda alla Sacerdotessa. Quando lasciano la Nicchia per le proprie alcove, infine, lo fanno con la consapevolezza di aver cominciato a dipanare la matassa... forse.


Commento: grazie, tesoro, Nixi è sempre meravigliosa [SM=g27836]

Per quanto riguarda l'approvazione, Nixi utilizza Sesto senso (liv.5) e Riconoscere il sacro e il maledetto (liv.5) sul vasetto con il sangue colato dalla statua: succede qualcosa?






NIXI  (nicchia di Arianrhod) Il tempio è già avvolto nel manto della Vecchia, le sue mura si sono tinte del blu notturno, ma vi sono luoghi dove quel buio non è mai in grado di arrivare. In quella nicchia, come se volesse sfuggire l'oscurità, si trova la figlia di Arianrhod, in piedi di fronte alla statua della Dea. Ha gli occhi chiusi, il viso è rivolto leggermente verso l'alto come se volesse guardare il viso marmoreo della statua. Respira lentamente l'aria intrisa dal fumo degli incensi anche se ormai vi si è troppo assuefatta per sentirli davvero. Tiene le mani congiunte, il corpo è piuttosto rilassato. L'abito che porta come sempre bianco, lo stesso colore della stella che le marchia la fronte e anche della nicchia in cui si trova. E' bianco che vuol fondersi con altro bianco, luce che ne cerca altra. I capelli sono raccolti in una treccia e non porta gingilli se non il ciondolo a forma di stella. Se stia aspettando qualcosa oppure pregando o meditando è difficile dirlo, semplicemente resta lì in silenzio come incantata.


INWE [Nicchia Cerridwen] Ha scritto ciò che doveva, e affisso il messaggio sulla bacheca comune affinché tutte potessero leggerlo. È questa la cosa più importante, così che ciò che ha visto, sentito e provato resti ben chiaro sulla carta, nero su bianco. Ora, tornata nella navata centrale, sta nascosta nella Nicchia di Cerridwen, rannicchiata dietro la statua di granito rosso. Lì dove solo la sera prima c'era una luce così intensa da illuminare a giorno il Tempio, accecando la mezzosangue, ora c'è solo il debole chiarore delle candele. Siede in terra, la schiena e la nuca appoggiate contro la roccia, dal lato opposto rispetto al piccolo vasetto contenente il sangue colato dal ventre della Madre. Fissa il vuoto, nelle narici ancora l'odore metallico delle lacrime della Donna. Sta nascosta, invisibile a chi dovesse entrare nella Sala centrale del Tempio, protetta alla vista dalla roccia. Non riesce ancora a mettere in ordine tutti i pezzi, e il non avere risposte – né avere idea di come trovarle - la lascia spaesata. È spettinata, ma l'abito rosso è in ordine, se s'escludono le grinze che si sono formate dopo tanto tempo passato seduta in terra. Sulla fronte, l'immancabile stellina rossa come il fuoco, o come il sangue, è in attesa.

NIXI  (sala circolare) Non è sola, una presenza impossibile da ignorare pizzica la sua mente. Una fiamma brucia a solo una nicchia di distanza, una di quelle che solo lo spirito può vedere. E se non è andata subito da lei è perchè anche la figlia dell'Alba ha bisogno talvolta di porre domande che soltanto la Dea può udire e perchè sentire la presenza di una sorella in una nicchia in genere significa che questa sta pregando per conto proprio. Tuttavia il tempo del raccoglimento ben presto finisce per la nordica, la quale riapre lentamente gli occhi e prendere a camminare. Abbandona il candido e rassicurante bagliore della nicchia della Bianca per avvicinarsi a quello più caldo delle fiamme della Madre. Fa tutto questo in silenzio nel timore di poter disturbare l'altra, ma quando infine può gettare lo sguardo in direzione della statua della Rossa ciò che vede non è quel che si aspettava. Trova una mezzelfa spettinata e seduta sul pavimento a fissare il vuoto. ''Inwe'' la chiama a voce non troppo alta dall'esterno della nicchia. ''Che cosa fai lì? Stai bene?'' chiede con un pizzico di apprensione. Ha letto il suo messaggio e ora, vedendola lì, non può fare a meno di temere che quell'esperienza stia avendo conseguenze o, forse, è semplicemente troppo apprensiva. Non chiede altro, limitandosi a coprire gli ultimi passi che la separano dalla nicchia, ma non senza lanciare un rapido sguardo al contenitore di sangue a cui ancora non ha osato avvicinarsi.

INWE [Nicchia di Cerridwen] E' talmente persa nei pensieri in merito a ciò che è avvenuto da accorgersi a malapena della presenza di Nixi: la percepisce, candida e intensa come l'Alba di cui è massima espressione, ma non realizza davvero d'averla a pochi metri di distanza. Probabilmente è tutto dovuto al fatto che la sua intera attenzione sia concentrata su altro, ed è impossibile distoglierla da lì. Ha riflettuto, pregato, meditato per quasi l'intera nottata e per buona parte del giorno appena trascorso, tanto da ritrovarsi con quasi più domande di quante non ne avesse all'inizio. Di tanto in tanto il pensiero vola al dolore smisurato che Lei provava e che a sua volta ha percepito, ed il respiro si fa più corto, di riflesso. È stanca, la mezzosangue, e sente formicolare le gambe che finora ha tenuto contro il petto: le allunga all'improvviso, lasciandole scivolare lungo il pavimento, in una posa tutt'altro che elegante. Poi la voce di Nixi la raggiunge da quel luogo di elucubrazioni contorte in cui era rimasta impantanata, tirandola via, verso la realtà. Inwe sobbalza, per tutta risposta, battendo le palpebre e ruotando la testa verso sinistra, oltre la statua, per cercare di vedere la Stella dell'Alba. Toh, è calata la notte. Annuisce, mentre Nixi s'avvicina, cercando di recuperare la voce. “Io...sì, sto bene. Sono... sono ancora un po' confusa, ecco.” spiega, accennando un sorrisetto che vorrebbe rassicurare la nordica sulle sue condizioni. “Hai letto il mio messaggio?” domanda quindi, spostando gli occhi sul viso della giovane donna.

NIXI  (nicchia di Cerridwen) Si addentra infine nella nicchia della Madre lasciandosi avvolgere dal calore e dalla luce rossastra che sempre avvolgono quell'angolo del tempio. Lo sguardo rimane puntato sulla figura di Inwe ancora seduta per terra. Vedere la sorella muoversi dona alla Stella un certo sollievo, mentre la precedente immobilità non aveva fatto che preoccuparla. La vede sobbalzare   e infine la sente parlare. Ma non smette di fissarla con attenzione, cercando in lei qualunque segno di qualcosa che possa non andare. Va ad inginocchiarsi sul pavimento a poca distanza dalla mezzelfa. ''Sì l'ho letto'' le risponde. Ha letto più volte quel messaggio prima di riuscire a comprenderlo davvero e capire l'entità dell'accaduto. ''Proprio per quello che te lo chiedevo. Le manifestazioni della Dea possono lasciare segni, a volte anche profondi...'' continua osservando Inwe con l'occhio allenato di una guaritrice. ''Anche se lo hai già scritto nel messaggio, per favore raccontami di nuovo cos'è accaduto...'' le chiede. Rimane poi in silenzio e aspetta. Il viso è attento ma cerca di mostrarsi tranquillo con l'intenzione di trasmettere calma anche alla sorella se ve ne fosse bisogno. Allo stesso tempo non può negare la curiosità che quella faccenda le genera e anche un moto, forse irrazionale, di eccitazione e ansia assieme: una manifestazione divina è un fatto dal significato immenso.

INWE [Nicchia di Cerridwen] Annuisce, senza rispondere, andando poi a passare la mano destra sul viso per allontanare qualche ciocca di capelli che è scivolata su di esso. “Sto bene, puoi stare tranquilla. Credo di essere solo un po' confusa, e stanca. Non riesco a smettere di pensare a quello che è successo” spiega, rassicurandola. Effettivamente non ha nulla che non vada: basterebbe riuscire a distogliere la mente da ciò che ha visto e sentito per farla tornare come nuova. Torna a piegare le gambe e poggia entrambi i palmi sul pavimento, andando a far leva su di essi per alzarsi in piedi – lentamente e con attenzione, visto che non vuole crollare di nuovo a terra come un sacco di patate. Per un istante ha la sensazione che tutto le stia girando attorno, ma è solo un attimo. Alla richiesta della Stella annuisce di nuovo, andando ad avvicinarsi al vasetto. Nel mentre, racconta: “Dopo il pasto serale sono venuta qui per meditare, come sempre. Non c'era nessuno nella sala, di questo ne sono certa, eppure ho cominciato a sentire una voce chiamare il mio nome. Era appena un sussurro, da principio, accompagnato da un vento leggero che sembrava provenire dalla pietra stessa di queste mura” lancia un'occhiata attorno a sé, come ripercorrendo gli eventi “ma si è fatto gradualmente più forte. Era cambiata l'intera atmosfera del Tempio, in un certo senso: l'aria... l'aria stessa era diversa. Come se fosse carica d'elettricità, di potere”. Deglutisce, facendo una breve pausa prima di riprendere “A quel punto ho capito che venivano entrambi – vento e sussurri - da qui, da questa Nicchia: mi è sembrato che stesse sorgendo una luce dietro la statua di Cerridwen, e così è stato, in effetti” cerca di mantenere un tono pacato e tranquillo, ma Nixi potrà probabilmente percepire l'emozione che si cela dietro quelle parole. “I sussurri sono mutati in singhiozzi, ed ho sentito un dolore immenso. Non era una sofferenza fisica, ma è stata tanto intensa da arrivare quasi a sopraffarmi. Ho cercato d'avvicinarmi alla Statua, per comprendere cosa stesse succedendo, quando il vento che mi ha investito è divenuto fiamma. Non bruciavano, ma ho percepito il loro calore e la loro luminosità terribilmente intensa. Tutto il resto è svanito... c'era soltanto Lei.” Solo a questo punto alza gli occhi verso il volto della Dea scolpito nella pietra. “La donna che ho visto aveva i capelli neri, il ventre pieno e gli occhi d'un verde tanto intenso da sembrare irreale. Piangeva, ma le sue lacrime erano sangue. Le ho domandato chi fosse, e mi ha chiesto se avessi già dimenticato chi mi aveva accolta, chiamata. È stato allora che ho definitivamente compreso chi avessi davanti.” La voce si fa più bassa, ma carica di sentimento. “Ho chiesto cosa fosse il dolore che sentivo, perché riuscissi a sopportarlo a malapena. Ha risposto: “Il Mio dolore è il Loro... e piangeranno con me”. Dopodiché ogni cosa è svanita. La luce, il vento, la voce.. tutto. L'unica cosa a dimostrare la realtà di quello che era accaduto è stato il sangue che è colato dal ventre di questa statua, che ho raccolto qua” allunga la mano verso il vasetto, prendendolo. Lo fissa qualche secondo, prima d'allungarlo a Nixi perché lo esamini. “Non riesco a comprendere cosa intendesse, sorella mia. Chi sono questi altri di cui parla? Perché soffrono? O forse soffriranno in futuro?” domanda, la voce e lo sguardo incrinati d'angoscia. Spera che la Stella possa avere qualche risposta in più di quelle poche che è riuscita a ipotizzare lei.

NIXI  (nicchia di Cerridwen) Rimane in completo silenzio mentre ascolta con molta attenzione il racconto dell'esperienza che la sorella ha avuto non molto tempo prima. E' avida di dettagli, ma non la interrompe mai e nemmeno la incalza. L'espressione si mantiene attenta, ma poco a poco assume una sfumatura meditabonda. Lo sguardo va a posarsi sulla statua gravida della Madre ma non lo sta guardando davvero perchè i suoi pensieri sono da tutt'altra parte. La voce di Inwe tradisce emozione e di questo la figlia dell'Alba se ne accorgerebbe e non farebbe fatica ad immaginarne il motivo: nulla potrebbe restare impassibile di fronte a Lei e al suo potere. La descrizione della donna dagli occhi verdi e i capelli neri rievoca un ricordo nella sua mente. ''Un tempo tra queste mura viveva una sacerdotessa dai capelli neri e occhi verde smeraldo che era Stella del meriggio...'' racconta mentre molti altri pensieri si intrecciano nella sua mente. Il ricordo del viso di Nivienne è ancora vivido nella sua mente. Quell'idea fa sorgere ancora più domande nella sua testa. La sorella le porge un vasetto e la Stella allunga la mano per riceverlo. Ha un momento di trepidazione non appena le dita sfiorano il contenitore come se si aspettasse chissà quale reazione. Lo avvicina a sè e cerca di fare affidamento ai poteri che la Dea concede alle sue figlie per esaminarlo. Si affida al suo addestramento e alla propria sensibilità di sacerdotessa nella speranza di cogliere qualunque dettaglio [Sesto senso liv.5, Riconoscere il sacro e il maledetto liv.5]. Infine allunga un dito cercando così di andare a sfiorare il sangue contenuto nel vasetto. ''Anche se non vi fossero prove fisiche ciò che hai visto avrebbe avuto importanza, Inwe. Non devi sottovalutare i sogni o quelle che ti sembrano allucinazioni, perchè spesso è della Sua voce che si tratta'' le dice ''Insegnamo che le visioni sono prerogativa del Vespro, ma può accadere che Lei sollevi il Velo anche per altri. Lei agisce come più le piace del resto...'' fa un sospiro ricordando le visioni che lei stessa ha avuto in passato. ''Non so di chi Lei parlava, Inwe, posso solo ipotizzare che questi 'loro' siano legati alla Madre e sarebbe già un indizio se fosse così. Però... conosci il significato rituale del sangue?'' le domanda.

INWE [Nicchia di Cerridwen] Ascolta le parole di Nixi, pensierosa. “Pensi potesse trattarsi di lei?” è la prima domanda che sorge. Non ha mai visto Nivienne, non saprebbe di certo riconoscerla, né ha idea di cosa le sia accaduto. Il suo arrivo sull'Isola è avvenuto relativamente da poco, se paragonato agli anni che altre sacerdotesse hanno passato su Avalon. Per quel che ne sa, la Dea potrebbe aver scelto di parlare attraverso questa Figlia lontana. Segue con gli occhi i movimenti della Stella, osservando a sua volta il sangue ormai coagulato, quasi aspettandosi di vedere qualcosa di diverso. Quando la nordica torna a parlare, però, alza gli occhi su di lei. Annuisce: “E' solo che è stato tutto così... inusuale, per me, che ho sentito la necessità di assicurarmi della realtà di ciò che avevo visto. L'idea di assistere ad una scena del genere non m'aveva sfiorata... mi ha colta impreparata, ecco.” ammette senza vergogna, guardando Nixi negli occhi. “So che viene usato in diversi rituali. Quando venne scagliata la Maledizione fu scelto come offerta, se non ricordo male” risponde, concentrata, aggrottando appena la fronte.

NIXI  (nicchia di Cerridwen) L'espressione pensierosa non abbandona il viso della nordica. Mantiene lo sguardo sul sangue, come se solo guardandolo potesse trarvi chissà quali idee o informazioni, ma la realtà è che sta solamente pensando. Rimane qualche secondo in silenzio prima di rispondere alle domande che le vengono fatte. ''Nivienne, Cerridwen...'' comincia nominando per la prima volta il nome della sorella ora scomparsa. ''In realtà non c'è nessuna differenza. Una sacerdotessa è una donna e allo stesso tempo è il volto stesso che l'ha scelta. Tutte noi siamo Lei'' risponde. E' un Mistero che sebbene non sempre venga direttamente insegnato, ogni sacerdotessa deve comprendere poco alla volta. Ma è anche una verità difficile che può richiedere anche anni per essere capita. Solleva lo sguardo poi andando ad incontrare gli occhi verdi della mezzelfa. ''Nessuna è mai pronta per un'esperienza simile, men che meno noi che non siamo state addestrate a vedere oltre il Velo...'' aggiunge cercando di rassicurare la sacerdotessa facendole un piccolo sorriso. ''Di certo la Dea non si è mai fatta problemi a mettere testare la resistenza dei nostri poveri cuori... in senso   fisico eh'' le dice con un sorrisetto divertito. ''Sì perchè il sangue è uno degli elementi rituali più potenti che si possano immaginare. Il sangue siamo noi, il sangue è la Vita stessa che scorre in noi... Anche quando non viene versato come tributo esso è sempre presente tramite noi. E' il veicolo primario attraverso cui il potere divino viene richiamato... se ci pensi potresti richiamare ora la Sua luce anche senza candele o cristalli'' spiega [Ritualistica della Dea liv.5] ''Vita dal grembo della Madre e dolore di creature che piangeranno con Lei... Ci devo pensare. Eppure credo che se la Dea si è manifestata a te è perchè c'è qualcosa che tutte noi, ma soprattutto te, dobbiamo fare. Io non ho risposte, ma forse Hagall o Roseline potranno averne tramite il potere della Vecchia” suggerisce.

INWE [Nicchia di Cerridwen] Ascolta la Stella in silenzio e con attenzione, come sempre fa quando si tratta di argomenti che le stanno a cuore. Ricambia il sorriso, sebbene il suo sia tirato per la stanchezza: è in piedi da molte ore, e, nonostante non abbia bisogno di dormire, di certo non è esentata dal riposarsi. “Dovremo domandare alle Ancelle del Vespro qualche trucchetto per resister meglio, a questi agguati, allora” mormora, arricciando il naso in una smorfia divertita. Quindi annuisce, ritrovando nella spiegazione di Nixi molti elementi che aveva intuito ma non compreso del tutto. “Mi hai dato molto su cui riflettere, sorella. Il primo pensiero, quando ho visto il sangue, è stato che potesse essere un segno di dolore, di morte, anche... non mi ero soffermata su quanto esso sia effettivamente legato alla vita. Domanderò consiglio anche a Roseline o Hagall, in ogni caso: come hai detto tu, potrebbero avere più risposte di noi” sorride, sincera anche se stanca. “Ho bisogno di riposare, adesso, e credo anche tu. È stata una serata impegnativa.” Commenta, dando un'occhiata al volto della nordica. Aspetterà che Nixi posi nuovamente il vasetto ai piedi della statua, dove sarà reperibile per tutte le altre Sacerdotesse, prima di offrirle il braccio: forse hanno cominciato a dipanare la matassa.
Valstaf
00mercoledì 23 settembre 2015 18:04
STO CONSULTANDO GLI ASTROLOGI, NOSTRADAMUS, CAGLIOSTRO E TUTTA LA COMPAGNIA DELL'ANELLO..( OSCURO SIGNORE COMPRESO [SM=g27832] )

ABBIATE PAZIENZA ARRIVO



°°°WAIT FOR ME°°°

[SM=g27811]
Valstaf
00giovedì 24 settembre 2015 18:59
Eccomi da voi. Dunque dopo la consulta ne deriva quanto segue:


°° Il sangue nelle mani della Figlia dell'Alba non appare a lei come un pericolo, anzi, al suo tocco è caldo, anche se raccolto da molto, e nonostante il tempo, è ancora rosso scuro e denso. Al suo tocco tuttavia non c'è alcuna conferma che possa trattarsi di qualcosa di nocivo per loro o per la casa della Dea. Sente invece un enorme potere sacro, qualcosa di diverso dalla Dea che loro conoscono , ma altrettanto forte, e altrettanto viva.. che non si discosta poi così tanto da quello che ogni giorno sentono sul proprio corpo. Tuttavia quando nixi lo tocca, la vista le si offuscherà un attimo, e per un attimo, tutto quel che ha intorno sparisce e sfuma via. Attorno a lei vedrà buio, e il riflesso di un fuoco proiettato su qualcosa..Vedrà una manciata di secondi il volto della donna dagli occhi verdi vivi ma stavolta è diverso. il suo volto è una maschera solenne e irradia potere, e vede chiaramente dei segni tribali rossi simili a serpenti dipinti sulla fronte e sulle guance. pochi secondi.. prima che torni alla realtà°° ..



E PER ADESSO E' TUTTO;)

se qualcuno dei CDM fa la cortesia di spostarlo tra gli approvati?
grazie:P
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