28 aprile 1945

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luc@s87
00sabato 28 aprile 2007 14:19
Sessantadue anni fa moriva assassinato il Duce d'Italia Benito Mussolini..
Penso che il modo più giusto per commemorarlo sia pubblicare ancora una volta il suo testamento politico:



Nessuno che sia un vero italiano, qualunque sia la sua fede politica, disperi nell'avvenire. Le risorse del nostro popolo sono immense. Se saprà trovare un punto di saldatura, recupererà la sua forza prima ancora di qualche vincitore. Per questo punto di fusione io darei la vita anche ora, spontaneamente, qualunque sia purchè improntato a vero spirito italiano. Dopo la sconfitta io sarò coperto furiosamente di sputi, ma poi verranno a mondarmi di venerazione. Allora sorriderò, perchè il mio popolo sarà in pace con se stesso.


Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo. La gente del lavoro è infinitamente superiore a tutti i falsi profeti che pretendono di rappresentarla. I quali falsi profeti hanno buon gioco per l'insensibilità di chi avrebbe il sacrosanto dovere di provvedere. Per questo sono stato e sono socialista. L'accusa di incoerenza non ha fondamento. La mia condotta è sempre stata rettilinea nel senso di guardare alla sostanza delle cose e non alla forma. Mi sono adattato socialisticamente alla realtà. Man mano che l'evoluzione della società smentiva molte delle profezie di Marx, il vero socialismo ripiegava dal possibile al probabile. L'unico socialismo attuabile socialisticamente è il corporativismo, punto di confluenza, di equilibrio e di giustizia degli interessi rispetto all'interesse collettivo.


La politica è un'arte difficilissima tra le difficili perchè lavora la materia inafferrabile, più oscillante, più incerta. La politica lavora sullo spirito degli uomini, che è una entità assai difficile da definirsi, perchè è mutevole. Mutevolissimo è lo spirito degli italiani. Quando io non ci sarò più, sono sicuro che gli storici e gli psicologi si chiederanno come un uomo abbia potuto trascinarsi dietro per vent'anni un popolo come l'italiano. Se non avessi fatto altro basterebbe questo capolavoro per non essere seppellito nell'oblio. Altri forse potrà dominare col ferro e col fuoco, non col consenso come ho fatto io. La mia dittatura è stata assai più lieve che non certe democrazie in cui imperano le plutocrazie. Il fascismo ha avuto più morti dei suoi avversari e il 25 luglio al confino non c'erano più di trenta persone.


Quando si scrive che noi siamo la guardia bianca della borghesia, si afferma la più spudorata delle menzogne. Io ho difeso, e lo affermo con piena coscienza, il progresso dei lavoratori. Tra le cause principali del tracollo del fascismo io pongo la lotta sorda ed implacabile di taluni gruppi industriali e finanziari, che nal loro folle egoismo temevano ed odiano il fascismo come il peggior nemico dei loro inumani interessi. Devo dire per ragioni di giustizia che il capitale italiano, quello legittimo, che si regge con la capacità delle sue imprese, ha sempre compreso le esigenze sociali, anche quando doveva allungare il collo per far fronte ai nuovi patti di lavoro. L'umile gente del lavoro mi ha sempre amato e mi ama ancora.


Tutti i dittatori hanno sempre fatto strage dei loro nemici. Io sono il solo passivo: tremila morti contro qualche centinaio. Credo di aver nobilitato la dittatura. Forse l'ho svirilizzata, ma le ho strappato gli strumenti di tortura. Stalin è seduto sopra una montagna di ossa umane. E' male? Io non mi pento di avere fatto tutto il bene che ho potuto anche agli avversari, anche nemici, che complottavano contro la mia vita, sia con l'inviare loro dei sussidi che per la frequenza diventavano degli stipendi, sia strappandoli alla morte. Ma se domani togliessero la vita ai miei uomini, quale responsabilità avrei assunto salvandoli? Stalin è in piedi e vince, io cado e perdo. La storia si occupa solamente dei vincitori e del volume delle loro conquiste ed il trionfo giustifica tutto. La rivoluzione francese è considerata per i suoi risultati, mentre i ghigliottinati sono confinati nella cronaca nera.


Vent'anni di fascismo nessuno potrà cancellarli dalla storia d'Italia. Non ho nessuna illusione sul mio destino. Non mi processeranno, perchè sanno che da accusato diverrei pubblico accusatore. Probabilmente mi uccideranno e poi diranno che mi sono suicidato, vinto dai rimorsi. Chi teme la morte non è mai vissuto, ed io sono vissuto anche troppo. La vita non è che un tratto di congiunzione tra due eternità: il passato ed il futuro. Finchè la mia stella brillò, io bastavo per tutti; ora che si spegne, tutti non basterebbero per me. Io andrò dove il destino mi vorrà, perchè ho fatto quello che il destino mi dettò.


Non è la fede che arriva nell'ora del crapuscolo quella che mi sostiene, è la fede della mia infanzia e della mia vita che mi impone di dover credere, anche quando avrei diritto di dubitare. Non so se questi miei appunti saranno mai letti dal popolo italiano; vorrei che fosse così, per dargli la possibilità di raccogliere in confessione di fede il mio ultimo pensiero. Non so nemmeno se gli uomini mi concederanno il tempo sufficiente per scriverli. Ventidue anni di governo non mi rendono probabilmente degno, a giudizio umano, di vivere altre ventiquattro ore.


Ho creduto nella vittoria delle nostre armi, come credo in Dio, Nostro Signore, ma più ancora credo nell'Eterno, adesso che la sconfitta ha costituito il banco di prova sul quale dovranno venire mostrate al mondo intero la forza e la grandezza dei nostri cuori. E' ormai un fatto che la guerra è perduta, ma è anche certo che non si è vinti finchè non ci si dichiari vinti. Questo dovranno ricordare gli Italiani, se, sotto la dominazione straniera, arriveranno a sentire l'insoffocabile risveglio della loro coscienza e dei loro spiriti.


Oggi io perdono a quanti non mi perdonano e mi condannano condannando se stessi. Penso a coloro ai quali sarà negato per anni di amare e soffrire per la patria e vorrei che essi si sentissero non solo testimoni di una disfatta, ma anche alfieri della rivincita. All'odio smisurato ed alle vendette subentrerà il tempo della ragione. Così riacquistato il senso della dignità e dell'onore, son certo che gli italiani di domani sapranno serenamente valutare i coefficienti della tragica ora che vivo. Se questo è dunque l'ultimo giorno della mia esistenza, intendo che anche a chi mi ha abbandonato e a chi mi ha tradito, vada il mio perdono, come allora perdonai al Savoia la sua debolezza.


I fascisti che rimarranno fedeli ai principii dovranno essere cittadini esemplari. Essi dovranno rispettare le leggi che il popolo vorrà darsi e cooperare lealmente con le autorità legittimamente costituite per aiutarle a rimarginare nal più breve tempo possibile le ferite della patria. Chi agisce diversamente dimostrerebbe di ritenere la patria non più patria quando si è chiamati a servirla dal basso. I fascisti, insomma, dovranno agire per sentimento, non per risentimento. Dal loro contegno dipenderà una più sollecita revisione storica del fascismo, perchè adesso è notte, ma poi verrà giorno.


=Mimmoxl=
00sabato 28 aprile 2007 15:14
Beh direi che la storia della sua dittatura sia stata la dimostrazione del controrio di quello che lui ha affermato... Mi sembra che nn abbia applicato assolutamente nulla di quello che ha professato in questo ultimo richiamo "fascistissimo".

In ogni caso è stata una brutta fine per il Nano di Predappio...

E' stato un errore storico ucciderlo così, si è fatto un martire di una idealogia stupida e superata...

Meglio buttarlo in carcere a vita e buttare la chiave...


[Modificato da =Mimmoxl= 28/04/2007 15.18]

Lpoz
00sabato 28 aprile 2007 16:20
non dimentichiamoci che oltre a lui furono assassinate altre 15 e più persone...
oltre ad una donna, innocente politicamente e militarmente!!!
=Mimmoxl=
00sabato 28 aprile 2007 16:45
Re:

Scritto da: Lpoz 28/04/2007 16.20
non dimentichiamoci che oltre a lui furono assassinate altre 15 e più persone...
oltre ad una donna, innocente politicamente e militarmente!!!



Infatti su questo direi che nn si discute assolutamente.

Quello è stato uno sbaglio da evitare ed una inutile carneficina...
Bisogno però anche dire che in quei giorni c'era un'aria elettrizzante. Il paese era praticamente in Anarchia e la volontà di vendicarsi di un uomo che aveva rovinato l'Italia negli ultimi 20 anni privandola di ogni libertà e portandola poi alla guerra era forte.

Per cui massima condanna a quanto accaduto, ma anche consapevolezza della situazione sociale in cui il fatto si è svolto...
Caio Logero
00sabato 28 aprile 2007 16:57
Il testamento resta però interessantissimo sotto molti punti di vista.
Lpoz
00sabato 28 aprile 2007 17:03
Re: Re:

Scritto da: =Mimmoxl= 28/04/2007 16.45


Infatti su questo direi che nn si discute assolutamente.

Quello è stato uno sbaglio da evitare ed una inutile carneficina...
Bisogno però anche dire che in quei giorni c'era un'aria elettrizzante. Il paese era praticamente in Anarchia e la volontà di vendicarsi di un uomo che aveva rovinato l'Italia negli ultimi 20 anni privandola di ogni libertà e portandola poi alla guerra era forte.

Per cui massima condanna a quanto accaduto, ma anche consapevolezza della situazione sociale in cui il fatto si è svolto...



la volontà di vendicarsi era di un singolo partito, che fu lo stesso che uccise il Duce e la sua Amante, senza un regolare processo...
=Mimmoxl=
00sabato 28 aprile 2007 19:16
Re: Re: Re:

Scritto da: Lpoz 28/04/2007 17.03


la volontà di vendicarsi era di un singolo partito, che fu lo stesso che uccise il Duce e la sua Amante, senza un regolare processo...



Se parliamo di partiti organizzati forse (e dico forse) si...

Ma se parliamo di gente, società civile... Direi che si va ben oltre i limiti di partito... Probabilmente un buon 50% degli italiani lo avrebbero appeso per gli attributi...
Lpoz
00sabato 28 aprile 2007 19:34
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: =Mimmoxl= 28/04/2007 19.16


Se parliamo di partiti organizzati forse (e dico forse) si...

Ma se parliamo di gente, società civile... Direi che si va ben oltre i limiti di partito... Probabilmente un buon 50% degli italiani lo avrebbero appeso per gli attributi...




fosse stato così, tutti sarebbero stati partigiani...o almeno qualche milione di persone...
e non poche migliaia...
=Mimmoxl=
00sabato 28 aprile 2007 20:56
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Lpoz 28/04/2007 19.34



fosse stato così, tutti sarebbero stati partigiani...o almeno qualche milione di persone...
e non poche migliaia...



Bisognerebbe distinguere fra partigiani attivi (che, come dici tu, erano poche migliaia) e la partigianeria passiva (che assisteva i partigiani attivi).

E spesso ci voleva una quantità di coraggio ben superiore a stare nei paesi e subire i rastrellamenti da disarmati che a fare i partigiani.

Ricordati che la partigianeria senza popolazone a vantaggio non ha senso. E i partigiani passivi erano ben più di "poche migliaia"... E se appoggiavano i partigiani di certo non erano filo fascisti e avrebbero torto il collo al duce...

Pius Augustus
00sabato 28 aprile 2007 21:46
Re:

Scritto da: Caio Logero 28/04/2007 16.57
Il testamento resta però interessantissimo sotto molti punti di vista.



a me pare un accozzaglia di frasi fatte;molto più interessante ed articolato,nonchè lungo,quello di hitler.
Caio Logero
00lunedì 30 aprile 2007 00:22
Re: Re:

Scritto da: Pius Augustus 28/04/2007 21.46


a me pare un accozzaglia di frasi fatte;molto più interessante ed articolato,nonchè lungo,quello di hitler.



Sarà. Ma alcune cose sarebbe da mettere in risalto. In ispecie l'ultimo paragrafo.
Lux-86
00lunedì 30 aprile 2007 10:29
certo non poteva aspettarsi dei fiori ma ha fatto davvero una brutta fine.
cointreau il possente
00lunedì 30 aprile 2007 14:56
una guerra, specie una guerra civile, non è un pranzo di gala, per parafrasare mao. E come in ogni rivoluzione, perchè la guerra partigiana è stata anche questo, l'importante è che scorra il sangue del Tiranno.
Sono due coordinate sociologiche valide ad ogni latitudine. E mi chiedo sempre con un piccolo ghigno com'è che chi giustifica le efferatezze scientifiche della X Mas, delle Brigate Nere e degli alleati tedeschi, o le derubrichi a fatti minoritari, ad errori ecc, si scandalizzi per la fine terribile e indegna del Duce, chiamando in causa il diritto dei tribunali e i complotti dei rossi.
Bye
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