BMW --> La Storia....

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.Crespi.
00mercoledì 27 febbraio 2008 12:33
[SM=g1502112] La sua storia ha inizio il 7 marzo del 1916 con la fondazione della Bayerische Flugzeug Werke (BMW considera la data di costituzione della BFW come propria data di nascita), azienda che produce motori aeronautici di vario tipo; difatti il logo rappresenta un'elica stilizzata i cui quattro "campi" sono riempiti alternativamente con i colori della Baviera.


Nasce la BMW [SM=g1508964]

Il 21 luglio 1917 nasce la Bayerische Motoren Werke GmbH. Grazie alle commesse di guerra, la piccola azienda cresce rapidamente. Ai margini dell'aeroporto militare di Oberwiesenfeld di Monaco, l'azienda costruisce uno spazioso stabilimento, proporzionato alla forte crescita della produzione, dove fino al 1918 si producono motori per aerei militari.

Il 13 agosto 1918 - circa due mesi prima della fine della Prima Guerra Mondiale - la Bayerische Motoren Werke GmbH si trasforma in società per azioni (AG) con un capitale sociale di 12 milioni di marchi tedeschi, un terzo dei quali del consigliere commerciale Camillo Castiglioni. La direzione tecnica dell'azienda viene assegnata all'amministratore della GmbH, l'ingegnere e architetto Franz Josef Popp.


Avvio della produzione automobilistica [modifica]

Dal 1929 produce automobili con il marchio BMW: inizialmente la BMW produce utilitarie sulla base di una vettura inglese, la Austin Seven, della quale la BMW acquisì la licenza di produzione. Dopo alcuni anni, la gamma si spostò progressivamente verso una clientela più abbiente e la Casa tedesca propose modelli come la BMW 320 e 326. Durante il periodo della seconda guerra mondiale è fortemente impegnata nello sforzo bellico come gran parte delle aziende tedesche. È di quel periodo ad esempio la produzione di una delle più classiche motocarrozzette della storia, la R75.


Dopoguerra e crisi

Con il cessare delle ostilità si apre un periodo di grandi difficoltà: gli impianti devono essere in buona parte riconvertiti alla produzione civile; sforzo segnato dall'imposizione americana di non tornare a fabbricare motori per aerei, produzione che contrasterebbe con la volontà di impedire il riarmo tedesco. Il rilancio si fonda quindi sulla produzione di motociclette che consentono alla BMW di rimanere in piedi. Ma ciò non bastava: occorreva tornare alla produzione automobilistica. Ciò era però molto difficile, poichè al termine del conflitto le autorità sovietiche presidiarono la zona orientale della Germania (da cui poi sarebbe nata la Germania Est). Quella zona comprendeva la città di Eisenach, dove la Casa tedesca costruiva abitualmente le proprie automobili. Perciò, tentò un accordo con le forze occupanti, per tornare a produrre ad Eisenach, tentativo che sfociò nella commercializzazione, senza molto successo, della BMW 340, commercializzata anche con il marchio EMW (Eisenacher Motoren Werke), ossia il marchio della succursale BMW di Eisenach.
Una splendida BMW 507
Una splendida BMW 507

Dopo tale insuccesso, la situazione economica della BMW andò rapidamente peggiorando: gli investimenti per lanciare un nuovo modello si rivelavano superiori agli introiti ed il pubblico pareva non gradire molto i modelli, pur validi, della Casa tedesca.
All'inizio degli anni '50 la BMW trasferì la produzione delle autovetture a Monaco e, dopo un paio di modelli ugualmente privi di successo, tra cui la bellissima roadster BMW 507, decise di sospendere la produzione di vetture di fascia alta, per proporre qualcosa di popolare e di maggiormente accessibile ad una popolazione anch'essa in piena crisi economica. Non vi erano risorse per la progettazione e realizzazione, per cui occorreva produrre su licenza qualche modello già esistente.


La rinascita

L'occasione capitò quando in Italia fu lanciata la Iso Isetta, una microvettura a forma di uovo che per la verità nel nostro Paese stentava con le vendite. I vertici BMW colsero però la validità del progetto e, dopo aver acquisito la licenza, cominciarono a produrre la piccola vettura con il marchio BMW. In Germania, l'Isetta, non solo riscosse un buon successo commerciale, ma costituì il primo passo nel risollevare le sorti della BMW. Ma la situazione, benchè migliore, era ancora delicata: sul finire del decennio la situazione diventa insostenibile e BMW riceve un'offerta di acquisto da parte di Daimler-Benz. La svolta arriva in coincidenza dell'assemblea generale tenuta il 9 dicembre del 1959, nella quale Herbert Quandt (magnate tedesco già partecipe dell'impresa) diventa azionista di riferimento (tutt'ora la famiglia Quandt controlla l'azienda). La famiglia Quandt, oltre che della Bmw, è maggiore azionista di aziende di chimica farmaceutica (Altana), di elettronica di consumo (Loewe) e di microelettronica e robotica (Kontron Gmbh), nonché di una nota azienda di batterie (Varta).
Una BMW 1602
Una BMW 1602

Così la BMW, forte del nuovo assetto aziendale, raggiunse la sua definitiva tranquillità economica con il successo della BMW 700, vetturetta di fascia medio-bassa.
Da quel momento la BMW tornò gradualmente ad un tenore economico positivo: dopo la BMW 700 fu lanciata infatti la BMW 1500, primo modello della serie Neue Klasse, da cui sarebbero poi derivati i modelli della Serie 02. Sia la Neue Klasse che la Serie 02 ottennero un tale successo da costringere la Casa tedesca a cercare un nuovo stabilimento per aumentare i ritmi di produzione.



Il periodo BMW-Glas

La svolta arrivò nel 1966, quando la BMW rilevò per intero il marchio tedesco della Glas, dedito fino a quel momento a vetture di fascia bassa e media.
Con l'acquisizione del marchio, la BMW si impossessò anche dello stabilimento Glas a Dingolfing, mentre la Glas stessa strinse un accordo con la BMW per proseguire la sua attività. La Glas avrebbe continuato a costruire autovetture,ma con il marchio BMW. Insomma, la Glas sarebbe esistita solo come fornitore di scocche da equipaggiare con meccanica BMW. Ancor oggi, però, i modelli derivanti da tale accordo, pur avendo fatto parte del listino BMW, sono attribuiti alla Glas. Il primo modello nato nel periodo BMW-Glas fu la 1600 GT, una coupé di fascia medio-bassa venduta con marchio BMW e consistente in una riedizione delle precedenti Glas 1300 e 1700 GT, ma con motore BMW da 1.6 litri.
I modelli BMW-Glas si rivelarono però un insuccesso commerciale e, dopo aver tentato invano anche nel settore delle auto di lusso con la Glas 3000 V8, il sodalizio fu spezzato: il marchio Glas fu estinto e lo stabilimento di Dingolfing fu smantellato e ricostruito secondo le esigenze della BMW: oggigiorno è ancora attivo.



Dagli anni '70 ad oggi

Tra gli anni '70 e gli anni '80, la BMW consolidò sempre più il suo ruolo di costruttore fino ad assumere rilevanza mondiale. Significativi di questo periodo sono modelli come la Serie 5 e la Serie 3. Dell'inizio degli anni '70 è anche la nascita di due aziende legate da sempre alla BMW: la prima è la BMW Motorsport, divisione sportiva della Casa, a suo tempo dedita alla relaizzazione di vetture da competizione su base stradale ed in seguito (fino ai giorni nostri) famosa per aver curato la realizzazione di BMW stradali ad alte prestazioni.

La seconda azienda nata in quel periodo era la Alpina, che in pratica è un marchio a se' specializzato nella produzione di BMW allestite in maniera più ricca e con motori più prestanti.
Negli anni '90 assume il controllo del marchio Mini (unico superstite a seguito dell'infelice esperienza oltremanica legata al gruppo Austin Rover Group) e dal 2003 è proprietaria del marchio Rolls Royce rilevato da Volkswagen. Nel 2006 inizia la collaborazione tra gruppo BMW e il gruppo PSA per lo sviluppo dei motori benzina che equipaggiano la Mini e diversi modelli della Peugeot.



Produzione

Oltre ai tradizionali stabilimenti europei tedeschi la BMW produce anche in altri continenti. Sin dagli anni '70 è attiva la produzione in Indonesia nello stabilimento di Giacarta. A fine anni '90 è iniziata la produzione di X5 e Z3 a Spartanburg negli Stati Uniti, in questi stabilimenti del South Carolina attualmente sono assemblate anche le Z4. Sempre nel continente americano è attiva la produzione di Serie 3 in Messico a Toluca.

La presenza nel continente africano, dove BMW è presente dal 1959 con una fabbrica in Sud Africa a Rossylin in cui oggi vengono assemblate le Serie 3, è stata rafforzata nel 2003 con la costituzione della Bavarian Auto azienda che produce e distribuisce le vetture BMW in Egitto, attualmente nello stabilimento egiziano di October City sono assemblate Serie 3,Serie 5, Serie 7 e X3.

Di recente è iniziata la produzione anche in nuove fabbriche asiatiche, la più importante in Thailandia, lo stabilimento di Rayong inaugurato nel maggio 2000 in seguito a un investimento di 25 milioni di dollari produce la Serie 5 e Serie 7 e la suv X3. Nel 2003 attraverso la joint venture con il costruttore cinese Brilliance, la Serie 5 e la Serie 3 sono prodotte anche in Cina a Shenyang.

Dal 2004 è iniziata la produzione di Serie 3 in Malaysia a Selangor. Inoltre nelle Filippine è di recente iniziato l'assemblaggio di vetture Serie 3.

Nel 2007 è iniziata la produzione di Serie 3 e Serie 5 in India, a Chennai e in Pakistan a Karachi.





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Caratteristiche peculiari



Meccanica

La produzione BMW si caratterizza da sempre per la propensione alla meccanica di altissima qualità e per le elevate prestazioni . Famosi alcuni suoi motori aeronautici come il BMW 801. Tutt'oggi è uno dei pochi costruttori al mondo che equipaggia correntemente le sue automobili con motori a sei cilindri in linea (L6) e trazione posteriore, architettura a cui ha legato buona parte dei propri destini per 75 anni. Allo stesso modo le motociclette BMW sono le uniche che ripropongono da decenni propulsori con architettura boxer a cilindri contrapposti e trasmissioni cardaniche. Recentemente ha introdotto la tecnologia "Valvetronic" che rende superfluo il corpo farfallato nei motori a ciclo otto. Da qualche anno BMW conduce esperimenti su veicoli alimentati a idrogeno, applicati soprattutto sull'ammiraglia Serie 7, con motori a combustione interna. Nel 2004 è il primo costruttore a proporre un motore a ciclo diesel con turbocompressione bi-stadio (tecnologia derivata dai propulsori marini che prevede due o più turbine montate in serie, talvolta di dimensioni differenti come nel caso del propulsore BMW).



Design

L'aspetto delle automobili BMW è legato ad alcuni celebri stilisti, tra i quali Albrecht Graf Goertz, Paul Bracq, Klaus Luthe. Il design BMW annovera anche diverse "matite" italiane (Giorgetto Giugiaro, Ercole Spada), in particolare l'italiano Giovanni Michelotti che, tra gli anni '60 e gli anni '80, ha disegnato molte vetture del marchio, contribuendo più di altri a caratterizzare le moderne BMW. Attualmente la direzione stilistica è affidata all'americano Chris Bangle che ha impresso una svolta decisa (e molto discussa) al prodotto.
dany75.
00mercoledì 27 febbraio 2008 13:14
grande christian [SM=g1502086]
PATONE86
00mercoledì 27 febbraio 2008 18:26
hai omesso i mostruosi record (ancora imbattuti), come quello del treno su rotaia piu' veloce.
era una locomotiva molto aereodinamica che montava il piu grosso motore aereonautico e oltre ad avere la trazione sulle ruote, era aiutato da una grande elica sul muso.

comunque ottimo articolo, conoscevo la storia.

P.S.: la ISOTTA nome dato dalla bmw alla già nota italiana iso isetta, è sempre stata costruita in italia, inizialmente montava motori piaggio, poi fiat (per molti anni, anche dopo il passaggio a bmw) tranne gli ultimi tre anni che bmw la equipaggio con uno di produzione propria, un 250cc da 11 cv circa.
per i teledipendenti, è la macchina di steeve arkel in "8 sotto un tetto" trasmesso da italia1
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