Yeras Darabeth
Un passo indietro, alla sua sinistra, c’era Gwaeron.
L’Uomo del Nord era silenzioso … come al solito … più del solito.
Aveva imbracciato la sua balestra e slegato l’enorme bastone che portava dietro la schiena.
Yeras notò nei suoi occhi una forte determinazione per nulla intaccata dalla paura (che pur sarebbe stata comprensibile in un frangente come quello).
Stavano arrivando … un nutrito gruppo di orchi si stava avvicinando.
*Che la Dea ci protegga … fa che proseguano per la loro strada senza che …*
Il corso dei suoi pensieri fu bruscamente interrotto dalla voce di Isilion. L’elfo era praticamente invisibile nascosto tra la fitta vegetazione.
Stava lanciando un avvertimento ad Olin: il nano, infatti, non era riuscito a trovare un nascondiglio adatto alla sua figura … Yeras se ne rese conto solo in quel momento!
*Accidenti … che fare?*
Spostò velocemente lo sguardo intorno, nella boscaglia, alla ricerca di un albero, un cespuglio o un masso adatto. Quando si volse nuovamente verso Olin notò che il nano si era dileguato tra la vegetazione.
Non c’era tempo per fare altro … gli orchi arrivarono molto prima di quanto Isilion avesse pronosticato.
Erano davvero tanti!
Il giovane ramingo ne contò una cinquantina, tutti muniti di armi, scudi ed armature metalliche. Il simbolo dipinto sui loro scudi non gli era sconosciuto: lo aveva già visto, infatti, la sera precedente … sugli scudi degli orchi morti, nella radura.
Erano di dimensioni notevolmente maggiori degli orchi che, fino a quel momento, Yeras aveva avuto la sfortuna di incontrare. Stranamente viaggiavano di giorno … alla luce del sole.
Improvvisamente, ad un cenno del loro capo, il gruppo si fermò. Venne dato un ordine e due di quelle disgraziate creature si diressero verso il punto dove, fino a pochi istanti prima, era nascosto Olin.
Yeras trattenne il respiro e rimase immobile.
Strinse l’arco così forte da far impallidire il dorso della sua mano.
*Fa che se ne vadano … o non ne usciremo mai vivi!*[Modificato da Admin-Geko 27/05/2004 11.28]