Cinquant'anni di "Tutto il calcio" il brivido del pallone era alla radio

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vanni-merlin
00domenica 10 gennaio 2010 15:23
Domenica l'anniversario di una trasmissione che ha fatto la storia
Gli insulti fuori onda tra Ameri e Ciotti, il giallo su "Clamoroso al Cibali"
Cinquant'anni di "Tutto il calcio"
il brivido del pallone era alla radio


di ANTONIO DIPOLLINA

Quelli che quella volta a Verona Enrico Ameri aspettò apposta cinque secondi prima di dire il risultato del primo tempo e poi lo disse e i milanisti non la presero bene. Quelli che non è vero. Quelli che Ameri e Ciotti si insultarono fuori onda senza sapere di essere in onda. Quelli che il campo per destinazione. Quelli che la ventilazione è inapprezzabile e che certi cognomi li possono avere solo i guardalinee, quelli che Luzzi interrompeva per dare risultati inutili e quelli che chissà chi ha detto Clamoroso al Cibali.

Quelli di Tutto il calcio minuto per minuto, insomma, che domenica festeggia il mezzo secolo impetuoso di vita, concentrando in questi giorni un'attenzione fatalmente svanita dall'avvento della tv sulle partite in diretta. Perché è meglio non girarci intorno, Tutto il calcio è Scusa Ameri e il liquore ad alto potenziale nel quale si veniva invitati ad annegare alla fine per gioia o disperazione (e se ha pareggiato? Comunque Stock. Roba da alcolisti anonimi). Il ricordo, insomma. Così come si potrà ricordare e partecipare ancora di più da oggi su Repubblica. it riascoltando le voci storiche del programma o lasciando una testimonianza attiva. Così come è raccontato con grande ricchezza in uno speciale in onda in questi giorni su RaiStoria, non solo le voci ma anche i volti, di allora e oggi: con la tv si può, è più forte e non ce n'è.

Un'epopea tracciata dal predominio della radio e fondata, questo è il bello, sull'esclusione, sul nascondere: addirittura, per paura che i tifosi si impigrissero troppo e non andassero allo stadio, su anni e anni di primi tempi segreti, non trasmessi, si partiva dall'intervallo. Fino alla tv, una partita per intero, poi due, poi tutte e anche di più. Pouf, l'incanto che svanisce. Qualche anno fa un addetto ai lavori si lasciò sfuggire che ormai Tutto il calcio lo si ascoltava solo in automobile. Venne sommerso dalle grida indignate dei radiocronisti di oggi. Pochi mesi fa, uno di quelli che gridarono indignati disse una cosa del genere: "Noi comunque oggi siamo al servizio del pubblico in mobilità". E' la stessa cosa, ma suona meglio. La realtà è meglio impattarla subito. Per scoprire poi quale sia il vero valore superstite: Tutto il calcio, oggi, soffre soprattutto la disattenzione totale degli addetti ai lavori e degli iper-appassionati, tutti ovviamente assiepati davanti alle tv e alle Diretta Gol. Ma significa che fa il pieno, Tutto il calcio, degli esclusi a vario titolo, vero servizio pubblico, vero aiuto e consolazione, magari per qualcuno un'abitudine quasi snob. Un motivo in più per continuare a volergli bene, ognuno coltivando intatto il ricordo migliore, seminato nel campo per destinazione e dintorni.

(07 gennaio 2010)


www.repubblica.it/sport/calcio/2010/01/07/news/quelli_che_raccontavano_il_calcio_-...




elfo nero
00lunedì 15 marzo 2010 19:08
Quante domeniche mi ha fatto compagnia questa leggendaria trasmissione radiofonica....

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