Contessa Matilde di Canossa

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Gufo Astrale
00sabato 6 novembre 2004 14:17
Matilde di Canossa è senz'altro una delle figure femminili più interessanti dell'alto medioevo; basti pensare che cominciò a regnare su un territorio molto vasto dell'Italia centro-settentrionale a soli trent'anni, dimostrando di essere un abile Capo di Stato, capace di condurre trattative diplomatiche ai massimi livelli e di applicare efficaci strategie militari per difendere i suoi possedimenti: malgrado gli sconvolgimenti politici e militari di quel periodo, Matilde riuscì a regnare ininterrottamente per un quarantennio.

Era nata a Mantova nel 1046, da Beatrice di Lorena e da Bonifacio, che in quella città avevano una reggia: aveva un fratello, Federico, e una sorella, Beatrice, più grandi di lei. La sua famiglia possedeva in quel tempo un dominio che comprendeva buona parte dell'Italia centrale e settentrionale.
La sua educazione fu molto curata, tanto che il suo biografo, Donizone scrive: “ … ben conosce il linguaggio dei Teutoni e sa anche parlare la garrula lingua dei Franchi “; certamente sapeva anche leggere e scrivere, cosa abbastanza rara anche fra le nobildonne del suo tempo.

Nel 1052, quando Matilde aveva solo sei anni, suo padre Bonifacio, venne assassinato durante una battuta di caccia; la madre si trovò così sola a fronteggiare una situazione molto pericolosa per il suo Feudo e cominciò così ad appoggiarsi alla Chiesa, avviando un rapporto di collaborazione e sostegno reciproco tra i Canossa e Papa Leone IX con il quale era, fra l'altro, imparentata.

Nel 1053 morirono anche il fratello e la sorella di Matilde, per cause che la storia non ci racconta. Un anno dopo Beatrice decise di porre rimedio a questa situazione di fragilità in cui si era venuta a trovare la sua famiglia risposandosi con un suo lontano parente, Goffredo il Barbuto, anch’egli rimasto vedovo dal primo matrimonio. I due si accordarono, nella promessa matrimoniale, che vi sarebbe stato un matrimonio anche fra i loro figli, che al momento erano ancora bambini, per consolidare la dinastia.

Dopo 15 anni di matrimonio Goffredo il Barbuto, malato, si rifugiò nei suoi territori lorenesi, dove si fece raggiungere dalla famiglia in punto di morte e dove pretese che il figlio Goffredo (detto il Gobbo) e la figliastra Matilde si sposassero, come era stato da tempo deciso.

Alla vigilia di Natale del 1069 il marchese morì ed il figlio Goffredo ne ereditò le ricchezze ed il potere; Beatrice, rimasta nuovamente vedova, tornò in Italia ad occuparsi degli affari, lasciando la figlia Matilde presso il marito. La coppia di sposi ebbe presto una bambina, chiamata Beatrice, che purtroppo morì ancora in fasce.

Nel gennaio 1072 Matilde lasciò il marito e fece ritorno a Mantova, presso la madre: Goffredo fece di tutto per riconciliarsi con lei, ma senza successo.: sappiamo che venne in Italia con dei doni, che fece intervenire come mediatore anche Papa Gregorio VII , ma l’atteggiamento di Matilde, nemmeno trentenne, fu inflessibile.

Il 26 febbraio 1076 Goffredo venne assassinato, ed il 18 aprile dello stesso anno morì anche la madre di Matilde, Beatrice.

Matilde si trovò così ad ereditare a trent'anni un dominio che andava dal Lazio al Lago di Garda. Oltre tutto, in quegli anni, il Papato, che proteggeva i Canossa, era in lite con l'Imperatore per un problema di superemazia.

Il Papa infatti aveva scomunicato tutti i vescovi investiti dall’imperatore; la risposta di Enrico IV fu un sinodo dei vescovi tedeschi a Worms, che dichiararono il Papa Gregorio VII ' illegittimo', perché non eletto secondo le norme canoniche stabilite nel 1059.

A questa mossa seguì la scomunica papale: Enrico scese allora in Italia, per rilanciare la lotta, appoggiandosi proprio ai vescovi lombardi scomunicati da Gregorio VII, ma ancora ben saldi nelle loro sedi. Gregorio VII si rifugiò proprio nella rocca di Canossa, molto protetta e facilmente difendibile.

Sono giorni febbrili, sentiti anche dai contemporanei come eccezionali: per la prima volta un imperatore ed un papa lottano apertamente, uno di fronte l’uno all’altro. L'Imperatore portò il suo esercito nelle vicinanze di Canossa, poi s’incontrò con Matilde e, dopo quell’incontro, decise di vestire l’abito del penitente, presentandosi al Castello dove era rifugiato il Papa scalzo, vestito di sola lana e non di pelli in una fredda giornata del gennaio 1077.

Il Papato diede grande rilievo a questo 'pentimento', ottenuto grazie alla mediazione di Matilde. In realtà, dopo solo quindici giorni l’Imperatore riprese la guerra contro i filogregoriani, il che costrinse il Papa ad abbandonare nuovamente Roma e a rifugiarsi presso i Normanni di Roberto il Guiscardo, morendo a Salerno nel 1085.

A Lucca, nel luglio del 1081 intanto, Enrico proclamava Matilde 'rea di lesa maestà', con la conseguenza immediata della decadenza da tutte le funzioni pubbliche da lei detenute e della confisca di tutti i suoi beni.

Matilde si rifugiò in uno dei suoi castelli appenninici, seguita dai suoi fedelissimi, mentre alcuni dei suoi conti passavano al seguito dell’imperatore. Matilde era veramente sola, separata fisicamente dal pontefice che la sosteneva e costretta a difendersi, mentre Enrico IV si appropriava di buona parte delle sue terre.

Nel 1088 Enrico IV decise di scendere nuovamente in Italia e Matilde, forse proprio su suggerimento del nuovo Papa, Urabno II, decise di sposarsi nuovamente.

La scelta cadde su un rampollo dei duchi di Baviera, da sempre ostili all'Imperatore, in modo da unire due forze che lottavano entrambe contro l'odiato Imperatore.

Il terzo marito di Matilde, appena sedicenne, si trovò così sposo di una donna che avrebbe potuto essere sua madre, dal carattere forte e deciso, provata da una vita intensa e difficile. Con la nuova spedizione Enrico IV tolse a Matilde tutti i suoi averi, tranne i quattro castelli di Canossa, Monteveglio, Piadena e Nogara, che le rimasero fedeli. Mantova e le altre città da lei governate passavano dalla parte dell'Imperatore.

Anche Enrico IV ebbe tuttavia le sue disgrazie familiari, che cominciarono con le ribellioni dei figli Corrado ed Enrico V, il quale giunse perfino ad imprigionare il padre, che morì di crepacuore. Enrico V giunse nel 1111 ad un accordo con Matilde a Bianello, reintegrandola nel dominio sul nord Italia, eccetto la terra di Toscana.

Tra le clausole dell’accordo tra lui e Matilde c'era anche la possibilità di riconquistare Mantova, che Matilde riprese nel 1114, dopo di che, ormai gravemente ammalata, si ritirò per passare l’estate nei suoi castelli appenninici, dove morì, a Bondanazzo di Reggiolo nel 1115, a 69 anni, che per quell'epoca non erano certo pochi.

Nel 1635 le sue spoglie furono spostate a San Pietro in Vaticano, e poste insieme a quelle degli apostoli e dei martiri della fede.


http://www.psicolinea.it/P_P/Matilde%20di%20Canossa.htm

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