D'Alema in Iraq: via entro la fine dell'anno

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
vanni-merlin
00giovedì 8 giugno 2006 00:01
D'Alema in Iraq: via entro la fine dell'anno

Il ministro degli Esteri in missione a Baghdad: incontri con Zebari e Al Maliki, poi vedrà Talabani. «Ma l'Italia non volterà le spalle all'Iraq».

7/6/2006


BAGHDAD. L'Italia riporterà a casa i suoi soldati dall'Iraq entro l'autunno e le autorità di Baghdad sono pronte a subentrare, assumendosi la responsabilità della sicurezza «proprio a partire dalla parte meridionale del paese», dove sono attualmente impegnati i 2.700 uomini di Antica Babilonia. Questo il risultato che il ministro degli Esteri Massimo D'Alema porta a casa dopo un'intensa giornata in Iraq, fra Baghdad e il nord curdo, in cui ha incontrato il collega Hoshyar Al Zebari, il premier Nouri Al Maliki, il presidente del parlamento Mahmoud Al Mashadanim e il presidente Jalal Talabani.

«I nostri soldati - ha ribadito il vicepremier - torneranno a casa. Abbiamo un mandato degli elettori». Ma l'Italia non volta le spalle agli iracheni, e porta avanti le consultazioni con Baghdad e gli altri paesi con truppe in Iraq per «garantire un ordinato passaggio di consegne senza porre problemi di sicurezza o vuoti di potere». D'Alema non ha svelato i dettagli del ritiro: in pochi giorni il contingente sarà ridotto a 1.600 unità, e entro fine anno «la missione militare si esaurirà». Difficile capire se l'impegno «politico, economico e umanitario» che l'Italia promette e intende mantenere dopo la missione militare, si tradurrà in una missione di tipo civile in territorio iracheno - ma allora chi garantirebbe la sicurezza degli italiani? - oppure in altre forme di collaborazione.

Il titolare della Farnesina ha annunciato l'intenzione dell'Italia di concludere un «accordo di cooperazione» con l'Iraq per sostenere settori chiave come la ricostruzione, la sanità e le istituzioni. E il governo difenderà la necessità di un «maggiore impegno da parte degli organismi multilaterali», perché a suo avviso Onu, Nato e Unione Europea possono e devono avere un ruolo più importante in un più forte quadro multilaterale in Iraq. «L'Italia non intende abbandonare l'Iraq» è andato ripetendo D'Alema a tutti gli interlocutori politici.

«Comprendiamo perfettamente la posizione italiana, è un ritiro coordinato che lascia una forte cooperazione politica e civile» lo ha rassicurato Talabani durante l'incontro nella roccaforte curda di Sulaimaniya. «In linea di principio - ha aggiunto - l'Iraq è a favore del ritiro di tutti gli eserciti dal suo territorio, ma bisogna aspettare che abbia sufficienti forze di sicurezza. Tutti i ritiri dovrebbero avvenire secondo il modello italiano». In mattinata, a Baghdad, Al Maliki aveva ringraziato le forze armate italiane per il loro ruolo «molto importante nel garantire la sicurezza in Iraq», definendo il piano di ritiro italiano «pienamente compatibile» con i programmi iracheni.



da: www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200606articoli/6164gi...

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:35.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com