Uno dei mestieri più pericolosi del mondo....
Nella storia degli Stati Uniti sono stati numerosi i tentativi di assassinare presidenti in carica o ex presidenti. Quattro attentati sono andati a buon fine, mentre due hanno provocato il ferimento della vittima predestinata. Molti di più sono stati poi gli attentati o i complotti, veri o presunti, sventati molto prima che potessero essere messi in atto, come quello di oggi ai danni del candidato democratico alla Casa Bianca Barack Obama. Attentati riusciti a presidenti o ex presidenti: Abraham Lincoln fu ucciso il 14 aprile 1865 mentre si trovava al Ford's Theatre di Washington per assistere allo spettacolo Our American Cousin. Gli sparò l'attore e simpatizzante dei Confederati John Wilkes Booth, morì il 15 aprile, alle 7.22 del mattino. James Garfield fu ucciso il 2 luglio 1881 a Washington, la capitale degli Stati Uniti. Era in carica da 4 mesi. Gli sparò Charles Guiteau e il presidente morì undici settimane più tardi, il 19 settembre. William McKinley fu ucciso il 6 settembre 1901 al Temple of Music di Buffalo, nello stato di New York. Gli sparò due volte l'anarchico Leon Czolgosz mentre il presidente visitava l'Esposizione Panamericana. Morì otto giorni più tardi, il 14 settembre. John F. Kennedy fu ucciso a Dallas, in Texas, il 22 novembre 1963 mentre sfilava in auto a bordo della quale si trovava anche la first lady Jacqueline. Sebbene il decesso non sia stato confermato fino al giorno successivo, morì sul colpo colpito a morte da un colpo di fucile. Attentati falliti a presidenti o ex presidenti: Andrew Jackson scampò a un attentato il 30 gennaio 1835. Richard Lawrence gli puntò contro due pistole ma nessuna delle due colpì il bersaglio. Theodore Roosevelt, tre anni e mezzo dopo avere lasciato la Casa Bianca, il 13 ottobre 1912, scampò a un attentato mentre era nuovamente in corsa per la presidenza come membro del partito progressista. Franklin Roosevelt, scampò a un attentato il 15 febbraio 1933, un mese prima di giurare come presidente per il suo primo mandato. A Miami, in Florida, Giuseppe Zangara sparò cinque volte nel tentativo di ucciderlo. Ferì quattro persone e il sindaco di Chicago Anton Cermak fu ucciso. Harry Truman rimase illeso nel 1950 quando due attivisti per l'indipendenza di Porto Rico gli spararono, ferendo a morte un addetto alla sicurezza della Casa Bianca. Richard Nixon scampò a due attentati mentre era in carica. Il primo il 14 aprile 1972 a Ottawa, in Canada, dove un cittadino americano, Arthur Bremer, gli sparò con un revolver mentre passava in auto. Il secondo il 22 febbraio 1974 quando Samuel Byck mise a punto un piano, sventato sul nascere, per dirottare un piccolo aereo commerciale sulla Casa Bianca. Anche Gerald Ford scampò a due attentati, mentre era in carica. Il primo il 5 settembre 1975 a Sacramento, in California, quando Lynette Fromme cercò di sparargli durante un evento pubblico. Il secondo pochi giorni più tardi, il 22 settembre 1975, a San Francisco, in California, quando Sara Jane Moore gli sparò, senza colpire il bersaglio. Jimmy Carter scampò a un attentato mentre era in carica il 5 maggio 1979. Dieci minuti prima che il presidente parlasse a Los Angeles, Raymond Lee Harvey fu arrestato per possesso illegale di armi, più tardi rivelò di volere uccidere il presidente. Il 30 marzo 1981, due mesi dopo l'inizio del suo primo mandato, Ronald Reagan fu ferito, insieme a tre altre persone a Washington, la capitale del Paese, da un uomo che aprì il fuoco mentre il presidente tornava alla sua limousine. Il 13 aprile 1993, pochi mesi dopo la fine del suo mandato, George H.W. Bush scampò a un attentato alla Kuwait University in Kuwait. Il complotto, che prevedeva un attacco con un'autobomba, fu sventato quando le autorità locali trovarono l'auto e arrestarono i sospetti assassini. Bill Clinton scampò a due attentati, entrambi durante il suo primo mandato. Il primo il 12 settembre 1994 quando Frank Eugene Corder atterrò con un piccolo Cessna nel giardino della Casa Bianca, apparentemente cercando di colpirla. Il secondo il 29 ottobre 1994, quando Francisco Martin Duran esplose almeno 29 colpi di fucile semiautomatico contro la Casa Bianca, pensando che il presidente fosse in un gruppo di persone che riusciva a intravedere. In nessuno dei due casi il presidente era alla Casa Bianca. George W. Bush scampò a due attentati, il primo pochi giorni dopo avere iniziato ufficialmente il suo primo mandato, il 7 febbraio 2001, il secondo il 10 maggio 2005, durante il suo secondo mandato. Nel primo caso Robert Pickett esplose vari colpi in direzione della Casa Bianca, mentre nel secondo caso il presidente si trovava a Tbilisi, in Georgia, quando un uomo fece il gesto di lanciare una granata verso il podio da cui stava parlando. Attentati falliti o riusciti a candidati alla presidenza: L'11 dicembre 1960 John F. Kennedy, dopo avere vinto le elezioni per il suo primo mandato e prima di avere prestato giuramento, scampò a un attentato mentre si trovava in vacanza in Florida. Il piano di Richard Paul Pavlick era mettere a segno un attentato suicida andandosi a schiantare con la propria auto contro quella del presidente, ma abbandonò il suo progetto, pare dopo avere visto Kennedy salutare la moglie e la figlia. Robert Kennedy, fratello minore di John F. Kennedy, fu assassinato il 6 giugno 1968 all'Ambassador Hotel a Los Angeles, California, dopo aver vinto largamente le primarie democratiche dello stato ed essere lanciato verso la Casa Bianca.