Fini: "Berlusconi trovi il coraggio di dimettersi"

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snaplinx
00domenica 7 novembre 2010 15:18

Fini: "Berlusconi trovi il coraggio di dimettersi"

Il presidente della Camera chiude la convention di Futuro e Libertà: "Questo è il governo del fare finta. Il patto di legislatura è qualcosa in più del compitino dei 5 punti che i scolaretti devono votare altrimenti è lesa maestà”

Berlusconi si dimetta e apra la crisi - "Berlusconi deve mostrare il coraggio politico che ha già dimostrato. Lui deve dare un colpo d'ala, prendere la decisione di rassegnare le dimissioni, salire al Colle, dichiarare che la crisi è aperta di fatto e arrivare a una fase in cui si ridiscuta l'agenda, il programma, si verifichi la natura della coalizione e la composizione del governo".

E' il giorno del presidente della Camera Gianfranco Fini che, dal palco della convention di Bastia Umbra, ha parlato come leader di Fli del futuro di governo e maggioranza di centrodestra. "Nessun traguardo ci è precluso" aveva già dichiarato sabato nel discorso di apertura dei lavori. Concetto, questo, che è tornato a ribadire in un lungo discorso programmatico che ha tracciato le linee guida del partito che conta già 37 deputati e oltre 6mila sostenitori.

Fli è oltre il Pdl - "Futuro e Libertà non è contro Berlusconi e contro il Pdl. Futuro e Libertà è oltre" chiarisce Fini che lancia così il partito verso un "progetto ambizioso", "non un partitino per lucrare rendita. E' necessario chiederci se ci riusciremo, ma dobbiamo crederci e tornare a sentire il polso del Paese, dell'Italia silenziosa che ogni mattina lavora". Gianfranco Fini si richiama alla maggioranza silenziosa "che non si divide tra ultrà", un Paese che "non è il Paese dei balocchi che, mi spiace dirlo, Berlusconi ogni tanto dipinge come ha fatto anche nella ultima direzione Pdl". Noi, aggiunge "ci candidiamo a realizzare il disegno di sintesi che era alla base del Pdl, nel nome del valore supremo dell'interesse generale".

Questo è il governo del fare finta - "Si devono mettere in campo politiche di ripresa - sostiene la terza carica dello Stato - Non si può liquidare tutto parlando di assurde congiure o che c'è il governo del fare. Mi sembra che a volte questo governo del fare sia il governo del fare finta che tutto vada bene senza tenere conto dei problemi della società".
"Non ho esitazioni – dice Fini - nel dire che è necessario valutare le condizioni per un patto di legislatura e che a mio vedere il patto è qualcosa in più del compitino dei 5 punti con scolaretti che devono votare altrimenti è lesa maestà”.
Poi aggiunge: "Non sarà accolto con soddisfazione quello che dico, ma se si dice che bisogna rispettare lo scettro nelle mani del popolo allora non c'è patto di legislatura se non si ha coraggio di cancellare una legge elettorale che è una vergogna".

C'è voglia di una politica diversa - "Possiamo essere soddisfatti - continua - Altro che quattro gatti come qualcuno aveva frettolosamente detto. Siamo politicamente determinanti, determinanti per la sorte del governo e il futuro dell'Italia".
"In Italia c'è nostalgia di una politica diversa, pulita, fatta di valori e ideali. Dico grazie a tutti quelli che hanno realizzato oggi questo miracolo, ai giovani, a chi ha alle spalle la gloriosa militanza politica della destra, ma anche grazie a chi ha storie politiche diverse come quella del cattolicesimo, del socialismo riformatore, della cultura liberale" dichiara il leader di Fli.
E aggiunge: "In altri contesti si era soliti dire 'porte aperte a tutti'. Noi diciamo 'porte aperte a tutti, esclusi gli affaristi e i carrieristi" aggiunge la terza carica dello Stato."Se vogliamo essere coerenti con il nostro messaggio ideale dobbiamo vigilare. Lo chiedo a tutti coloro che son venuti qui senza nulla chiedere, a loro spese, solo perché orgogliosi di partecipare alla scrittura di una nuova pagina della politica". 

I finiani al governo rimettono il loro mandato - "Caro Gianfranco ti dico che il mio mandato di ministro è nelle tue mani per costruire l'Italia del domani". Lo ha detto il ministro delle Politiche europee Andrea Ronchi concludendo il suo intervento alla convention di Fli, in cui ha difeso l'attività dell'esecutivo ma ha anche aggiunto che ora è subentrata "l'inerzia e una certa stanchezza. Mentre il governo non  può vivacchiare per l'Italia non lo tollera". Subito dopo Adolfo Urso ha detto che tutti gli Fli membri del governo (Antonio Buonfiglio, Adolfo Urso e Roberto Menia) rimettono il loro mandato nelle mani del leader.


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