Fini: "Il decreto bavaglio non si può fare"

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snaplinx
00venerdì 24 giugno 2011 02:11
INCHIESTA P4
Intercettazioni, il Pdl all'attacco
Fini: "Il decreto bavaglio non si può fare"

Cicchitto attacca il metodo che ha portato alla richiesta di arresto per il parlamentare Alfonso Papa: "E' necessario fermare il gioco al massacro". Il Copasir chiede le "carte" sull'inchiesta. Alfano: "Irrilevanti e costose". Il procuratore di Napoli risponde: "Decidono magistrati e giudici". Vietti: "Mai troppo tardi per una legge". Polemiche sull'editoriale di Minzolini al Tg1

ROMA - "Quello che sta avvenendo con la sistematica pubblicazione di intercettazioni che non hanno alcun rilievo penale, ma che riguardano la vicenda politica italiana, è semplicemente scadaloso, anche perché è una operazione mirata e a senso unico". Il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, conferma l'intenzione della maggioranza di provare una nuova stretta sulle intercettazioni dopo il clamore e l'imbarazzo provocato dall'inchiesta P4 1.

Per Cicchitto, e dunque per il Pdl, resta "inaccettabile" che si possa procedere contro qualcuno passando attraverso "conversazioni private". "Nei mesi passati l'operazione è stata fatta su Arcore. Oggi attraverso Bisignani 2 sono stati intercettati alcuni ministri e altri uomini politici con l'evidente obiettivo di destabilizzare il Pdl. Queste operazioni di per sè assolutamente irregolari non vengono neanche fatte a 360 gradi. Ad esempio - ha aggiunto Cicchitto - ci immaginiamo quali effetti potrebbero esserci se fosse intercettato il maggior lobbista di Carlo De Benedetti, ma è evidente che in questo quadro egli può lavorare in assoluta tranquillità".

Il Pdl è al lavoro. Sta studiando un modo per fermare la pubblicazione di intercettazioni. Tema tornato alla ribalta 3 proprio grazie all'inchiesta nei confronti del loro parlamentare, Alfonso Papa. L'idea, avevano spiegato alcuni berlusconiani, è proprio quella di riuscire a fermare "l'abuso che si fa delle loro pubblicazioni sui giornali anche quando non hanno alcuna rilevanza penale".


VIDEO Mauro: "La nuova legge bavaglio" 4

I VERBALI 5]

Sull'intenzione della maggioranza di intervenire con una legge o con un decreto sulle intercettazioni interviene Michele Vietti: se n'è già parlato nella scorsa legislatura, ricorda il vicepresidente del Csm, "senza mai far seguire alle parole i fatti. Comunque non è mai troppo tardi", aggiunge. Sull'ipotesi del ricorso a un decreto legge, Vietti non si sbilancia: "Questo riguarda il governo e il presidente della Repubblica".

Fini: "Non c'è urgenza che giustifichi un decreto". Secondo il presidente della Camera Gianfranco Fini, non è opportuno che il governo ipotizzi un decreto perché "neanche uno studente di legge può vedere i requisiti di necessità e urgenza". Ma soprattutto no al decreto se fosse "quello arrivato in passato al Senato, definito un bavaglio". Gianfranco Fini osserva che "sta ai magistrati valutare se il materiale delle intercettazioni è di rilievo penale, anche se non è la prima volta che ipotesi di accusa si rivelano infondate. Mi auguro solo che da parte del governo - avverte - si riponga nel cassetto l'idea di intervenire con un decreto". Intervenendo a Otto e mezzo su La7, Fini aggiunge: "Credo che un decreto non sia tra le cose ipotizzabili", e sottolinea: "Secondo me, non si può fare ma è un giudizio personale. Altro sarebbe una modifica della disciplina delle intercettazioni".

Minzolini al Tg1: "Intercettazioni improprie". Visto che il governo ha la maggioranza deve cambiare passo, fare la riforma del fisco e controllare il debito pubblico, altrimenti i buoni propositi resteranno solo "lettera morta". Così il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, in un editoriale nell'edizione delle 20 di stasera. Che attacca poi senza mezzi termini l'uso delle intercettazioni nell'inchiesta P4. "Risultano improprie e di dubbia utilità", dice il direttore, ribadendo l'appello al Governo per una stretta sull'uso dello strumento investigativo: "Perchè la fiducia ha senso se i propositi non resteranno lettera morta".

VIDEO: L'EDITORIALE DI MINZOLINI 6


Nel Pdl, hanno precisato, non si è mai smesso di parlare della necessità di un provvedimento di legge in questo senso, ma ora, dopo che sono finite su tutti i giornali "soprattutto vicende private", non si può più rimanere "con le mani in mano". L'importante, hanno aggiunto, è che ci sia un intervento al più presto per bloccare "questo abuso inaccettabile". Il mezzo con cui realizzarlo è ancora oggetto di dibattito. "Il problema c'è poi, come procedere, sarà un elemento di riflessione. Lo scandalo è la pubblicazione di intercettazioni che attendono perlopiù alla vita politica e privata di singoli individui. E' un gioco al massacro che va fermato", ha ribadito il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. "Io dico solo - ha concluso - che se venissero intercettati tutti i vari lobbisti che sono in azione sulla scena politica nazionale, ci sarebbe senz'altro un panorama di informazioni più ampio...". E per il ministro della Giustizia, Angelino Alfano "le intercettazioni che leggiamo sui giornali che sono anche divertenti ma che non hanno niente di penalmente rilevante non sono gratis per il sistema. Il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici è di un miliardo di euro".

Ad Alfano risponde direttamente il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore: "La rilevanza o meno delle
intercettazioni va valutata dal magistrato requirente e dal giudice giudicante, cosa che è regolarmente avvenuta",
dice. E sui costi ribatte: "Nulla è gratis. Se il governo pensa che gravino troppo sul bilancio, le vieti. Sono certo - conclude il procuratore - che il ministro Alfano, persona intelligente e preparata, voleva solo rivolgere un invito a limitare le intercettazioni per la crisi economica, ma la crisi non può bloccare il lavoro dei magistrati".

"Quando i pm di Napoli affermano che è l'autorità giudiziaria a dover valutare la rilevanza di un'intercettazione dicono una ovvietà", la controreplica di Alfano. "Dimenticano però che proprio un giudice di Napoli, in relazione a una loro richiesta, ha dichiarato le intercettazioni nei confronti di un parlamentare tanto illegittime da non citarle neanche nella sua ordinanza".

Sul sito di Libertà e Giustizia oggi è apparso un amareggiato commento dal titolo 'Il clima che uccide ogni dialogo'. "Bavaglio per decreto: la notizia del nuovo provvedimento che il Governo prepara per rendere impossibile l'informazione sulle fabbriche del fango, domiciliate a Palazzo Chigi, distrugge ogni possibilità di tregua istituzionale con il Cavaliere". Non è in questo clima che è possibile sedersi allo stesso tavolo con la maggioranza. "Per metter mano con amore, competenza e disinteresse personale alla nostra Carta serve un clima costituente assai diverso da quello irrespirabile che pervade attualmente il Parlamento italiano", conclude il comunicato.

Le opposizioni però hanno contrattaccato. Un sistema che escluda dai fascicoli delle inchieste penali le intercettazioni irrilevanti è necessario, ha detto il responsabile giustizia del Pd, Andrea Orlando, ma non si deve fare a una legge che blocchi o limiti un "importante" strumento di indagine. Anche l'Udc riconosce la necessità di una riforma sulla disciplina delle intercettazioni, ma, ha spiegato Roberto Rao, "non la si può fare con questo Governo e questa maggioranza". Più netta la posizione dell'Idv che ha detto 'no' al "bavaglio" e chiesto una commissione d'inchiesta.

Nel frattempo l'inchiesta procede. E anche il Copasir vuole le "carte" sulla P4. Dopo la giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera (chiamata a deliberare circa la richiesta di arresti domiciliari avanzata nei confronti del deputato Pdl Alfonso Papa) anche il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Massimo D'Alema, ha deliberato di chiedere alla procura di Napoli di trasmettere gli atti relativi all'inchiesta sulla P4 che potrebbero investire le attività del comitato. La discussione è stata introdotta dal presidente D'Alema che ha relazionato sulle "possibili implicazioni per le attività del comitato derivanti dalle indagini in corso presso la procura di Napoli". Durante l'incontro, durato due ore, dalle 8,30 alle 10,30, sull'argomento sono intervenuti proprio i deputati Cicchitto e Rosato.

www.repubblica.it/politica/2011/06/23/news/p4_intercettazioni-cicchitto-18114307/?re...
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