Dalle sorgenti...
La voglia anche ci sarebbe, ma visto il clima mutevole e le temperature decisamente rigide non è prudente avventurarsi su lunghe distanze con la bici da corsa. Quindi in sella a Diana (la ciclocross) parto ad esplorare i territori intorno a casa: questa volta, approfittando delle indicazioni turistiche, risalgo il percorso del fiume Sile fino alle sorgenti.
Un'alternanza di tratti asfaltati e zone ciclabili mi porta fino a Badoere, dove presto si lasciano fondi stradali ottimali per sentieri che costeggiano i campi dove, viste le abbondanti piogge, i trattori hanno scavato solchi importanti ora pieni d'acqua. Se inizialmente si cerca di evitarli, una volta infangati ci si tuffa dentro cercando solo di superarli nel minor tempo possibile; breve sosta ad ammirare le risorgive quindi ritorno verso casa.
...alla foce
Oggi il freddo è pungente, quindi mi trasferisco in auto a Quarto d'Altino per esplorare l'ultimo tratto della ciclibile del Sile che dovrebbe condurre fino a Jesolo.
La nebbia nasconde quasi tutto ed il freddo punge su mani e piedi, ma quel poco che si riesce a vedere è davvero suggestivo: la strada è perfetta e corre costantemente sull'argine, ora costeggiando la statale e più spesso allontanandosene per immergersi nella boscaglia. Dopo una decina di chilometri arrivo a Portegrandi, dove un piccolo porticciolo ricorda che una volta fiume sfociava all'interno della laguna, mentre ora è stato incanalato verso Caposile-Jesolo per poi sfociare in mare a Cortellazzo, aggirando così la laguna di Venezia. Oggi però fa troppo freddo per proseguire, e rimando l'esplorazione completa a data da destinarsi.