Che dire di Giorgio Gaber? Lui è stato un grandissimo animale da palcoscenico capace davvero di calamitare l'attenzione delle persone qualunque esse fossero. Aveva un pubblico trasversale fatto di donne impellicciate e di giovani rivoluzionari perchè era capace di dire le cose come stavano senza aver l'aria di essere di parte.
Molti lo consideravano un qualunquista perchè era sempre pronto a satireggiare su tutto e tutti, senza distinzione, invece era un uomo libero che usava il pensiero perchè forse ci è rimasto solo questo di realmente personale ed inviolabile. Quando scrisse "io se fossi dio" ebbe il coraggio di nominare Aldo Moro come responsabile, "...insieme a tutta la democrazia cristiana di trent'anni di cancrena italiana"..solo che lo disse quando il ricordo dell'uccisione di Moro era ancora ben fresco in tutte le menti degli italiani e non prima nè dopo, eppure nessuno si scagliò contro di lui...
Nei suoi spettacoli amava dissertare profondamente su cose semplici, su fatti di tutti i giorni come appunto un libero pensatore che usa il cervello non solo per se stesso ma anche per gli altri.
Quando era in scena un suo lavoro il teatro era sempre gremito all'inverosimile. Bisognava far la fila la notte precedente per avere un numero che il giorno dopo ti desse diritto a prendere un biglietto per un suo spettacolo, e giuro che ogni volta mi riscoprivo a maledire il destino per tanto "menaggio" e a fare comunque la fila.
Oggi mi manca non dover fare più la fila e comunque maledico sempre il destino che ci ha privato di una persona simile, assolutamente particolare, sicuramente trasversale e di un'umanità irraggiungibile.
Ci restano su vinile o su cd tutti i suoi spettacoli che ascoltati ancora oggi ci fanno sorridere, riflettere ed indignarci.
Tutto con grandissima semplicità, dono di pochissimi eletti.