INTERCETTAZIONI, ALFANO: NO A DECRETO, AVANTI CON DDL

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snaplinx
00venerdì 24 giugno 2011 13:28
INTERCETTAZIONI, ALFANO: NO A DECRETO, AVANTI CON DDL

Roma - Per il guardasigilli la pubblicazione di quelle penalmente irrilevanti è un reato da perseguire. Prima della pausa estiva la riforma costituzionale della giustizia in Aula



Roma - Il governo non farà nessun decreto legge sulle intercettazioni, ma andrà avanti con il vecchio disegno di legge. Allo stesso tempo, continuerà a sostenere la riforma costituzionale della giustizia, che potrebbe andare in Aula già prima della pausa estiva. E’ questo il programma indicato dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, il quale ribadisce che la pubblicazione delle intercettazioni “penalmente irrilevanti” è un “reato da perseguire”. “Non intendiamo fare un decreto legge, nè orientare la prua in una direzione diversa da quella del ddl che il 29 luglio scorso era stato discusso alla Camera'', ha precisato il Guardasigilli, rispondendo a chi, al termine di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, gli chiedeva dell'ipotesi di un intervento legislativo basato sul precedente ddl Mastella, per vietare la pubblicazione delle intercettazioni.

Detto questo, il ministro ha ribadito la sua posizione sulle intercettazioni. ''Le intercettazioni - ha premesso - si devono fare. Rappresentano un servizio giusto perché servono a scoprire i criminali”. Ma “quelle che non sono penalmente rilevanti e risultano agli atti dell'inchiesta, perché fatte durante le indagini ma non sono servite per l'ordinanza cautelare, è sbagliato che siano pubblicate sui giornali se riguardano soggetti estranei all'inchiesta''. Secondo Alfano, infatti, questo ''oltre ad essere sbagliato è anche fuori dalla legge'', è un “reato da perseguire”. Per quanto riguarda invece la riforma costituzionale della giustizia, per Alfano c’è la ''possibilità di trattarla in Aula già prima della pausa estiva''. La riforma, ha chiarito, “è andata avanti. Il fatto che in questi 40 giorni non abbia determinato polemiche non significa che non si sia andati avanti. Diversi esperti sono stati ascoltati dalle commissioni congiunte e dopo le audizioni voteremo gli emendamenti secondo programma''. Intanto, è stato annullato il plenum straordinario del Csm, previsto per martedì 28 giugno, al quale avrebbe dovuto partecipare lo stesso ministro. Alfano per parlare della riforma costituzionale. E’ stato lo stesso Guardasigilli a comunicare a palazzo dei Marescialli che non potrà partecipare alla seduta.
(red/ala) 24 Giugno 2011 12:42

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