02.05.2006
Il test dei 400 metri
Si è rivelato tanto semplice quanto accurato
Il test era molto semplice: compiere una passeggiata di 400 metri; quando si sentivano affaticate o il battito cardiaco accelerava, dovevano fermarsi. A sottoporsi a questo test sono state 2700 persone di età compresa fra i 70 e i 79 anni, apparentemente in buona salute, ossia prive di anomalie nel tracciato elettrocardiografico, normotese, con ritmo cardiaco nella norma e che recentemente non avevano manifestato sintomi di malattie cardiache, né assumevano terapie per esse. Nei sei anni successivi al test, i medici hanno seguito la storia clinica di queste persone. Il risultato dello studio – pubblicato sul numero odierno di JAMA (“Journal of the American Medical Association”) – ha messo in evidenza che fra quanti non riuscivano a completare il percorso il tasso di mortalità e di insorgenza di patologie cardiovascolari negli anni successivi al test era molto più elevato che fra quanti lo avevano portato a termine. Anche fra questi ultimi si sono rilevate però alcune differenze. Il 25 per cento più lento di questo gruppo aveva un rischio di mortalità quattro volte superiore al 25 per cento più veloce e anche la percentuale di accidenti cardiovascolari con complicazioni tali da ridurne la mobilità era superiore.
“Pur essendo estremamente semplice, – ha osservato Anne B. Newman docente all’Università di Pittsburgh e coordinatrice della ricerca – il test dei 400 metri si è rivelato estremamente accurato nel predire l’insorgenza di problemi cardiovascolari ed è quindi molto utile per predisporre per tempo un programma di intervento capace di fornire a queste persone una maggiore resistenza.”
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