Israele-Palestina. Due storie, una speranza

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cristina:)
00sabato 3 gennaio 2009 13:57
da http://www.librilibrilibri.net/
Lorenzo Kamel è un ragazzo di 28 anni. Ho letto finalmente il suo libro “Israele-Palestina. Due storie, una speranza” (Editori Riuniti, ottobre 2008, 400 pagine, 18 euro). L’ho fatto sull’onda delle tante domande che suscita la nuova (nuova?) guerra di Gaza, in Medioriente.

Non è un libro facile, qualche spigolo c’è; ma lo richiede la materia. E quando si arriva fino in fondo non si ha la presunzione di aver capito; semmai si ha la consapevolezza della modestia che occorre per cercare di capire questi e altri drammatici cortocircuiti della Storia. Una conclusione cui si giunge accompagnati anche dalla gratitudine verso l’autore: per averci regalato un raro esempio di chiarezza e di professionalità, sebbene si percepisca quanto egli viva quel dramma in prima persona.

Oltre tutto ci s’immagina un autore maturo, reduce da decennali riflessioni su una guerra infinita. Invece Lorenzo è, appunto, un ragazzo: classe 1980, nato a Roma, laureato in Filosofia alla Sapienza, oggi impegnato alla Hebrew University di Gerusalemme nell’ambito di un master biennale; di professione giornalista free-lance per testate nazionali e locali. Un dato – l’età ancora giovanile – che probabilmente è stato importante anche per determinare il risultato della sua opera.

Quale? Egli ha provato – forte della metodologia dello storico – a non stare dalla parte di nessuno, neppure dalla “sua” parte. Impresa in cui storici e giornalisti non sempre la spuntano. Così si è messo nei panni delle “ragioni” palestinesi, si è messo in quelli delle “ragioni” israeliane. Ha poi raccontato lo sforzo di una generazione di ricercatori che in Israele sta cercando di uscire dalle sabbie mobili dei luoghi comuni storiografici.

Insomma, ci racconta due storie e una speranza (la pace) con realismo ma senza dare “ragione” a nessuno. Lo ha fatto anche mettendosi nei panni – ad esempio - dell’ebreo reduce dalle persecuzioni razziali che giunge in Israele e del contadino palestinese cacciato dalla sua terra. Entrambi risucchiati nel gorgo di scelte spesso avventate o sbagliate o ipocrite, magari firmate su qualche scranno delle cancellerie occidentale o delle Nazioni (cosiddette) Unite.

Un bel libro. Coraggioso. Non facile, dicevo. Però apre gli occhi sulla storia di quel piccolo grande lembo di terra. Per Lorenzo Kamel è stata un’impresa impegnativa. Dove ha investito molto, pure emotivamente, come si intuisce leggendo tra le righe del linguaggio professionale del ricercatore. Per cui non si può che concludere con le ultime parole del suo libro: “Analizzare senza assolutizzare. Simpatizzare senza generalizzare. Valutare senza giudicare. Questa è la grande lezione del dramma in Terra Santa”.

fonte: http://www.librilibrilibri.net/israele-palestina-due-storie-una-speranza/
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