L'eredità della priora - di Anton Giulio Majano - con Alida Valli, Giancarlo Prete, Luigi La Monica, Evelina Nazzari, Antonella Munari

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00domenica 27 gennaio 2013 19:18
L'eredità della priora è uno sceneggiato televisivo in sette puntate di Anton Giulio Majano andato in onda su Rai Uno nel 1980, basato sull'omonimo romanzo di Carlo Alianello (che riveste anche il ruolo di sceneggiatore).

Anno di messa in onda: 1980
Puntate: 7
Genere: Storico, Drammatico
Regia: Anton Giulio Majano
Sceneggiatura: Carlo Alianello, Ferruccio Castronuovo, Anton Giulio Majano
Personaggi e interpreti:
Katia: Anita Strindberg
Gerardo: Giancarlo Prete
Schaub: Achille Brunini
Pepoli: Nino Imparato
Von Raven: Jorge Krimer
Migliano: Leo Frasso
De Nardis: Andrea Aureli
Catello: Franco Angrisano
Rua: Dario Penne
Primo notaio: Vincenzo Bottoni
Don Vincenzo: Corrado Gaipa
La Priora, Duchessa di Guarna: Alida Valli
Andrea: Luigi La Monica
Suor Giovanna: Edda Soligo
Don Matteo: Carlo Giuffrè
Vito: Giulio Farnese
Isabellina: Evelina Nazzari
Don Ciccio: Emilio Marchesini
Ruvo: Germano Longo
Laddi: Nando Murolo
Sindaco di Rionero: Luigi Uzzo
Coronato: Luigi Casellato
Marchesello: Aldo Bufi Landi
Pisanti: Francesco Vairano
Iuzzella: Antonella Munari
Crocco: Gerardo Amato
Ugo: Paolo Bonetti
Rovecchia: Nicola Chillemi
Baronessa Rovecchia: Grazia Di Marzà
Stancone: Franco Iavarone
Giustino: Marzio C.Honorato
Maria Palumbo: Ida Di Benedetto
Gombi: Giacomo Rossi Stuart
Baldini: Marcello Tusco
Mancini: Mario Piave
Tonino: Walter Ricciardi
Suor Apollonia: Maria Bosco
Suor Giovanna: Edda Soligo
Sanna: Giorgio Gusso
Silva: Giuseppe Pertile
Gozzi Nello Mascia
Don Cerminale: Nicola Di Pinto
Tenente: Renato Montalbano
Sfregola: Luigi Maringola
Buzzone: Mimmo Messina
Tortorella: Mimmo Palmara
Frà Anastasio: Gianni Musy
Amalia: Annalisa Raviele
Maifei: Tonino Cuomo
Sindaco di Potenza: Manlio Busoni
Brienza: Marco Tulli
De Chabet: Gerard Landry
Corio: Alfredo Piano
Maresciallo: Claudio De Davide
Procaccia: Vito Iavarone
Scognamiglio: Gianni Crosio
Impiegato Prefettura: Roberto Corcione
Suor Cecilia: Carmen Scivittaro
Suor Maria Caterina: Nina de Padova
Brigadiere Zappi: Franco Odoardi
Vice Brig. Olivieri: Gianni Oliveri
La vecchia: Nuccia Fumo
Primo Sottuff.Ungherese: Tom Felleghy
Il Rosso: Tommaso Bianco
Langlois: Giacarlo Fantini
Signora Ventura: Zoe Incrocci
Gismondina: Emilia Troise
Rosilde: Marta Bifano
Don Alfonso: Luciano Crovato
Sacrestano: Lino Mattera
Vice Sindaco di Potenza: Erasmo Lo Presto
Tortorella: Mimmo Palmara
Primo Tenente Ungherese: Paolo Beretta
Scene: Antonio Capuano
Arredamento: Eugenio Tavassi
Costumi: Luigi Cozzolino Giovanna La Placa
Luci: Ugo Settembre
Musiche: Eugenio Bennato
Assistente alla regia: Gina Vitelli
Segretaria di produzione: Marisa Vesuviano
Assistente di studio: Enzo Errico
Assistente di scena: Antonio Schiano
Delegati alla produzione: Eugenio Cuomo, Vincenzo Di Mattia
Le musiche sono eseguite: dal gruppo "MUSICANOVA"
Produzione: Rai

Trama:

La vicenda è incentrata su tre ufficiali borbonici di origine lucana: Gerardo Satriano, Andrea Guarna e Ugo Navarra, i quali per diversi motivi, a seguito della caduta del Regno, si recano in Basilicata per partecipare alle insurrezioni, contro l'esercito invasore dei Savoia, insieme a moltitudini di insorti, capeggiate da Carmine Crocco, che si stavano creando nell'ex provincia delle Due Sicilie.

La complessa trama si intreccia con la vicenda dell'eredità della priora, la duchessa Guarna, il cui fratello, don Matteo, diseredato sotto il Regno delle due Sicilie perché liberale e massone, diventerà sempre più deluso dal modo in cui verrà realizzata l'unificazione della Penisola italiana, fino a fare il doppio gioco: da una parte per i liberali filo-Sabaudi, dall'altra per i borbonici, così come molti altri personaggi che acquisteranno potere politico durante il processo di unificazione.

Tra i personaggi significativi vi è Iuzzella, serva contadina, costretta a cedere il suo corpo agli ospiti del padrone, che si innamora del militare Gerardo Satriano e scappa con lui, divenendo testimone suo malgrado delle trame dei borbonici. Quando i doppiogiochisti capiranno che è troppo tardi per continuare a sostenere la rivolta, la sua presenza diventerà troppo scomoda, e finirà uccisa in uno scontro a fuoco con gli insorti.

Tutti e tre gli ufficiali falliranno nella loro missione. Ugo Navarra verrà ucciso mentre si nasconde in montagna con la sua donna, come un semplice ribelle. Invece il barone Andrea Guarna, torna a Roma scappando con la sua promessa sposa, la cugina Isabellina: dopo aver attraversato la frontiera, però, ha un ripensamento e decide di tornare a combattere. Infine, Gerardo Satriano, reo di aver ucciso un carabiniere, fuggirà in America e si arruolerà nell’esercito nordista per combattere la guerra di secessione, così come accadde, nella realtà, a molti altri soldati meridionali del disciolto esercito delle Due Sicilie.


Annotazioni:

* Lo sceneggiato condanna il modo in cui è stato realizzato il processo di unificazione della Penisola italiana, che ha avuto tutte le caratteristiche di una guerra civile, mascherata da repressione alla resistenza popolare antisavoia, con atrocità e barbarie perpetrate da entrambe le parti.

* Tra gli episodi che vengono riportati, vi è l'esposizione dei cadaveri dei ribelli per macabre rappresentazioni fotografiche, fenomeno effettivamente diffuso all'epoca, come rappresentato in diverse testimonianze fotografiche. Viene anche mostrata l'esposizione di cadaveri o di teste mozzate di presunti rivoltosi.

* Nella parte finale dello sceneggiato, Iuzzella assiste alla fucilazione di un giovane contadino, reo, in base alle leggi speciali emanate dai Savoia, di essere in possesso di un paio di scarpe dell'esercito piemontese.

* Le musiche dello sceneggiato sono state scritte dal gruppo Musicanova, di cui facevano parte Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò, e pubblicate nell'LP Brigante se more. Tra le canzoni più celebri, le sigle di testa e di coda, rispettivamente Brigante se more e Vulesse addeventare, ma anche i temi Canzone per Iuzzella ed il Tema di Isabellina, associati alle due protagoniste femminili.

* Lo stesso Eugenio Bennato appare nello sceneggiato in veste di comparsa, suonando la tammorra durante una festa per la conquista di Melfi da parte degli insorti.

* Lo sceneggiato è stato trasmesso per la prima volta dal 2 marzo 1980 al 14 aprile 1980.

* Lo sceneggiato è ambientato durante il periodo delle insorgenze, ribellioni, rivolte, a seguito della conquista del Regno delle Due Sicilie da parte dell'esercito piemontese dei Savoia.

* Gli esterni sono stati girati tra Melfi, il territorio del Melfese e Tito, area in cui si sviluppò maggiormente il fenomeno del brigantaggio postunitario, mentre le riprese degli interni sono state effettuate a Napoli.

Foto:





















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