Le tre età dell'umanità. Due grandi artisti e il destino dell'umana esistenza

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Nina§
00martedì 22 luglio 2008 01:52


Le tre età dell'uomo di Tiziano.

Quest'opera allude al carattere effimero dell'amore mondano, ma nasconde in sè il tarlo della natura ciclica dell'esistenza umana: mentre a sinistra i due amanti intessono un duetto amoroso, sul fondo un vecchio, meditando sull'inevitabile destino di morte, tiene in mano due teschi.
Per quanto innocente, anche sull'infanzia a destra, incombe il pericolo del peccato, morte dell'anima...Un amorino sostiene con entrambe le mani un albero rinsecchito, simbolo della decadenza della natura (umana)"

Il presente dunque è l'amore, il dolce frutto della gioventù. E si trova tra i suoi due opposti: la fanciullezza, periodo sognante e la vecchiaia, la solitudine e il ripensamento.

Le tre età della donna di Klimt


Anche in questo caso sono rappresentate le tre fasi della vita ma dal punto di vista dell'universo femminile: l'infanzia, la maternità e l'inevitabile declino della vecchiaia. Anche in questo caso torna il tema del destino ciclico dell'esistenza.

La bimba è totalmente abbandonata fra le braccia materne, in una sorta di sonno profondo e sognante.

La donna protegge col suo abbraccio la piccola: un gesto pieno di amore e dolcezza: l'elogio della maternità. Il suo senso di appagamento che traspare dal volto sereno della donna.

La donna anziana, corrosa dal tempo, porta la sua mano a coprire il volto: una sorta di disperata accettazione del suo stato attuale. Il suo corpo è vistosamente deteriorato. Lascia cadere le sue mebra stanche in una sorta di rilassata trasandatezza.



Due grandi artisti di epoche diverse. Due modi diversi di concepire l'esistenza umana, il suo passaggio attraverso una fase ciclica ineluttabile. Il senso dell'effimero che impregna di sè la vita di ciascuno di noi.

Benchè in Tiziano di sottofondo ci sia pur sempre un pessimismo sin dall'infanzia, quasi ad indicare la strada che la vita spiega davati all'uomo, nella vecchiaia l'uomo anziano non è disperato: bensì consapevole di quello che l'attende, fra le sue mani si ritrova la sua vita che è stata: il suo è un ripensamento, una riflessione sul passato.

Invece in Klimt la donna esprime disperazione, il suo corpo presenta i tratti marcati dal tempo. La sua figura è posta di lato, quasi a volersi nascondere.mentre la figura della donna con la bimba in braccio è posta di fronte allo spettatore, per così dire, si offre ad esso.

A questo punto mi sembra d'obbligo questa citazione:

" La prima fase della vita è caratterizzata dalla possibilità di metamorfosi infinite. L'ultima dalla immutabile uniformità, nella quale non si può sfuggire al confronto con la realtà:la prima fase è caratterizzata dal sogno, l'ultima dall'impossibilità di sognare" (Gabriele D'Annunzio)
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