Messner

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ramingo75
00martedì 5 gennaio 2010 20:19
In un'intervista fatta da Ambra Craighero (luglio 2009), alla domanda "Cosa manca a te?" Reinhold Messner ha risposto: "Nulla, ho la gioia nel cuore. Sono un uomo felice. Ho cercato di dare il massimo nella vita e ho sempre cercato di superare i limiti. Il limite più grande che ho accettato è quello di essere vivo. Non ho deciso di essere vivo. Non ho la verità in tasca, ho la mia".

Che significa?

La mia non è una domanda retorica, non ho compreso proprio il senso della frase di Messner. Grazie a chi vorrà aiutarmi.
arteriolupin
00martedì 5 gennaio 2010 20:57
Re:
ramingo75, 05/01/2010 20.19:

In un'intervista fatta da Ambra Craighero (luglio 2009), alla domanda "Cosa manca a te?" Reinhold Messner ha risposto: "Nulla, ho la gioia nel cuore. Sono un uomo felice. Ho cercato di dare il massimo nella vita e ho sempre cercato di superare i limiti. Il limite più grande che ho accettato è quello di essere vivo. Non ho deciso di essere vivo. Non ho la verità in tasca, ho la mia".

Che significa?

La mia non è una domanda retorica, non ho compreso proprio il senso della frase di Messner. Grazie a chi vorrà aiutarmi.




Un'interpretazione possibile, a mio avviso, potrebbe essere la seguente:

"Ho raggiunto praticamente sempre quello che mi sono prefisso. Sonop artefice della mia vita. L'unica cosa che non ho deciso e, quindi, non posso dominar,e decidere o spiegare, è il fatto di essere in vita (è stato deciso dai genitori o dall'Artefice Supremo A. L.)".
Non ha la Verità in tasca, in quanto, conscio dei propri limiti umani, si "accontenta" della propria.

Siamo in presenza di un superomismo nietscheano calibratamente celato e reso in un qualche modo "più umano". Evitando, comunque, di essere "umano, troppo umano", il nostro Messner dichiara di avere raggiunto regolarmente i propri scopi e trovate le proprie spiegazioni, le proprie ragioni, di vivere in pace con sé stesso e, contemporaneamente, relega nel campo di ciò che definisce "limiti" il mistero cui non è in grado di dare la sua spiegazione, ovvero il mistero della vita (nella fattispecie, della sua).

non riesco a vedere altre possibili traduzioni del pensiero, ma io sono davvero "umano, troppo umano"... Ed ho limiti molto maggiori, rispetto a Messner, e din tasc anon ho nemmeno la mia verità. Continuo a cercarne sempre, mi sentirei troppo un semidio od uno sbruffone ad affermar eid avere una qualsiasi verità in tasca, foss'anche la mia. Posso avere opinioni, convinzioni... Idee...

Ma la Verità, in quanto Assoluta, oggettiva, non può essere soggettivizzata.. Nemmeno da Messner.

Bene, ramingo, grazie per avermi dato modo di "attaccare" Messner, che è uno dei personaggi che preferisco da moltissimi punti di vista... Ma non certo da quello del superomismo di cui soffrono, casualmente, i grandi esploratori ed i grandi scrittori, le persone alla continua ricerca e, quindi, condannate all'eterna compagnia ed all'eterno confronto con sé stessi...

Bene, per stasera ne ho scritte troppe... Mi autocensuro.
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