03.06.2006
Metalli e prioni
La correlazione è stata stabilita grazie allo studio di colture di lieviti
I primi casi di malattie da prioni si sono manifestati in Islanda, Slovacchia e Colorado. Il denominatore comune di questi tre stati molto distanti l’uno dall’altro è di avere terreni con livelli molto elevati di manganese. Ma esiste effettivamente una correlazione tra i due fatti? I ricercatori cercano una risposta a questa domanda da molto tempo e una conferma, seppure parziale, è stata data studiando cellule di lievito in coltura.
Com’è noto, il morbo della mucca pazza nei bovini, la scrapie negli ovini e la malattia di Creutzfeld-Jakob negli esseri umani sono tutte patologie degenerative del sistema nervoso dovute all’alterazione della conformazione delle proteine note come prioni. Già in passato alcuni studi avevano mostrato come certi metalli siano in grado di legarsi ai prioni, suscitando i primi quesiti sulla possibilità che questo legame sia all’origine del cambiamento di forma.
Secondo quanto riportato ora in un articolo che sta per essere pubblicato sulla rivista “Biochemistry” a firma di Gerd Multhaup, biochimico della Libera Università di Berlino sembra che i prioni alterino il metabolismo dei metalli nei lieviti. In una prima fase della ricerca, i ricercatori hanno aggiunto prioni a una specie di lievito che normalmente non ne produce, rilevando come effetto un aumento di 1,6 volte dei livelli di rame nelle cellule, mentre il manganese è diminuito della metà rispetto alle cellule senza prioni. Quando in seguito sono stati aggiunti rame o manganese al mezzo di coltura fino a concentrazioni da 1 a 5 millimoli si ottenevano prioni dalla forma alterata. Secondo i ricercatori, questi risultati confermerebbero una forte influenza dei metalli sui prioni.
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