Perchè abolire la propietà privata?

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Pertinax
00giovedì 14 aprile 2005 11:30
Che diritto possono arrogarsi i comunisti di abolire la proprietà privata? Tutto risulta più chiaro se ci chiediamo preventivamente: che diritto si ha di avere una proprietà privata? In base a quale norma si può dire che una cosa è nostra e solo nostra, precludendola a tutti gli altri uomini? Quale è il diritto che sta alla base e legittima l’appropriarsi di terre, di frutti e, in ultima analisi, dei mezzi di produzione? Marx fa notare, in un passo de “L’ideologia tedesca”, che “ l’economia politica parte dal fatto della proprietà privata. Non ce la spiega. ” Ciò significa che la proprietà è sempre stata considerata alla stregua di un postulato, ovvero la si è sempre accettata acriticamente, come un qualcosa che non necessita di spiegazioni. Proprio come la religione poggia sul postulato dell’esistenza di Dio, così l’economia si è, da sempre, fondata sul postulato della legittimità della proprietà privata e, in modo analogo alla religione, il postulato costitutivo su cui poggia è sempre più andato circondandosi di un alone mistico e solenne , a tal punto che nella società borghese vigente non vi è alcun reato più sacrilego che mettere in discussione la proprietà privata. Se tuttavia conduciamo un’analisi storica, non possiamo non pervenire allo sconcertante risultato che la proprietà privata nasce come vero e proprio furto con cui ci si appropria indebitamente di ciò che in origine era un bene collettivo, ovvero non era di nessuno o, se preferiamo, era di tutti. Possiamo avvalorare questa tesi, per smentire coloro i quali la riterranno una mera aberrazione mentale, adducendo un esempio particolarmente significativo: nell’Inghilterra del Cinquecento, si verificò in tutta la sua drammaticità il fenomeno delle “enclosures”, delle recinzioni delle terre, che venivano sottratte al regime dell’ “openfield” con le sue pratiche comunitarie; talvolta le recinzioni (che avvenivano quasi sempre con metodi violenti e brutali) investirono anche le terre incolte considerate dai villaggi, da tempo immemorabile, come proprietà collettiva per i pascoli. A questo punto qualcuno obietterà che, pur ammettendo che la proprietà privata affondi le sue radici in un furto, resta pur sempre vero che solamente quando si è proprietari a pieno titolo di una terra la si lavora al massimo per farla fruttare il più possibile, producendo in tal modo più cibo e benessere per tutti; quando invece manca la proprietà effettiva, viene anche meno l’interesse a far fruttare al meglio una terra che non è propria. Ma quest’osservazione non fa fronte al problema di fondo: si tratta sempre e comunque di un furto, produttivo o non produttivo che sia. In modo lucido e brillante, Marx stesso, nel “Manifesto del partito comunista”, risponde a questa critica: “ è stato obiettato che, con la soppressione della proprietà privata, cesserà ogni attività e si diffonderà una pigrizia generale. Se così fosse, la società borghese sarebbe da parecchio tempo andata in rovina a causa dell'indolenza, dal momento che in essa chi lavora non guadagna e chi guadagna non lavora. ” Altra accusa che viene sprezzantemente mossa ai comunisti è di voler sottrarre la proprietà ai più ricchi per poi, anziché ridistribuirla ai più poveri, tenersela: quest’accusa, che ignora totalmente i princìpi marxisti che alimentano il comunismo, non tiene conto che i comunisti non si propongono di realizzare una distribuzione più equa della proprietà privata (come invece ha ritenuto più volte giusto fare la borghesia), poiché così facendo si resterebbe sempre nell’alveo della tradizione borghese e della sua convinzione della sacralità della proprietà privata. Si tratta, viceversa, non di redistribuire, bensì di eliminare la proprietà privata, anche perché, limitandosi a redistribuirla, essa continuerebbe ad esistere nella sua forma di furto. In conclusione, alla domanda “che diritto si ha di abolire la proprietà privata?” si può rispondere che il diritto a cui si fa appello è lo stesso a cui si richiamano coloro ai danni del quale è stato perpetrato un furto e che chiedono che ad esso venga posto un riparo. E come si fa ad abbattere la proprietà privata? Con la rivoluzione: e a tal proposito Marx dice che “ per trasformare la proprietà privata e spezzettata, oggetto del lavoro individuale, in proprietà capitalistica, occorsero naturalmente più tempo, sforzi e sofferenze di quanto non ne esigerà la metamorfosi in proprietà sociale della proprietà capitalistica, che di fatto si basa già su un modo di produzione collettivo. Là si trattava della espropriazione della massa da parte di alcuni espropriatori; qui si tratta dell'espropriazione di alcuni usurpatori da parte della massa ”. Per citare le parole che Marx spende in merito nel celebre “Manifesto del partito comunista”: “ Voi inorridite perché noi vogliamo eliminare la proprietà privata. Ma nella vostra società esistente la proprietà privata è abolita per i nove decimi dei suoi membri; anzi, essa esiste proprio in quanto non esiste per quei nove decimi. Voi ci rimproverate dunque di voler abolire una proprietà che ha per condizione necessaria la mancanza di proprietà per la stragrande maggioranza della società. ”
headcracker
00giovedì 14 aprile 2005 13:07
Già il paradosso é proprio che, in questa socetà, 8 persone su 10 non posseggono alcunché ma lavorano per chi possiede che in questo modo li tiene più o meno per le palle dato il livello di disoccupazione e la stratificazione che porta il capitalismo.
Alcuni morirebbero per la proprietà privata quando non hanno niente ma dipendono da chi ne ha.
Ogni uomo é giusto che abbia la sua casa, il suo spazio, ciò é innegabile ma per il resto...banche, poste, compagnie aeree, aziende, servizi, assicurazioni...TUTTO questo deve essere del popolo non di 4 capitalisti ultramiliardari che giocano coi destini degli altri licenziando in massa!!
Qua in Svizzera avevamo le poste migliori d'europa fintanto che furono STATALI..alcuni anni fà vennero privatizzate ed ora vanno a licenziamenti di massa ed hanno perso un bel po di credibilità ed efficenza!!!i manager però hanno fatto i soldi.
Idem per la compagnia di bandiera SWISSAIR privatizzata e mandata in bancarotta da 4 stronzi che si sono giocati i capitali in borsa..mandata in rovina la compagnia di bandiera e arricchiti i 4 manager che l'hanno rovinata. (ora é rifondata con fondi statali al nome di SWISS) capitalismo=rovina.
.KOBA.
00giovedì 14 aprile 2005 23:06
IL CAPITALISMO E' IL MALE PRINCIPALE PER OGNI POPOLO!
PER QUESTO E' IMPORTANTE COSTRUIRE UN MOVIMENTO COMUNISTA CHE SI BATTA CONTRO LE INGIUSTIZIE SOCIALI PROVOCATE DALLA LOGICA DEL CAPITALISMO!
headcracker
00venerdì 15 aprile 2005 12:45
Re:

Scritto da: .KOBA. 14/04/2005 23.06
IL CAPITALISMO E' IL MALE PRINCIPALE PER OGNI POPOLO!
PER QUESTO E' IMPORTANTE COSTRUIRE UN MOVIMENTO COMUNISTA CHE SI BATTA CONTRO LE INGIUSTIZIE SOCIALI PROVOCATE DALLA LOGICA DEL CAPITALISMO!



Torneremo compagno, torneremo!!!
.KOBA.
00sabato 16 aprile 2005 00:51
Re: Re:

Scritto da: headcracker 15/04/2005 12.45


Torneremo compagno, torneremo!!!



L'IMPORTANTE E' PREPARARCI BENE SENZA ERRORI!
.Hio.
00sabato 16 aprile 2005 14:53
come stiamo combianti non torneremo mia, soprattutto "torneremo" sta per torneranno gli errori del passato? no, perchè se si è in queste condizioni è perchè le vecchie teorie hanno fallito...
Simonbz
00sabato 16 aprile 2005 22:39
di sicuro...
...il capitalismo non vivrà a lungo...

Stiamo per entrare (siamo già) in una crisi a circolo vizioso (il gatto che si morde la coda)... Ma prima o poi ci sarà la goccia che farà traboccare il vaso... E allora tutto il liquido si riverserà...

Quello che ci sarà dopo solo chi vivrà vedrà...

L'accentramento del potere e delle ricchezze nelle mani di pochi è la rovina del mondo... Il consumismo è la rovina del mondo. L'uomo deve prendere coscienza, deve perdere l'egoismo, la paura del diverso la paura dell'uguaglianza... Per adesso la realizzazione della società molto simile al comunismo, l'abbiamo vista solo in star trek... E i principi sono pochi: abolizione del denaro, lavorare/studiare per migliorare noi stessi...
Anche Gesù Cristo voleva rendere tutti uguali: chi vuole mi segua e lasci tutto ciò che possiede, non ne avrà bisogno...

La proprietà privata non ha senso : proprietà PRIVATA, giriamo l'espressione: la PRIVATA PROPRIETà... Ciò che hai reso tuo privandolo da altri... Anche nell'espressione stessa è presente il furto... Così chiaro così semplice....appl3 sm8
Vladimir Ilic Uianov
00domenica 17 aprile 2005 22:18
Il crollo del capitalismo è un fatto certo e assoluto. E' una verità innegabile e totale che avvolge e travolge ogni falsità.
Il punto è: il momento del crollo del capitalismo sarà il momento della rivoluzione o il momento in cui l'umanità si autodistruggerà per non averla fatta?
-SPARTACO-pci.
00lunedì 18 aprile 2005 16:04
Re:

Scritto da: Vladimir Ilic Uianov 17/04/2005 22.18
Il crollo del capitalismo è un fatto certo e assoluto. E' una verità innegabile e totale che avvolge e travolge ogni falsità.
Il punto è: il momento del crollo del capitalismo sarà il momento della rivoluzione o il momento in cui l'umanità si autodistruggerà per non averla fatta?



in quel momento bisogna arrivare pronti per la RIVOLUZIONE!
GORDIO~
00martedì 19 aprile 2005 02:01
Re:

Scritto da: headcracker 14/04/2005 13.07
Ogni uomo é giusto che abbia la sua casa, il suo spazio, ciò é innegabile ma per il resto...banche, poste, compagnie aeree, aziende, servizi, assicurazioni...TUTTO questo deve essere del popolo non di 4 capitalisti ultramiliardari che giocano coi destini degli altri licenziando in massa!!
..... capitalismo=rovina.



Ma per casa intendi casa di proprietà ?
Non pensate che al giorno d'oggi, con la cultura oramai radicata nel mondo, parlare di abolizione totale della proprietà privata possa risultare del tutto fuori da ogni ragione?
L'idea di uno stato + sociale, + presente è un bene. Questa balla del libero mercato (di aumentare i prezzi) è un indecenza, ma allora nn è preferibile avere delle regole ferree, delle regole eque ke permettano all'uomo di sfogare il suo istinto o idea di progresso e di iniziativa ma nello stesso tempo non permettano a nessuno di approfittarne o abusarne.

[Modificato da GORDIO~ 19/04/2005 9.10]

headcracker
00martedì 19 aprile 2005 10:04
Re: Re:

Scritto da: GORDIO~ 19/04/2005 2.01


Ma per casa intendi casa di proprietà ?
Non pensate che al giorno d'oggi, con la cultura oramai radicata nel mondo, parlare di abolizione totale della proprietà privata possa risultare del tutto fuori da ogni ragione?
L'idea di uno stato + sociale, + presente è un bene. Questa balla del libero mercato (di aumentare i prezzi) è un indecenza, ma allora nn è preferibile avere delle regole ferree, delle regole eque ke permettano all'uomo di sfogare il suo istinto o idea di progresso e di iniziativa ma nello stesso tempo non permettano a nessuno di approfittarne o abusarne.

[Modificato da GORDIO~ 19/04/2005 9.10]




Quando permetti tale sfogo automaticamente il capitalismo prende il sopravvento, non si può regolare, é sotto gli occhi di tutti, i potenti non permetterebbero mai l'applicazioni di leggi in tal senso, non credi?? ci vuole un cambiamento radicale.sm4
GORDIO~
00martedì 19 aprile 2005 11:00
Re: Re: Re:

Scritto da: headcracker 19/04/2005 10.04


Quando permetti tale sfogo automaticamente il capitalismo prende il sopravvento, non si può regolare, é sotto gli occhi di tutti, i potenti non permetterebbero mai l'applicazioni di leggi in tal senso, non credi?? ci vuole un cambiamento radicale.sm4



Si ma così diventa repressione su larga scala. Quale sarebbe lo strumento per effettuare questo cambiamento radicale? Ke i potenti contrasterebbero regolee ferre ke vanno contro i loro interessi è vero.
Solo attraverso un processo lunghissimo e democratico, ke sottointende anke una maturazione nell'uomo, si potrà arrivare ad una distribuzione + equa delle risorse.
headcracker
00martedì 19 aprile 2005 11:51
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: GORDIO~ 19/04/2005 11.00


Si ma così diventa repressione su larga scala. Quale sarebbe lo strumento per effettuare questo cambiamento radicale? Ke i potenti contrasterebbero regolee ferre ke vanno contro i loro interessi è vero.
Solo attraverso un processo lunghissimo e democratico, ke sottointende anke una maturazione nell'uomo, si potrà arrivare ad una distribuzione + equa delle risorse.


O con 1 rivoluzione...cmq concordo che se l'uomo maturasse spiritualmente si potrebbe arrivare ad un equa distribuzione nel rispetto di tutti...il problema é che l'uomo sembra non maturare, tantomeno col modello capitalista che spinge all'egoismo...
Vladimir Ilic Uianov
00martedì 19 aprile 2005 14:36
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: GORDIO~ 19/04/2005 11.00


Si ma così diventa repressione su larga scala. Quale sarebbe lo strumento per effettuare questo cambiamento radicale? Ke i potenti contrasterebbero regolee ferre ke vanno contro i loro interessi è vero.
Solo attraverso un processo lunghissimo e democratico, ke sottointende anke una maturazione nell'uomo, si potrà arrivare ad una distribuzione + equa delle risorse.



Il riformismo è un mito mille volte più utopico della più utopica idea di comunismo utopico senza stato nè leggi di Marx. E' più facile che si realizzi quest'ultimo, dopo la dittatura del proletariato, piuttosto che il fantomatico e illusorio programma riformista.
La storia è un gioco di forze. La regola è che la classe dominante ha il potere, sennò non sarebbe la classe dominante. Quindi è lei a dettare legge. Ma la storia ci insegna anche che accadono periodi di illuminazione generale, inaspettati, in cui la classe dominante vede la massa ripudiare le ideologie che servivono per assoggiettarla. Queste "eccezioni" storiche possono essere gettate al vento sperando in un folle progetto riformista, oppure possono essere sfruttate per stravolgere i meccanismi di oppressione, instaurando una società socialista. Se questo non avviene, se utilizziamo la follia riformista otterremo dei successi, anche notevoli, poi quando l'eccezione si concluderà, quando l'illuminazione generale si spegnerà, le vecchie ideologie torneranno egemoni. Tutti i traguardi conseguiti verranno stravolti e perduti.
(Ska)
00martedì 26 aprile 2005 11:12
re:
:Sm24: mi sembra che "una rivoluzione proletaria" sia piuttosto vecchia come idea... cioè siamo realisti.. sicuramente bisogna intraprendere una via socialista, di sinistra.. ma abolire il capitalismo sarebbe lo sfracello..
Ska.
headcracker
00martedì 26 aprile 2005 11:48
Re: re:

Scritto da: (Ska) 26/04/2005 11.12
:Sm24: mi sembra che "una rivoluzione proletaria" sia piuttosto vecchia come idea... cioè siamo realisti.. sicuramente bisogna intraprendere una via socialista, di sinistra.. ma abolire il capitalismo sarebbe lo sfracello..
Ska.



Il capitalismo é uno sfracello per l'umanità e prima o poi implodera comunque nella merda da lui generata!!!
(Ska)
00martedì 26 aprile 2005 11:52
re
quindi facciamo una bella sanguinosa rivoluzione armata ploretaria... e le morta lì...instauriamo una bella dittatura... uccidiamo gli oppositori politici, i credenti, e tutti quelli che si vestono di nero.. poi censuriamo il censuriabile..e aspettiamo un golpe da parte di fascisti e democristiani.... bello!
headcracker
00martedì 26 aprile 2005 12:04
Re: re

Scritto da: (Ska) 26/04/2005 11.52
quindi facciamo una bella sanguinosa rivoluzione armata ploretaria... e le morta lì...instauriamo una bella dittatura... uccidiamo gli oppositori politici, i credenti, e tutti quelli che si vestono di nero.. poi censuriamo il censuriabile..e aspettiamo un golpe da parte di fascisti e democristiani.... bello!



Ripassati i testi sulle rivoluzioni e sul socialismo presenti qua, la rivoluzione non si fa coi fiori ma si fa per arrivare alla pace, il capitalismo porta guerra ovunque come ora nel mondo, cmq non dovete restare all'idea stalinista, si puo e di deve migliorare
(Ska)
00martedì 26 aprile 2005 17:20
re
magari uccidendo uomini di destra,religiosi,minoranze etniche e tutti i borghesi.... ancora più bello!
headcracker
00martedì 26 aprile 2005 18:25
Re: re

Scritto da: (Ska) 26/04/2005 17.20
magari uccidendo uomini di destra,religiosi,minoranze etniche e tutti i borghesi.... ancora più bello!



Ho detto migliorare, parlo arabo??? smettetela di usare lo stalinismo a mò di propaganda anti-comunista, anche perché Stalin di comunista aveva ben poco...o niente!!
A Cuba, nella sanguinosa dittatura che dipingi, c'é liberta di culto, e non hanno realizzato ancora il vero comunismo...
Distinguete tra gesta umane e ideale...leggete marx o lenin..
(Ska)
00martedì 26 aprile 2005 19:53
re
..non possiamo far finta di niente.. stalin ha macchiato la bandiera rossa.. e di conseguenza ha fatto della bandiera rossa la sua dittatura... la falce e martello..per moltissimi significa morte,dittatura e carneficine.. non dimentichiamo i gulag... non possiamo far finta di niente!
headcracker
00martedì 26 aprile 2005 20:12
Re: re

Scritto da: (Ska) 26/04/2005 19.53
..non possiamo far finta di niente.. stalin ha macchiato la bandiera rossa.. e di conseguenza ha fatto della bandiera rossa la sua dittatura... la falce e martello..per moltissimi significa morte,dittatura e carneficine.. non dimentichiamo i gulag... non possiamo far finta di niente!



infatti bisogna ricordare ma anche che quello non era certo l'ideale comunista.
(Ska)
00mercoledì 27 aprile 2005 09:43
re
sicuramente!!! sono pienamente daccordo... ma ormai (2005) falce&martello= gulag,miseria,anti-democrazia,dittatura e morte!
quindi motivo la scelta di Bertinotti a voler cambiare simbolo!
headcracker
00mercoledì 27 aprile 2005 10:02
Re: re

Scritto da: (Ska) 27/04/2005 9.43
sicuramente!!! sono pienamente daccordo... ma ormai (2005) falce&martello= gulag,miseria,anti-democrazia,dittatura e morte!
quindi motivo la scelta di Bertinotti a voler cambiare simbolo!



Argh non toccarmi quel punto...é il simbolo per eccellenza falce e martello!!! cmq io lo espongo per richiamare l'ideale comunista, non per idolatrare l'UrSS o chichessia...
Cma se hai voglia leggi il discorso di Fidel che ho postato ieri e dimmi poi se puoi paragonarlo a g. Bush o altri di quegli stronzoni:Sm18: :Sm18:
Lpoz
00giovedì 28 aprile 2005 13:03
il capitalismo morirà, ma il comunismo è già morto, assime ai suoi 89 milioni di morti per mezzo mondo!!

è un sistema completamente sbagliato, in cui, e la prova si ha nella russia, tutti sono pveri uguali, mentre i 4 capi, stanno bene, perchè non penso che stalin e compagni, soffrissero il freddo, la fame e tutte le cose che fecero provare ai russi e all'est europa!!

ricordiamo i villaggi affamati e rasi al suolo, ricordiamo i gulag...
Pertinax
00giovedì 28 aprile 2005 13:29
of2 89 milioni di morti???? la fonte qual'è? of2
Lpoz
00giovedì 28 aprile 2005 13:36
l libro nero del comunismo, di Coutois, werth, pannè, paczkowski, barotosek, margloin, edito da "le scie"mondadori, la stessa collana de "il libro nero del capitalismo".

ps
correggo, ridimensionando la cifra a 85milioni, invece che 89...
(Ska)
00giovedì 28 aprile 2005 13:55
re
lo stalinismo NON è COMUNISMO... NON è COMUNISMO....
headcracker
00giovedì 28 aprile 2005 14:09
Re:

Scritto da: Lpoz 28/04/2005 13.03
il capitalismo morirà, ma il comunismo è già morto, assime ai suoi 89 milioni di morti per mezzo mondo!!

è un sistema completamente sbagliato, in cui, e la prova si ha nella russia, tutti sono pveri uguali, mentre i 4 capi, stanno bene, perchè non penso che stalin e compagni, soffrissero il freddo, la fame e tutte le cose che fecero provare ai russi e all'est europa!!

ricordiamo i villaggi affamati e rasi al suolo, ricordiamo i gulag...



Bravi bravi i morti li ha fatti solo il comunismo, applausi!!!
headcracker
00giovedì 28 aprile 2005 14:09
Re: re

Scritto da: (Ska) 28/04/2005 13.55
lo stalinismo NON è COMUNISMO... NON è COMUNISMO....



NO.
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