Psicologia criminale - Due serial killer nella stessa famiglia

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wonder84
00mercoledì 11 luglio 2007 13:13
La storia di Larry e Danny Ranes.

Le coppie di killer non sono una novità nella storia del crimine, e quelle createsi nell’ambito della stessa famiglia sono poche ma segnalate. Quello che non era mai successo, invece, è che due fratelli diventassero serial killer in circostanze e tempi diversi, in modo completamente indipendente. Kalamazoo, Michigan. Una delle tante sconosciute cittadine di provincia degli Stati Uniti, senza infamia nè lode. Vita tranquilla, un po’ monotona forse, in cui la “mall” (il centro commerciale) è il fulcro delle attività sociali. I casi di cui andremo a narrare costituiscono un’incredibile eccezione nella storia criminale, ma una sola persona si è occupata di studiarli e riportarli: lo scrittore Michael Newton, invitato a farlo dal Dr. Hilberry, un medico originario di Kalamazoo, che si interessò dei due fratelli e li intervistò personalmente. 30 maggio 1964, le cinque di un sabato pomeriggio. Un agente di pattuglia si ferma a ispezionare una Chevrolet apparentemente abbandonata: c’è del sangue sul paraurti posteriore e molti documenti sono sparsi sul sedile anteriore. La macchina viene rimorchiata al posto di polizia, dove arriva proprio mentre la moglie di un certo Gary Smock sta denunciando la scomparsa del marito, che non vede dalla sera precedente. La macchina sembra proprio la sua. I poliziotti aprono il baule, dove trovano il corpo di Gary Smock riverso a faccia in giù in una pozza di sangue. L’uomo, un trentenne di Plymoouth, Michigan, era un insegnante di scuola superiore. Qualcuno gli aveva sparato appena sotto l’orecchio con una calibro 22 (come risultò dall’esame del proiettile estratto). Una corda era stata legata attorno a uno dei suoi polsi; mancavano le scarpe e l’orologio. Dall’autopsia risultò che la morte era sopraggiunta in circa cinque minuti dal momento dello sparo, tra le sei di mattina di quello stesso giorno e le due del pomeriggio, prima del ritrovamento. La polizia battè a tappeto tutto il circondario alla ricerca di informazioni per ricostruire le ultime ore di vita di Smock. Risultò che il giorno prima era stato alla Camera di Commercio di Battle Creek per raccogliere informazioni riguardo all’organizzazione di un convegno, e che era diretto ad Allegan per partecipare a una riunione di famiglia. La moglie, Thelma, lo aveva sentito alle sei di sera: sarebbe rientrato di lì a poco. L’ultimo testimone utile era un inserviente di una stazione di servizio di Kalamazoo, che aveva visto la Chevrolet di Smock alle 23, con due persone dentro (dettaglio che poi si rivelò errato). Dall’auto furono rilevate delle impronte non appartenenti alla vittima nè a nessuno dei suoi familiari. All’interno dell’auto furono rinvenuti anche un altro proiettile e un assegno di 11 $, che era stato compilato il venerdì sera. La stessa mattina di quel sabato, ad Elkhart, Indiana, circa 60 miglia di distanza da Kalamazoo, un inserviente di una stazione di servizio era stato ucciso con due colpi di arma da fuoco alla testa, stesso calibro. La polizia delle due località iniziò subito a indagare per trovare un collegamento tra i due omicidi. Il colpevole sarebbe stato individuato da lì a poco. Il 4 giugno Larry Lee Ranes, un diciannovenne violento e impulsivo che negli ultimi tre mesi aveva girato in autostop, confessò a un conoscente, Arthur Booth, di aver ucciso più volte. Booth avvisò la polizia, che arrestò il ragazzo: indossava le scarpe e l’orologio di Smock. Confessò subito i due omicidi e consegnò la sua calibro 22, poi iniziò a raccontare. Tra le 20 e le 21 di venerdì 29 maggio Ranes aveva chiesto un passaggio a Smock, poi l’aveva derubato di tre dollari. L’aveva chiuso nel baule, ma visto che l’uomo gridava e si dimenava, il ragazzo aveva portato la macchina in un luogo isolato, aveva legato Smock e gli aveva sparato due volte, mancandolo la prima. Poi si era fermato a mangiare un hamburger e si era diretto in Indiana, dove all’alba aveva derubato e ucciso l’inserviente. Il cadavere di quest’ultimo era stato trovato subito da un gruppo di pescatori che si erano fermati a fare benzina, per cui la polizia aveva immediatamente istituito dei posti di blocco. Ranes ne aveva attraversato uno, comportandosi in modo così naturale che non era stato fermato. Era tornato a Kalamazoo e aveva abbandonato l’auto, senza interessarsi di ripulirla dal sangue. Larry Ranes fu interrogato a lungo, e quando fu il momento di convocare un avvocato, non lo volle fare. Iniziò la perizia psichiatrica, e a quel punto il ragazzo cambiò idea, ma l’esame andò avanti nonostante l’assenza del legale. Ranes confessò i due omicidi descritti, più altri due in altrettanti Stati: un uomo che gli aveva dato un passaggio vicino alla Death Valley il 23 maggio, a cui Ranes aveva sparato perchè non aveva soldi da dargli (il suo corpo fu trovato solo dopo due anni); e un inserviente di una stazione di servizio nel Kentucky. Ma chi era Larry Lee Ranes? Nonostante fosse incensurato, durante la sua adolescenza si era cacciato diverse volte nei guai. Era cresciuto a Woodward, Michigan, in una famiglia violenta e instabile, e aveva un anno in meno del fratello, Danny. Erano molto legati, ma anche molto competitivi tra loro, in un rapporto di amore-odio. In prigione Larry raccontò: “Colpivo Danny con dei bastoni, gli tiravo dei coltelli, gli lanciavo delle frecce con un arco, e cose del genere”. Una volta diventato grande abbastanza per andarsene da casa, Larry si era arruolato nell’esercito, ma aveva trascorso la maggior parte della ferma nel carcere militare, prima di essere congedato. Inoltre aveva sviluppato una vera e propria ossessione per una donna sposata, sia prima che dopo l’esperienza militare. Poi, pensando che la sua vita non sarebbe durata a lungo (aveva pensato diverse volte al suicidio e aveva anche fatto un tentativo), cominciò a vagabondare. Lo fece per tre mesi, attraverso l’Ohio e il Kentucky, fino ad arrivare in Nevada. Raccontò che se qualcuno avesse capito il perchè del suo desiderio di morire, non avrebbe commesso gli omicidi. Praticamente dava la colpa agli altri per ciò che aveva fatto. Ranes fu accusato solo dell’omicidio di Smock, mentre gli altri casi rimasero al vaglio degli investigatori. Il processo iniziò nel Tribunale di Kalamazoo alla fine di settembre, e fu incentrato soprattutto sulla salute mentale di Ranes, che tramite il suo avvocato si era dichiarato non colpevole a causa di infermità mentale. Un team di psicologi sostenne questa tesi: Ranes viveva momenti di rabbia, che gli causavano una pazzia “temporanea”, a causa delle violenze subite dal padre, che lo aveva picchiato senza pietà. Il padre era stato inserviente in una stazione di servizio e secondo la difesa questo era un punto a favore di Larry: aveva scelto svariate vittime che svolgevano questo lavoro perchè glielo ricordavano. Ranes fu condannato all’ergastolo per l’omicidio di Smock, anche se fece ricorso basandosi sul fatto che la perizia psichiatrica era iniziata prima dell’arrivo del suo avvocato. Vinse l’appello nel 1971, ma quando capì che la sua supposta infermità mentale aveva basi poco solide per garantirgli la libertà, si dichiarò nuovamente colpevole e ricevette un altro ergastolo. L’unica cosa che gli fu concessa fu di cambiare nome: decise di chiamarsi Monk Steppenwolf, ispirandosi a un romanzo di Herman Hesse. Dal carcere Ranes raccontò che non aveva mai pianificato la violenza , in quanto gli era sempre “venuta naturale”. Gli sembrava di essere un attore in una rappresentazione teatrale. Ricordava con interesse i dettagli della morte delle sue vittime, e non mostrò mai alcun rimorso. Anche il fratello di Larry, Danny, era pieno di rabbia per quello che aveva subito a casa. In tutto erano in quattro fratelli, di cui la maggiore e la minore femmine. Il padre, alcolizzato, diventava una bestia quando beveva e picchiava tutti quelli che gli capitavano a tiro. Ovviamente i figli erano le prime vittime. Questa situazione durò a lungo, finchè finalmente l’uomo se ne andò. Danny iniziò ad avere problemi con la legge nel 1972, a 28 anni. Fu arrestato per aggressione e rilasciato in libertà condizionata. Nel giro di un mese aveva già compiuto un altro crimine. A marzo aveva aggredito, legato, violentato, accoltellato e ucciso una donna, Patricia Howk, che era uscita col suo bambino di 17 mesi. Il piccolo era rimasto non lontano dal cadavere della madre fino al giorno successivo, quando qualcuno lo aveva trovato e avvisato la polizia. Successivamente aveva continuato a commettere crimini simili in coppia con un ragazzino di 15 anni, Brent Kostner, con cui viveva in una roulotte fuori Kalamazoo. Il due maggio a Cassopolis furono trovati i corpi di due coniugi, Timothy Roderick e sua moglie, incinta di nove mesi, legati e accoltellati alla stessa maniera di Patricia Howk. Il tutto mentre i loro due bambini di due e tre anni assistevano. Un sospettato, un uomo che era vissuto insieme alla famiglia e si era reso irreperibile, era stato arrestato. Il 17 luglio dei motociclisti che si erano avventurati in un bosco vicino a Galesburg, Michigan, trovarono una Opel Cadette con i cadaveri in decomposizione di due ragazze sul sedile posteriore. La macchina apparteneva a un uomo di Chicago, che aveva denunciato la scomparsa della figlia, che aveva preso la sua macchina per andare insieme a un’amica a trovare il fratello ad Ann Arbor, dove le ragazze non erano mai giunte. I cadaveri vennero identificati ed effettivamente appartenevano a Linda Clark e Claudia Bidstrup, entrambe diciannovenni. Anche loro erano state legate e accoltellate. I corpi erano stati trovati una settimana dopo la morte, quindi molte tracce erano andate perse. Il serbatoio della macchina era pieno, quindi si erano fermate poco distante per fare rifornimento prima di essere uccise, evidentemente da qualcuno che avevano incontrato in zona. In effetti si scoprì che Ranes e Kostner le avevano assalite alla stazione di servizio dove Kostner lavorava. Le avevano violentate e uccise nella loro stessa macchina, che poi Kostner aveva guidato per abbandonarla poco lontano, rientrando con lĂ˝autostop. Nella zona di Kalamazoo, in otto mesi, in tutto furono commessi dodici delitti simili a quelli descritti. E non era finita. Il 5 agosto i due rapirono una studentessa di 18 anni, Patricia Fearnow, che faceva l’autostop. Anche lei finì brutalmente violentata e uccisa. Nel frattempo la polizia, indagando sulla morte delle due ragazze trovate nella macchina, aveva chiamato Brent per interrogarlo, visto che lavorava nella stazione di servizio dove molto probabilmente le ragazze avevano fatto benzina prima di essere assalite. Vennero così a sapere che anche Danny bazzicava spesso la stessa stazione, quando Brent era al lavoro, per cui interrogarono anche lui. In breve i due caddero in contraddizione e furono accusati degli omicidi. Brent teoricamente doveva essere giudicato dal Tribunale dei minori, vista la sua giovane età, ma poichè aveva precedenti penali e data la natura brutale dei crimini commessi, fu invece giudicato da un Tribunale degli adulti. Danny intanto continuava a dichiararsi innocente. Era stato accusato del primo omicidio, quello di Patricia Howk, e Brent era il principale testimone, visto che gli aveva raccontato tutto nei minimi dettagli. La difesa non ebbe voce in capitolo e Danny Ranes fu condannato per omicidio nel corso di violenza sessuale e omicidio di secondo grado. Ricevette due ergastoli senza la possibilità di libertà condizionata. Il secondo processo riguardò l’omicidio di Patricia Fearnow, e anche in questo caso Brent fu il testimone chiave. Descrisse come avevano assalito la ragazza e rivelò i dettagli del suo omicidio. Ranes si beccò il terzo ergastolo. Mancava il processo per il duplice omicidio delle ragazze di Chicago. Le prove di questo caso erano schiaccianti: sui cadaveri era stata messa una coperta appartenente a Ranes, e le corde utilizzate per legare le ragazze corrispondevano ad altre trovate in suo possesso. Stavolta Danny non provò nemmeno a difendersi. “Non c’è davvero niente da dire” fu tutto quello che dichiarò. Altri due ergastoli per omicidio di secondo grado. Per quanto riguarda Brent Kostner, nonostante le richieste del suo avvocato di rimandare il processo, questo iniziò a giugno. Il ragazzo si dichiarò colpevole e venne condannato all’ergastolo, con la richiesta di non concedergli la libertà condizionata. Nonostante la difesa si basasse sulla sua giovane età e sul fatto che proprio per questa il ragazzo era stato facilmente influenzato e manipolato da Ranes, il giudice non sentì ragioni. Quali sono le ragioni per le quali ben due serial killer sono scaturiti dalla stessa famiglia? La violenza paterna sicuramente è stata un importante fattore, ma da solo non basta a spiegare questo singolare fenomeno. Probabilmente vi sono anche ragioni “biologiche”, come ad esempio qualche anomalia neuropsichiatria di genere ereditario. I due fratelli non sono stati studiati a fondo, fatto che spiega il perchè siano così poco conosciuti.
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