Relativismo/Secolarizzazione e Società

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00mercoledì 23 novembre 2005 17:20
Relativismo culturale

Fino a tutto il XIX secolo, si riteneva che esistessero popoli provvisti di cultura e popoli privi di essa. I gruppi etnici diversi da quelli occidentali, seppur portatori di cultura, venivano considerati popoli di natura, "primitivi" o "barbari". Questa divisione cos netta era dettata da una forma di etnocentrismo delluomo occidentale, auto-proclamatosi unico detentore del sapere "universale", in grado di proporre la propria cultura come termine di paragone per le altre. La tendenza di interpretare o valutare le altre culture partendo dalla propria, divenne evidente presso gli europei dopo le grandi spedizioni geografiche, con la scoperta dellAmerica, delle isole del Pacifico e dell'estremo oriente. Alcuni antropologi, ad esempio, consideravano i popoli pre-letterati privi di qualsiasi forma di religione (come fece Sir John Lubbock [1834-1914]) o provvisti di una "mentalit pre-logica" (come sostenne l'antropologo-filosofo Lucien Levy-Bruhl [1857-1939]), semplicemente perch il loro modo di pensare non corrispondeva a quello della cultura sviluppatasi nellEuropa occidentale. Non stupisce, quindi, il fatto che i rappresentanti delle culture non occidentali, ed in modo particolare i popoli privi di scrittura, siano stati in passato ampiamente descritti come esseri immorali, illogici, a volte perfino perversi.

Per difendere la sopravvivenza delle culture "primitive", che non venivano riconosciute se non come esistenti ad uno stato inferiore di evoluzione, si svilupp allinizio del '900 il cosiddetto "Relativismo culturale". Gli assertori di tale teoria combattevano letnocentrismo, negando l'esistenza di un'unit di misura universale per la comprensione dei valori culturali, poich ogni cultura era portatrice di istituzioni ed ideologie che non avevano validit al di fuori della cultura stessa. Emerse un nuovo punto di vista che facilit una profonda comprensione e un pi sottile apprezzamento delle culture molto diverse dalla propria. Si comprese, cos, che i bisogni umani universali potevano essere soddisfatti con mezzi culturalmente diversi e che ci che era considerato morale in una cultura poteva essere amorale o eticamente indifferente in unaltra. Presso alcune culture, per esempio, non amorale uccidere una bambina alla nascita o un uomo troppo anziano e non pi produttivo in una situazione in cui non possibile ottenere cibo a sufficienza per tutti. Lidea che gli elementi di una cultura debbano essere compresi e giudicati nellambito della stessa cultura porta alla conclusione che non si pu considerare una cultura superiore o inferiore di unaltra. La cultura il modo di vita di un gruppo sociale, linsieme dei modelli di comportamento appresi e tramandati da una generazione allaltra durante il processo di socializzazione.

Cosa ne pensate ???

sandraN
00giovedì 24 novembre 2005 20:25
Io definirei la cosa anche da un'altro punto di vista.

Il relativismo culturale è operante nella società attuale, solo che purtroppo opera nel senso di un costante abbassamento dei valori morali e un senso di assuefazione a questa degradazione.

Oggi, per esempio, sono sempre più comuni i divertimenti degradati. Televisione, radio, film, videocassette e DVD sfornano in continuazione materiale a contenuto sessuale. Il vizio sta inondando le reti informatiche. In queste reti si trova sempre più materiale pornografico, a cui hanno accesso persone di varie età. Che effetto ha tutto questo? Un giornalista scrive: “Quando la cultura in voga è impregnata di sangue, sventramenti e volgarità sessuale, ci si abitua al sangue, agli sventramenti e alla volgarità sessuale. Si diventa insensibili. La depravazione diventa sempre più tollerabile perché ci scandalizza sempre meno”. — Confronta 1 Timoteo 4:1, 2.

Considerate questa dichiarazione apparsa sul New York Times: “Quello che 25 anni fa sarebbe stato considerato scandaloso è ora diventato un modo di vivere accettabile. [Negli Stati Uniti] il numero di coppie che decidono di convivere invece di sposarsi è cresciuto dell’80 per cento fra il 1980 e il 1991”. Questo non è un fenomeno esclusivo del Nordamerica. La rivista Asiaweek riferisce: “In tutto il continente [asiatico] è in atto un acceso dibattito culturale che vede contrapposti la libertà sessuale e i valori tradizionali, e le pressioni a favore del cambiamento aumentano di continuo”. Le statistiche indicano che in molti paesi l’adulterio e i rapporti prematrimoniali sono sempre più accettati.

Perciò il relativismo odierno è una generale omologazione nell'andare in senso morale di male in peggio.

Sandra

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00lunedì 28 novembre 2005 15:16
Re:

Il relativismo culturale è operante nella società attuale, solo che purtroppo opera nel senso di un costante abbassamento dei valori morali e un senso di assuefazione a questa degradazione.



sicuramente questo avviene , ma anche perchè la società resta a guardare , mentre non credo nell'assefuazione io credo che non si abbia piu il coraggio di reagire


Oggi, per esempio, sono sempre più comuni i divertimenti degradati. Televisione, radio, film, videocassette e DVD sfornano in continuazione materiale a contenuto sessuale. Il vizio sta inondando le reti informatiche. In queste reti si trova sempre più materiale pornografico, a cui hanno accesso persone di varie età. Che effetto ha tutto questo?



certo l'effetto è devastante , ma proviamo anche ad essere analitici e positivi , ci sonoanche notizie ,internet , film , programmi positivi e l'utente o la persona che sceglie .. io credo che la colpa sia della gente dell'uomo non dei canali


La depravazione diventa sempre più tollerabile perché ci scandalizza sempre meno”. — Confronta 1 Timoteo 4:1, 2.



ecco e qui mi cascano le braccia , mi spieghi cosa centra un verso biblico come citazione potevi riportarlo almeno per intero... è come se la bibbia ci avvisa dando per scontato che quello che è scritto era futuristico . mentre è scritto per Popolazione di quei te,pi che avevano sicuramente le stesse cose che abbiamo adesso tranne che loronon avevano la televisione



Perciò il relativismo odierno è una generale omologazione nell'andare in senso morale di male in peggio.
Sandra



sicuramente è questo però stiamo colpevolizzando la società , quando secondo me l'uomo è in piena criosi esistenziale e senza punti di riferimento , e non starei solo sul sesso , ma anche altri fattori che incidono anche piu del sesso cvbn

Viviana.30
00sabato 5 aprile 2008 18:48
Re:

Questo non è un fenomeno esclusivo del Nordamerica. La rivista Asiaweek riferisce: “In tutto il continente [asiatico] è in atto un acceso dibattito culturale che vede contrapposti la libertà sessuale e i valori tradizionali, e le pressioni a favore del cambiamento aumentano di continuo”. Le statistiche indicano che in molti paesi l’adulterio e i rapporti prematrimoniali sono sempre più accettati.

Perciò il relativismo odierno è una generale omologazione nell'andare in senso morale di male in peggio.
Sandra



La secolarizzazione (il cui significato si riconduce al termine latino seculus, con il significato di mondo), è quel fenomeno per il quale la società - nel suo complesso - non adotta più un comportamento sacrale, si allontana da schemi, usi e costumi tradizionali; questo fenomeno investe tutto il sistema dei valori, modificandoli e, con essi, trasformando anche le identità, le appartenenze, comprese quelle laiche o laicizzate.

La secolarizzazione è un processo tipico dei paesi occidentali in età contemporanea, che induce ad agire e a pensare (nei confronti della natura, del destino, del ruolo dei cittadini nella società) in modo sperimentale e utilitaristico, mai sacrale e trascendente.

Questo fenomeno, che può essere considerato come un aspetto della modernizzazione, è stato incentivato dall'istruzione obbligatoria, come anche dall'espansione dell'istruzione in generale e dei mezzi di comunicazione di massa; inoltre è sollecitato anche da altri fenomeni di mobilitazione sociale quali l'urbanizzazione, l'industrializzazione e la mobilità di classe.

La secolarizzazione può essere identificata, in alcuni paesi e ambiti culturali, con il concetto di scristianizzazione in correlazione con la perdita di incidenza del "sacro" sulla società. Una parte della teologia l'ha interpretata, come realizzazione nel concreto del cristianesimo, grazie alla distruzione che essa realizza del "Tempio" e dei suoi simboli di separazione e di gerarchizzazione.

La secolarizzazione è stata anche considerata il tramonto delle ideologie; essa mette in crisi anche altri soggetti, come lo stato, o i grandi partiti e movimenti di massa, in quanto contesta ad essi la pretesa di porsi come centro sacrale nella storia del mondo.


Stavo cercando qualcosa sul relativismo , e sono incappata sulla secolarizzazzione , altro modo di definire il processo del relativismo
pyccolo
00lunedì 7 aprile 2008 10:22
Re: Re:
Viviana.30, 05/04/2008 18.48:



Una parte della teologia l'ha interpretata, come realizzazione nel concreto del cristianesimo, grazie alla distruzione che essa realizza del "Tempio" e dei suoi simboli di separazione e di gerarchizzazione.

La secolarizzazione è stata anche considerata il tramonto delle ideologie; essa mette in crisi anche altri soggetti, come lo stato, o i grandi partiti e movimenti di massa, in quanto contesta ad essi la pretesa di porsi come centro sacrale nella storia del mondo.


Stavo cercando qualcosa sul relativismo , e sono incappata sulla secolarizzazzione , altro modo di definire il processo del relativismo



La secolarizzazione come ideologia, così come il reltivismo, sono innanzitutto concetti, ovvero parole, ovvero stringhe di pensiero.
Di per sè non possono nulla, ma, se l'uomo rinuncia alle sue facoltà mentali ed accetta religiosamente quei concetti, consentendo loro di determinare la propria esistenza, eccoti che riaffiora prepotentemente il condizionamento, elemento di cui alcuni sapranno approfittare imponendo la loro volontà, così come avviene per la religione.
I religiosi sono di solito più condizionati per timore del sacro, i secolarizzati o i relativisti sono comunque anche condizionati da questo concetto che, pur non essendo sacro, lo potrebbe diventare.
Si fa in fretta ad attribuire a qualunque concetto anche quello di sacralità, basta deporre ai piedi del pensiero altrui le proprie facoltà di ragionare.

Pyccolo




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