Trattoria "da Grigua" presenta il menu: mare, nebbia, salite, focaccia al formaggio e gelato...

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grigua
00martedì 24 settembre 2013 17:32

..... chissà se il Cliente sarà rimasto soddisfatto? [SM=g27988]

Quando Paolo/Mcolds mi ha scritto annunciandomi la sua intenzione di fare una puntata in Liguria e chiedendomi di buttargli giù un itinerario, non ho avuto dubbi: una "prima" a Genova vale bene un Faiallo. E' così che gli ho proposto tre o quattro alternative in località diverse, ma quasi "obbligandolo" a scegliere la prima proposta, messa in bella vista a campeggiare sulle altre.

Quando arrivo, pur in anticipo, all'appuntamento fissato a Voltri lo trovo già bello e pronto (!!!), così con pochi convenevoli (ma si sa, il mattino mi rende sempre poco loquace) gli indico solo un punto là in alto lungo la catena di monti a ridosso del mare in cui le uniche nuvole presenti in un cielo altrimenti azzurro indugiano sul crinale: "Vedi, quello è il Faiallo, noi andiamo là!".

Il riscaldamento dura duecento metri, ed è già ora di salire (e forse questa è la prima sorpresa per il mio amico milanese). Ma la salita al Passo del Turchino è morbida e scorre dolcemente tra una chiacchierata e l'altra, purtroppo accompagnata da tanti (troppi) motociclisti, tra i quali uno particolarmente deficiente che si è messo ad inveire contro di noi perché, a suo dire, intralciavamo la sua corsa verso l'imbecillità, suscitando in noi solo un moto di commiserazione.
Il vento si fa sentire già in basso ed io, conoscendo il "mio" Faiallo, temo le raffiche che potremo trovare lassù, quando la strada raggiungerà il crinale. Superiamo il Sacrario dei Martiri del Turchino, con i tristi pensieri di cui è monito, la strada corre ancora protetta dal bosco. Ma pregusto il senso di meraviglia che, superata la prossima curva e uscendo improvvisamente dal bosco, lascerà a bocca aperta Paolo.


Anche in questo "ti vedo, non ti vedo" si intuisce la bellezza del paesaggio








E intanto la strana magia del vento che danza con la nebbia si rinnova ancora una volta. Certo mi dispiace che in questo spettacolo manchi la vista del mare laggiù, nascosto dalla cortina bianca, ma sono sicura che anche così il fascino delle montagne brulle e i canaloni che compaiono e scompaiono come fantasmi in un'atmosfera ovattata e irreale, col disco del sole che, bucando a fatica la massa bianca, ha il biancore della luna piena, abbiano comunque sortito il loro effetto e regalato a Paolo un po' di quella che io chiamo "la magia del Faiallo". La prossima volta ti ci porterò col sole, promesso!
Ormai parte di quel mondo bianco, dopo una breve sosta per la foto di cartello, scendiamo dal versante opposto verso Vara Superiore, con qualche timore per ogni rombo di motore che sentiamo sopraggiungere alle nostre spalle in quell'aria di ovatta.


E' lo "scherzo" del Faiallo: un pugno di nebbia in un cielo azzurro...






... in cui man mano ci addentriamo






Se non conoscessi questa strada palmo a palmo il titolo di questa foto sarebbe "Pedalando verso l'ignoto"




Conquistato!




Con la deviazione per Acquabianca lasciamo la strada principale e usciamo finalmente dalla nebbia. Paolo sa dei miei recenti problemi in discesa e la diramazione mi crea qualche ansia in un punto piuttosto ripido che affronto in modo non proprio brillante e con tanta pazienza da parte del mio socio, che non fa pesare il mio handicap.
Raggiungiamo Tiglieto e da lì di nuovo "in fuga dalla civiltà" prendiamo la strada che tra le anse dell'Orba disegnate in una valle selvaggia di rocce rosse ci porterà a Molare: avevo "giocato sporco" con Paolo, tenendogli nascosto fino all'ultimo il passaggio sul tratto sterrato, per timore di un suo rifiuto che lo inducesse a rinunciare alla bellezza di quello che io definisco "il canyon degli Indiani". Beh, lascerò dire a lui se ne è valsa la pena!


La valle dell'Orba nel punto più spettacolare






Dopo le ultime moto che ci avevano superato sul Faiallo ritorniamo a pedalare a fianco delle macchine nel breve tratto tra Molare e Ovada e, anche se non si può certo definire traffico da città, fa un certo effetto, dopo chilometri e chilometri pedalati con la sola compagnia delle nostre voci e del fruscio delle catene.

Di nuovo abbandoniamo la strada principale per una stradicciola che, attraversato il paese di Costa di Ovada, su una sottile lingua di asfalto ora nel bosco, ora costeggiando alpeggi e cooperative lattiere ci porterà in Val Gargassa. Ancora una volta avevo giocato col mio compagno di pedalate, che ormai aveva imparato ad interpretare il mio modo di "porgergli" l'alternativa tra percorrere la strada più facile ma meno affascinante e la possibilità invece di "entrare" nel cuore del territorio, portando naturalmente in dote una bella dose di salita aggiuntiva.

Rientrati sulla Provinciale nell'alta Val Gargassa, scendiamo velocemente su Rossiglione e da qui svoltiamo per risalire verso il Passo del Turchino dal versante opposto rispetto a questa mattina.
Beh, ci meritiamo una sosta e a Campo Ligure il gelato del "mio" bar sulla piazza è d'obbligo: a confermarci ulteriormente la genuinità il proprietario ci dice che viene prodotto col latte raccolto in valle.

La ripresa della pedalata si fa sentire sulle nostre gambe: Paolo sta "conquistando" in questo giro il suo record di dislivello (wow!!) e io nelle ultime domeniche di pioggia non sono più riuscita a mettere su giri "importanti".
Giungiamo alla Galleria del Turchino. Per l'ultima volta dò a Paolo la "falsa" alternativa: "Se vuoi abbreviare, da qui possiamo scendere direttamente su Voltri, altrimenti....".
Paolo mi guarda "rassegnato" e mi chiede quanta salita aggiuntiva avrebbe comportato quell'"altrimenti".
La piccola velenosa rampetta ci porta a scavalcare la galleria ritrovandoci sul vero valico geografico. La strada stretta e sinuosa delle Giutte indugia in quota con piccole improvvise contropendenze, facendo ancora una volta stupire Paolo che ha perso l'orientamento e si chiede come potremo da lì scendere su Voltri. Ricordo che anche quando erano venuti Nicko, Giuseppe(Gnaldi) & Claudio erano rimasti sorpresi e disorientati, nello scoprire di essere al contempo così lontani e così vicini alla meta.
Di nuovo Paolo dimostra tutta la sua pazienza senza far pesare le mie incertezze su una discesa che "temevo".


E quando la strada inizia a scendere sembra un toboga




Punta Martin domina la valle




Siamo arrivati, mancherebbero soltanto i saluti, ma in un vero giro ligure "Mare & Monti" D.o.c.g. non può mancare il finale con focaccia al formaggio sul lungomare..... adesso sì che ci si può salutare con un caloroso "Arrivederci!"


E poche ore prima pedalavamo nella nebbia...





Km. totali: 155,45 (di cui 118 pedalati insieme + 37 A/R da casa a Voltri)
Dislivello : m. 2470
Media: 18,51 km./h (dovuti per lo più alle mie discese da lumaca)
Consumo: 3472 Kcal


Il giro


Ringrazio Paolo per avermi fatto trascorrere una splendida giornata in sua compagnia!


Ciao!


[SM=g27987]

CiclistaperCaso@
00martedì 24 settembre 2013 17:59

Come prima osservazione, complimenti ad entrambi Elena e Paolo per giro [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Immagino che il Cliente sarà rimasto decisamente soddisfatto, ne sarei certo.

Un plauso particolare per le fotografie: decisamente affascinanti [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998] quelle del Faiallo ... prima o poi ci verrò pure io ...

Ciao

Giorgio
Mcolds
00martedì 24 settembre 2013 23:20
La trattoria "da Grigua" è garanzia di sapori genuini e spettacolo assicurato. Cliente decisamente soddisfatto!
Il "conto finale" non è poi così salato ma l'ammazza caffè alla galleria del Turchino ha rischiato di ammazzarmi sul serio.

Come ho già postato in "un saluto da....." il mio Virgilio mi ha letteralmente trasportato, pedalata dopo pedalata, in un mondo incantato che non ti aspetti e che ti appare dietro ad una curva o superato un fitto bosco. Rispetto ai veterani (ciclisticamente parlando [SM=g27988] ) del forum io sono un fanciullo (sempre ciclisticamente parlando [SM=g27992] )che si emoziona e si stupisce di tutto quello che vede e che sperimenta con cuore, gambe e occhi.
Ma l'asprezza della natura del Faiallo riuscirebbe a penetrare anche nei cuori di più incalliti e duri salitomani.

Elena, l'hai promesso! La prossima volta tieni un po' di fiato per soffiare via la nebbia e farmi vedere il mare.

Grazie per aver fatto stupire il fanciullo che è in me!
CaSe63
00mercoledì 25 settembre 2013 07:46
Complimenti a tutti e due: sono anni ormai che frequento la trattoria...una sicurezza (di nuvole! [SM=g27997] ) [SM=g28002]
Ciao.
Sergio
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