Ultrasmall genomes found in Genlisea and Utricularia

.Pico.
00giovedì 30 settembre 2010 19:20
Mi stupisco che non sia stato postato, d'accordo che siamo su rexplants, ma qualcosa di interessante ogni due o tre anni non credo faccia male, no? dopotutto anche se non ci si è abituati...

link
pandalf85
00giovedì 30 settembre 2010 19:31
Veramente interessante. Hai fatto bene a postarlo [SM=x349153]
Freakyplants
00giovedì 30 settembre 2010 21:35
Re:
.Pico., 30/09/2010 19.20:

d'accordo che siamo su rexplants



Beh questa era proprio di pessimo gusto....

Comunque, alla conferenza internazionale di ICPS svoltasi a Leiden, Fernando Rivadavia ha tenuto una conferenza veramente fantastica sul genere Genlisea, in particolare sulla tassonomia, l'ecologia, e la cladistica di questo genere.
Si è notato che le specie di Utrilcularia che una volta appartenevano al genere Polypompholyx, sono molto più affini al genere Genlisea di quanto si potesse pensare per tutta una serie di caratteristiche: le trappole (cosa che non sapevo assolutamente) non scattano! le pareti dell'otricolo sono troppo spesse e non sono abbastanza elatische per poter svolgere la classica cattura "sottovuoto" e sono molto affini ai rigonfiamenti delle trappole delle specie Genlisea; la disposizione delle foglie e delle radici a rosetta, l'apertura delle trappole è rivolta all'esterno e non all'interno; ed altre caratteristiche.
Quindi, molto probabilmente, queste piante verranno nuovamente allontanate dal genere Utricularia.
Durante gli studi si è scoperto poi questa importantissima caratteristica. Le piante del genere Genlisea possiedono il più piccolo genoma fin'ora scoperto dell'intero regno vegetale!
Parlando con Fernando dopo la conferenza, mi disse che avrebbe potuto fare anche un piccolo riassunto della conferenza per AIPC, quindi io spero in futuro di poter leggere sul nostro magazine il suo articolo [SM=x349152]
(Maniac)
00venerdì 1 ottobre 2010 15:32
Re:
.Pico., 9/30/2010 7:20 PM:

Mi stupisco che non sia stato postato, d'accordo che siamo su rexplants, ma qualcosa di interessante ogni due o tre anni non credo faccia male, no? dopotutto anche se non ci si è abituati...

link




Il forum su cui ti trovi non è un servizio pubblico per cui paghi delle tasse. Vatti a lamentare per la TV: quella costa molto e fa pietà!
Mi pare comunque che ci siano stati ultimamente parecchi contenuti interessanti, come reportages fotografici su locations italiane e diversi dibattiti sulla coltivazione.
Grazie comunque per aver postato questo contenuto di grande interesse, vedremo i nuovi sviluppi tassonomici e scientifici.
.Pico.
00venerdì 1 ottobre 2010 17:22
Non voleva essere un'offesa al forum, sull'evidenziare certi argomenti mi viene spontaneo essere diretto e tagliente, lo so, ed è per questo che non mi sono mai espresso in diverse vecchie discussioni pur avendo molto da dire a volte.

Questa è la mia opinione (un utente come tanti altri), ci macherebbe solo che pretenda qualcosa da un forum...
Ma se il forum non "splende" più come un tempo il motivo è questo.

Sono perfttamente d'accordo sui reportage fotografici e fotografie in generale, se continuo a guardare molti forum è proprio per le foto. Credo sia così anche per molti altri.
deronectes
00venerdì 1 ottobre 2010 17:53
Re: Re:
Marco91, 30/09/2010 21.35:



Si è notato che le specie di Utrilcularia che una volta appartenevano al genere Polypompholyx, sono molto più affini al genere Genlisea di quanto si potesse pensare per tutta una serie di caratteristiche: le trappole (cosa che non sapevo assolutamente) non scattano! le pareti dell'otricolo sono troppo spesse e non sono abbastanza elatische per poter svolgere la classica cattura "sottovuoto" e sono molto affini ai rigonfiamenti delle trappole delle specie Genlisea; la disposizione delle foglie e delle radici a rosetta, l'apertura delle trappole è rivolta all'esterno e non all'interno; ed altre caratteristiche.
Quindi, molto probabilmente, queste piante verranno nuovamente allontanate dal genere Utricularia.

Quindi le Lentibulariaceae tornano ad essere composte da 4 generi. Immagino che abbiano comparato anche il DNA di Utricularia, Plypompholyx e Genlisea oltre all'analisi dei caratteri morfologici, per stabilire le distanze filogenetiche

Durante gli studi si è scoperto poi questa importantissima caratteristica. Le piante del genere Genlisea possiedono il più piccolo genoma fin'ora scoperto dell'intero regno vegetale!
Parlando con Fernando dopo la conferenza, mi disse che avrebbe potuto fare anche un piccolo riassunto della conferenza per AIPC, quindi io spero in futuro di poter leggere sul nostro magazine il suo articolo [SM=x349152]



Magari, magari!


deronectes
00venerdì 1 ottobre 2010 18:01
Re: Re:
Scusate, avevo postato male la risposta, che si è confusa nel testo di Marco

Marco91, 30/09/2010 21.35:



Si è notato che le specie di Utrilcularia che una volta appartenevano al genere Polypompholyx, sono molto più affini al genere Genlisea di quanto si potesse pensare per tutta una serie di caratteristiche: le trappole (cosa che non sapevo assolutamente) non scattano! le pareti dell'otricolo sono troppo spesse e non sono abbastanza elatische per poter svolgere la classica cattura "sottovuoto" e sono molto affini ai rigonfiamenti delle trappole delle specie Genlisea; la disposizione delle foglie e delle radici a rosetta, l'apertura delle trappole è rivolta all'esterno e non all'interno; ed altre caratteristiche.
Quindi, molto probabilmente, queste piante verranno nuovamente allontanate dal genere Utricularia.
[SM=x349152]




Quindi le Lentibulariaceae tornano ad essere composte da 4 generi. Immagino che abbiano comparato anche il DNA di Utricularia, Plypompholyx e Genlisea oltre all'analisi dei caratteri morfologici, per stabilire le distanze filogenetiche

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