Van Dyck

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ommsety
00sabato 1 maggio 2004 22:51
Il pittore fiammingo nacque ad Anversa nel 1599 e scomparve a Londra nel 1641.
Allievo di H. van Baelen e collaboratore di P.P.Rubens, e nel 1620 ancora giovanissimo fu introdotto alla corte di Giacomo I d'Inghilterra. Soggiornò a lungo in Italia, soprattutto a Genova dal 1623 al 1627, e profondo fu l'influsso dell'arte italiana, in particolare veneziana, che ne rese più elegante il disegno, più fluido e prezioso il colore.

Si dedicò alla ritrattistica con risultati degni, per sapienza tecnica e interiorità psicologica dei più grandi maestri. Rientrato a Londra nel 1632, divenne pittore di corte sotto Carlo I, del quale celeberrimi sono i ritratti "Carlo I a caccia" ora esposto al Louvre di Parigi.
Fra le opere più giovanili piene dell'irruenza incontrollata del colore: "Sileno ebbro" ora situato a Dresda nella Gemaldegalerie; "Cristo portacroce" ora ad Anversa nel Musée Royal; del periodo italiano oltre ai ritratti di nobili genovesi tra cui "Vergine del rosario" opera del 1627 ora a Palermo nell'oratorio del Rosario; della maturità "Calvario e Pietà" ora ad Anversa nel Musée Royal, "Madonna e committenti" ora al Louvre di Parigi. Celebre l'iconografia di van Dyck, pubblicata posteriormente alla sua morte ad Anversa nel 1645, serie di cento ritratti incisi su rame.


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