definizione di"apostasia "per la cc

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ballodasola
00sabato 15 marzo 2008 01:11
L’APOSTASIA

Lo “sbattezzo”, visto dalla parte della Chiesa, si chiama apostasìa. Esistono tuttavia delle differenze: l’apostasia, stando al Codice di diritto canonico, è «il ripudio totale della fede cristiana» (can. 751), e non ha bisogno di essere formalizzato; lo “sbattezzo”, invece, è proprio la formalizzazione, in ottemperanza alla legge italiana, dell’abbandono della Chiesa cattolica.



Ne consegue che, per la Chiesa cattolica, chi si proclama ateo e agnostico, anche se non si “sbattezza”, è da considerarsi un’apostata, e pertanto soggetto alla scomunica latae sententiae (can. 1364), un tipo di provvedimento canonico che si applica automaticamente, anche se la Chiesa non è al corrente del “delitto” commesso (lo stesso provvedimento comminato dal codice, per esempio, alla fattispecie di aborto volontario).

PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?

Non certo per fare un contro-rito vendicativo: nessuna associazione laica lo riterrebbe una cosa seria.


Ci sono invece motivazioni ben più importanti per “sbattezzarsi”:

per coerenza: se non si è più cattolici non v’è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, “invade” la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di “condizionamento ambientale” e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro, rivendicando con orgoglio la propria identità di ateo o agnostico, è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
per la voglia di far crescere il numero degli “sbattezzati”, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 97% della popolazione italiana;
perché si fa parte di gruppi “maltrattati” dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi, ricercatori…
per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti.

ALTRE RELIGIONI

Per le altre confessioni cristiane vale lo stesso discorso della confessione cattolica: è sufficiente inviare la lettera modello, sostituendo soltanto “registro dei battezzati” con “elenco dove è stato registrato il battesimo”.


L’appartenenza alle comunità ebraiche è documentata attraverso un’iscrizione: pertanto, per abbandonare l’ebraismo è sufficiente inviare una comunicazione formale con cui si rende palese la propria volontà, chiedendo altresì che venga data conferma per iscritto delle proprie “dimissioni”. Ovviamente, in tal modo si risolve il problema dell’appartenenza, non quello della circoncisione.


Per l’islam le cose sono molto più complicate. Non esiste in Italia alcuna confessione centralizzata islamica, ma tante organizzazioni diverse in competizione fra loro: è quindi impossibile formulare una domanda ufficiale, ma solo apostatare pubblicamente. Il problema, ben noto, è che la dottrina prevalente nel mondo islamico prevede che l’apostata sia punito con la morte. Secondo un detto (hadīth) attribuito a Maometto, è vietato uccidere un musulmano, eccetto che in tre casi: quello di un musulmano che ha ucciso un altro musulmano, quello dell’adultero e quello dell’apostata. Al di fuori dai Paesi di tradizione musulmana sta comunque venendo alla luce un buon numero di apostati dall’islam. Alcuni di essi hanno pure creato un sito: Apostates of Islam. Anche per l’islam resta il problema della circoncisione.



L’APOSTASIA:
Si tratta di un rifiuto dell’appartenere alla Chiesa Cattolica ovvero chi si converte ad altre fedi religiose es.: la Massoneria, i Rosacroce, l’Islam, le Chiese cristiane protestanti e o separate dalla Chiesa Cattolica, Testimoni di Geova, I Mormoni, Scientology, Religioni e filosofie Orientali (induismo, buddismo), Credenze Occulte Diaboliche Idolatriche ecc.
Ma è anche il caso di chi, cresciuto all’interno della Chiesa Cattolica, non abbia mai accettato né Cristo nella propria vita né la fede Cattolica nella sua interezza contestando o perseguitando la Chiesa Cattolica pubblicamente anche se abbia comunque compreso il Vangelo e anche se sia rimasto formalmente nella Chiesa Cattolica stessa.

Secondo la Chiesa Cattolica è peccato grave o mortale!

ho trovato qualche definizione di apostasia

in questi articoli ci sono un sacco di analogie ideologiche che dovrebbero essere considerate,quando si parla di apostasia.
La differenza sta semplicemente nel fatto che quasi nessuna confessione esercita questo diritto.Ma questo non le da ragione.




ciao
bds



jwscientist
00domenica 16 marzo 2008 08:01
Io ti sbattezzo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo

Amen
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