il calendario celtico

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spirit angel
00martedì 21 giugno 2005 03:02
Il popolo dei Celti è scomparso nel nulla, ma una sera attorno ad un fuoco di legno di quercia,unito ad altri sette tipi diversi, nell'aria si espande il suo odore e il buio del bosco è percorso da sciami di stelle che ne stemparano l'oscurità.La fiamma rischiara volti che provengono direttamente da un passato più antico della storia e le parole che risuonano nell'aria raccontano verità sconosciute all'uomo di oggi,fatte di sentimenti ancestrali legati a elementi naturali.

Il suono delle voci è profondo e rispettoso perchè le storie che si raccontano sono la base della vita e della cultura celtica che si trasmette tra le generazioni senza che nulla sia scritto.Avere l'occasione di assistere a una di queste sere magiche è un raro privilegio, sentirsi partecipi di quello che si sta vivendo è un sentimento personale.Vivere un contatto con un evento celtico può essere l'occasione per dare un senso di visione totalizzante dell'esistenza.

Un 'esperienza al di fuori del tempo che collega passato,presente e fututro in un'unica soluzione.Quando gli uomini e la terra e l'acqua e il vento furono generati da esseri mitologici attraverso l'attività onirica questo filo conduttore ha portato i Celti a essere una cosa sola con il mondo che li circondava. Fin dalla notte dei tempi, la vita culturale ricca e complessa si esplicava attraverso una conoscenza minuziosa e un rispetto totale del territorio. I Celti vivevano in clan da 10 a 50 persone e la loro economia si basava sulla caccia, sulla pesca e sulla raccolta degli scarsi frutti della natura. Il soffio del vento, l'impronta di un animale l'odore della natura erano sufficienti per sopravvivere perchè la natura,il vento, gli animali e i Celti erano una cosa sola e il legame con la terra in loro era talmente grande che il tutto conferiva ad Essa.

Ogni individuo era al centro di un'intricata rete di rapporti e legami che ordinava il mondo intero e tuto quello che conteneva. Ogni clan aveva il suo totem, in genere una pianta o un animale che proteggeva i componenti e gli forniva una identità comune che si trasmetteva senza una parola scritta, attraverso cerimonie speciali. L'identità del clan era tale che l'individuo dipendeva dagli altri non solo per la sopravvivenza materiale, ma anche e soprattutto per la motivazione psicologica.

Quando ancora si accendono i fuochi e ritornano i racconti ,questi pochi secoli sfortunati si perdono nella notte dei tempi, il buio libera le sequenze del calendario e torna ancora reale tutto quel mondo che gli uomini Celti hanno creato e conservato per chi abbia abbastanza cuore da entrarci dentro


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I Celti e le festività erano collegati dalla connessione con i cicli del tempo, essi propiziavano nel momento in cui il mondo terreno e il mondo degli dei collimano, ricorrevano a rituali e feste per coinciliarsi con i ritmi della terra madre

In base a ciò che non è scritto perché il tutto fosse riportato, trasmesso e rinnovato ed in base al ritrovamento a Coligny,in Francia, di un calendario nel 1897, si sa che per i Celti il giorno cominciava al tramonto del giorno prima, il mese iniziava dal sesto giorno di luna crescente e l’anno, dopo l’equinozio d’autunno.

La gestione del tempo con lo scandire degli anni, delle feste e delle stagioni appartenevano agli dei e in secondo luogo ai druidi. Il ruolo principale dei druidi consiste nel regolare i rapporti tra gli uomini e l’Altro Mondo divino, la loro attività si limita di preferenza alle funzioni sacerdotali.

Il dio del tempo e signore dell’eternità e dell’amicizia ‘ Dagda, colui al quale i druidi si collegavano.

Il tempo iniziava con la parte oscura dell’anno in corrispondenza al periodo di Samonios ,ottobre-novembre, e si celebrava con la festa di Samhain per concludersi con la parte luminosa dell’anno che aveva inizio in corrispondenza di Giamonios e si celebrava con la festa di Beltane.Vi sono poi altre due feste principali Imbolc e Lugnasadh e altre quattro feste intermedie ,oggetto ancora di discussione, ma che noi riteniamo anche importanti in virtù del fatto che esse determinano momenti di cambiamento e corrispondono ai solstizi e equinozi dell’anno.Il calendario di Coligny usa il periodo dell’orbita della luna intorno alla terra per misurarne il passaggio del tempo.Ogni mese lunare corrisponde a 29,53 giorni .Il mese era diviso in due metà di 14 o 15 giorni, la prima rappresentava la metà luminosa mentre la seconda metà il periodo scuro. Anche i mesi potevano essere fasti o nefasti attraverso l’uso di due termini mat –buono e anmat-cattivo,quelli di 29 giorni erano considerati mat, quelli di 28 giorni anmat ad eccezione di Equos che è l’unico periodo ad essere considerato sempre anmat.

Queste considerazioni fanno sì che che noi abituati al nostro calendario solare di 365 giorni abbiamo difficoltà a ritrovarci con quello lunare di 354 giorni ,esiste uno sfasamento temporale che se

non ci diamo come regola fissa non dovrebbe impedirci di vivere in funzione di alcuni importanti messaggi che la natura ci invia e tenendo conto delle differenze temporali e dei periodi cosmici che ci dividono dall’era dei Celti. Dovremmo considerare che nella sovrapposizione del mese del calendario di Coligny ad esempio nov-Dicembre, si comprendono due segni anziché uno solo, come per i segni dello zodiaco, che la terra compie attorno al proprio asse in senso inverso a quello di rotazione un movimento chiamato precessione degli equinozi.

Non essendo la terra sferica ma elisoidale le attrazioni del sole e della luna tendono a far deviare l’asse di rotazione.Questi spostamenti benché minimi nei tempi di Jen Delyth "L'albero della Vita"

1 grado fino a 72 anni ,fanno si che ciò che era allora non

è più oggi.

Ai tempi dei Celti segni e costellazioni coincidevano ma in ragione dell’avanzata delle stelle oggi questo non accade più.Anche l’inizio delle stagioni non coincide più lo stesso giorno e le date delle festività principali quindi cambiano se facciamo riferimento ad alcune stelle fisse .Si tende ad indicare i primi del mese come date delle festività principali ma all’era dei Celti tenevano in considerazione solo la luna e la luna piena era il segnale del passaggio del tempo.

Noi oggi terremo in considerazione di questi cambiamenti rispetto a equinozi e solstizi e riporteremmo le date delle festività come crediamo più opportune. Alcuni potrebbero dire, come in Francia che ciò non corrisponde al vero .Anche loro hanno ragione celebrando invece nel momento di luna piena la festività.

Inoltre c’è un’altra teoria secondo cui l’anno consisteva in 13 mesi ,12 come gli odierni e un mese di tre o più giorni alla fine di ottobre, dove il tempo era per favore divino atemporale e collegava l’anno vecchio al nuovo. A questo calendario si collegava la la cosmologia celtica attraverso gli ogham con i suoi alberi.

Questo calendario è dedicato a tutti coloro i quali sentono, quanto sia importante vivere il contatto con la natura e ne difendono il patrimonio, oltre all’importanza di vivere una più profonda ricerca nel proprio intimo.
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Il popolo dei Celti è scomparso nel nulla, ma una sera attorno ad un fuoco di legno di quercia,unito ad altri sette tipi diversi, nell'aria si espande il suo osore e il buio del bosco è percorso da sciami di stelle che ne stemparano l'oscurità.La fiamma rischiara volti che provengono direttamente da un passato più antico della storia e le parole che risuonano nell'aria raccontano verità sconosciute all'uomo di oggi,fatte di sentimenti ancestrali legati a elementi naturali.Il suono delle voci è profondo e rispettoso perchè le storie che si raccontano sono la base della vita e dellla cultura celtica che si trasmette tra le generazioni senza che nulla sia scritto.Avere l'occasione di assistere a una di queste sere magiche è un raro privilegio, sentirsi partecipi di quello che si sta vivendo è un sentimento personale.Vivere un contatto con un evento celtico può essere l'occasione per dare un senso di visione totalizzante dell'esistenza.

Un 'esperienza al di fuori del tempo che collega passato,presente e fututro in un'unica soluzione.Quando gli uomini e la terra e l'acqua e il vento furono generati da esseri mitologici attraverso l'attività onirica questo filo conduttore ha portato i Celti a essere una cosa sola con il mondo che li circondava. Fin dalla notte dei tempi, la vita culturale ricca e complessa si esplicava attraverso una conoscenza minuziosa e un rispetto totale del territorio. I Celti vivevano in clan da 10 a 50 persone e la loro economia si basava sulla caccia, sulla pesca e sulla raccolta degli scarsi frutti della natura. Il soffio del vento, l'impronta di un animale l'odore della natura erano sufficienti per sopravvivere perchè la natura,il vento, gli animali e i Celti erano una cosa sola e il legame con la terra in loro era talmente grande che il tutto conferiva ad Essa.

Ogni individuo era al centro di un'intricata rete di rapporti e legami che ordinava il mondo intero e tuto quello che conteneva. Ogni clan aveva il suo totem, in genere una pianta o un animale che proteggeva i componenti e gli forniva una identità comune che si trasmetteva senza una parola scritta, attraverso cerimonie speciali. L'identità del clan era tale che l'individuo dipendeva dagli altri non solo per la sopravvivenza materiale, ma anche e soprattutto per la motivazione psicologica.

Quando ancora si accendono i fuochi e ritornano i racconti ,questi pochi secoli sfortunati si perdono nella notte dei tempi, il buio libera le sequenze del calendario e torna ancora reale tutto quel mondo che gli uomini Celti hanno creato e conservato per chi abbia abbastanza cuore da entrarci dentro.


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La luna e i suoi significati simbolici dominano il mondo del femminile: basti considerare la profonda analogia che lega il ciclo mestruale e la gravidanza alla lunazione, o la relazione tra le fasi lunari e il flusso delle maree per rendersi conto di come tra femminile, acqua e Luna corra un sottile ,misterioso filo conduttore. Sono però gli studi del profondo , della psiche , che ci consentono in modo più esauriente di comprendere la vicinanza tra psiche femminile e il mondo lunare.

Nulla è veramente fisso
Un’osservazione immediata per chiunque studi la natura e l’uomo ‘ che non esiste nulla in natura di veramente fisso o rigidamente lineare: dai molti dei pianeti, delle stelle e delle galassie, ai movimenti degli atomi e delle particelle, tutto è ciclico, ricorrente, ondulatorio.

La luna e i fiori
Tra le numerose varietà di fiori che subiscono variazioni sostanziali alla lunazione, merita attenzione un’orchidea del Madagascar che fiorisce soltanto di notte, e soltanto durante la notte di Luna piena i suoi petali si schiudono completamente.

Può essere inoltre curioso considerare un aspetto minore della simbologia lunare , quello legato all’abitazione dell’individuo e il suo arredamento.

Con una precisione, a volte sconcertante, la Luna ci rivela in che genere di casa abita una persona , se ama i tappeti (Luna in Acquario) o illuminazione scarsa ( Luna in Scorpione), se adora i quadri d’autore( Luna in Bilancia ) o gli oggetti antichi ( Luna in Cancro), se tiene eternamente luci accese ( Luna in Leone) o se riempie le mensole di oggetti e oggettini di ogni tipo, con ripetuti rituali di pulizia ( Luna in Vergine). Naturalmente il tema natale darà ulteriori indicazioni, fino a permettere analisi particolareggiate dell’abitazione di ciascuno di noi, stanza per stanza, mania per mania.

La Luna , il sonno e il sogno…
La Luna naturalmente governa il sonno e il sogno. Una bella Luna esclude notti bianche e agitate, mentre nei casi di insonnia è sempre molto lesa, specie da aspetti negativi con il Sole. La sua analisi ( Segno, Casa, aspetti) conferma infine sul tipo di sogni, o di incubi, che il soggetto fa con più frequenza.

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