quesito tecnico

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aygelus
00domenica 13 settembre 2009 15:12
Mi chiedevo in via puramente teorica: nel caso di un recupero del secondo di cordata che differenza c'è fra un mezzo barcaiolo e l'uso della piastrina a livello di calore prodotto; ovvero conosco il funzionamento di entrambi (di recente l'ho anche provato dal vivo grazie a un amico), ma quale delle due scalda maggiormente la corda?

Ho letto e sentito opinioni divergenti a riguardo ma volevo qualcosa di più scientifico e preciso, quindi no risposte tipo "secondo me..." o "sicuramente ti posso dire che..." grazie!!! [SM=g27988]

Ciao!
arteriolupin
00domenica 13 settembre 2009 16:03
Carissimo,

se non vuoi risposte "pressapochiste" come quelle che possono essere date in un forum, il consiglio è semplice:

si va in un sito dedicato alla montagna, un forum alpinistico (non farò nomi(, si cerca la sezione materiali e da lì si parte per andare ai link collegati alle varie prove tecniche della Commissione Materiali del CAI, alle prove tenciche del CNSAS e così via, passando per le varie certificazioni e prove dei produttori di piastrine e bla bla bla.

Troverai tutte le tabelle, controfirmate da un pool di alpinisti, ingegneri, speleologi, addetti al settore.

P. S. Uso indifferentemente il mezzo barcaiolo o la piastrina con moschettone bloccante, ma non vedo grandi differenze... Questo, però, è un parere mio...

Buone Montagne

P. S. Se vuoi evitare un paio di passaggi, chiedi a Fedipos il link alle varie pubblicazioni del CNSAS ed alla sezione materiali del CAI...

Bye bye
fedipos
00domenica 13 settembre 2009 18:33
piastrine-mezzo barca
Devi specificarmi cosa intendi col termine, molto sibillino, di recupero del secondo. Ossia, intendi il primo che fila su le corde mentre il secondo arrampica, o intendi un recupero in auto-soccorso del secondo stesso? Attendo e sarò più preciso.
aygelus
00domenica 13 settembre 2009 18:38
intendo che il primo è fermo in un punto sufficientemente sicuro e dove ci sia un infisso moschettonabile su cui fare il mezzo barcaiolo o agganciare la piastrina, e da lì recupera corda in modo che il secondo venga su da sè ma con la sicurezza che se scivola o molla la presa rimane dov'è

se si tratta di ferrata ovvio che sia primo che secondo avranno anche il loro bel kit a Y agganciato al cavo
fedipos
00domenica 13 settembre 2009 19:04
re-recupero
Allora, recuperando normalmente come da te specificato,non si sviluppa un fico secco di calore. I fattori termici,più o meno sostenuti, entrano in campo con lo scorrimento veloce delle corde e aumentano progressivamente con la diminuzione della velocità di scorrimento delle stesse. Per essere più precisi, e fermo restando l'assoluta validità di barca e mezzo (per chi non lo sa sono nodi che esistono da 500 anni nella navigazione a vela),se non abbiamo mezzi meccanici sono gli unici da usare, nel caso il mezzo sviluppa calore in maniera oscena e oltre il calore si sviluppano attriti meccanici micidiali, questo in caso di frenata da caduta, molto superiore se vola il primo, minore se devi arrestare la scivolata del secondo. C'è poi un terzo fattore negativo del mezzo barcaiolo, quello della massacrante ritorsione della calza sui refoli interni, fattore che aumenta lo sfibramento della corda. Per quanto riguarda i freni meccanici direi che quello attualmente meno distruttore è il Reverso,che come tutti gli attrezzi meccanici bisogna testare, testare e poi testare prima di trovarsi nella situazione di doverli utilizzare. Io mi sono reso disponibile da molto tempo, adesso la settimana prossima facciamo la due giorni col Mauro,Stefano e il figlio del Mauro. Ma sembra che siano tutti superiori a queste cose, anche se ovviamente avevo limitato il numero a 5/6 per ovvi motivi.
aygelus
00lunedì 14 settembre 2009 11:53
Grazie mille per la delucidazione!

Sottolineo che le mie sono curiosità puramente teoriche, di pratico finora ho avuto solo l'uscita col mio socio di un paio d'ore...

Purtroppo caro fedipos tu ti rendi disponibile ma io ho già "donato" tutte le mie ferie all'azienda che doveva rientrare con il totale-ore [SM=g27996] e quindi non ne avrò fino a febbraio 2010, ma mi piacerebbe davvero tanto approfondire questi dubbi che mi vengono ogni volta che imparo da manuali e amici arrampicatori!

Intanto grazie!
Ciao
guidopiano@
00lunedì 14 settembre 2009 13:20
aspetti pratici con fedipos
anche io sono interessato agli insegnamenti pratici di fedipos ma la distanza dei "corsi" e gli impegni lavorativi e famigliari non mi consentono (per ora) di parteciparvi. *sigh*
PS Daniele Chiappa aveva messo on line delle lezioni utilissime (chiare, sintetiche, puntuali, pratiche dettate dai suoi tanti anni di esperienza nel mondo dell'alpinismo e del soccorso alpino) ; purtroppo non sono più reperibili.
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