tsunami

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Paulie Gangst
00venerdì 7 gennaio 2005 20:58
Poesia – tsunami

E lo sguardo è diventato pianto. E la mano si accasciata al destino.
Niente più da sguardo, da quando il mare è passato
A passeggiare tristemente forte.
A dir la sua,a chiamare a se,
i bimbi sulle giostre
e le madri, e gli occhi, il sorriso e tutto.
Urla una donna senza denti bianchi,
non ha il sorriso da mostrare.
Non ha più la voglia di ricominciare,
non ha più la voglia di ritornare.
Non ha più niente, non ha più qualcosa
Il mare ha rubato tutto.
Si è portato le vite, gli alberi, il sole…
Non è rimasto che un mare. Di lacrime e sudore.
E’ rimasto un uomo con suo figlio in braccio.
Dorme il bambino. È partito con l’onda per nuvole lontane.
Non può piangere, non può parlare, non può gridare contro il blu immenso.
Nessuno può più urlare.
La voce è andata con l’onda. Ora è solo silenzio.
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