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Eleonora Sani, Giocatore

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    .Arthur Dent.
    Post: 10.562
    Città: VIAREGGIO
    Età: 104
    Sesso: Maschile
    00 08/12/2011 13:47
    Vittoria Torrigiani

    Vittoria nacque nel 1964 a Fiesole (Firenze) da una famiglia benestante. Figlia unica, su di lei furono riversate tutte le speranze e le aspettative dei genitori. Dopo il liceo si trasferì stabilmente a Milano dove frequentò l’Università “Bocconi”, laureandosi col massimo dei voti. Svolse tirocinio e stage presso una filiale della banca d’investimento Akros, dove subito dopo fu assunta: è lì che attirò l’attenzione di Giacomo Moretti, il direttore della filiale, e consequentemente del suo Domitor, Piero Sforza, un Ventue Anticlan. Il vampiro aveva grandi progetti in serbo per Vittoria, nutriva un certo interesse per lei, considerandola un potenziale asso nella manica per il raggiungimento dei suoi fini; in programma c’era addirittura un futuro abbraccio per lei, ma proprio durante il periodo di prova sotto l’ala protettiva dello Sforza, la giovane mortale entrò nel mirino di un altro vampiro, Orazio Visconti, un Custode pluricentenario che nei confronti di Piero provava un astio profondo e un insano senso di rivalità fin dal tempo delle rispettive vite mortali. L’interesse del Lasombra per Vittoria non proveniva tanto dalle sue capacità o dai suoi successi, o almeno non solo, quanto piuttosto dalla possibilità di fare uno sgarro allo Sforza. Al fine di temprarla, il Visconti si adoperò per metterla a dura prova, arrivando a rovinarle la vita: provocò il fallimento della ditta di famiglia, e i suoi genitori, non più giovanissimi e ormai al verde, si trovarono a dover dipendere economicamente dalla figlia, finchè la madre, caduta in una terribile depressione, non si suicidò. Nonostante tutto Vittoria si dimostrò depositaria di una forte determinazione, e riuscì a superare le prove che le vennero sottoposte, inconsapevole che di prove si trattasse; infine fu abbracciata dal Visconti, che in questo modo riuscì a segnare l’ennesima vittoria sul suo odiato rivale. Istruita fin dal suo abbraccio, avvenuto nella primavera del 1989, ai principi del Sabbat, in particolare con un’impostazione piuttosto moderata, è sempre stata estremamente fedele alla setta, anche dopo quel fatidico 1998, quando quello che allora era l’Arcivescovo Visconti divenne il Principe Visconti. Poco prima del colpo di stato, il suo sire cercò di persuaderla che fosse saggio appoggiare incondizionatamente l’ancora-per-poco-Arcivescovo nei suoi propositi. Così facendo, le ripeteva, le cose sarebbero andate meglio, almeno per loro: nello specifico il sire si sarebbe aggiudicato la carica di primogenito, e per Vittoria c’era, con buone probabilità, un posto da arpia in palio. Ma il giuramento di fedeltà alla setta era qualcosa di imprescindibile per la giovane cainita; inizialmente finse di accettare il futuro da camarillica, salvo poi fuggire in territorio sabbatico negli Stati Uniti. Non prima però di aver svuotato un conto corrente bancario intestato al suo sire (uno di quelli che lei gestiva personalmente), e non prima di aver avvisato del suo intento i suoi contatti più fidati di Milano: infatti, durante il decennio sabbatico milanese, con alcuni cainiti aveva stretto rapporti di profonda e reciproca fiducia che andavano al di là della semplice collaborazione. Molti di loro decisero di rimanere e lottare per una Milano fedele al Sabbat, e furono distrutti; alcuni, pochissimi in realtà, –fra cui il suo sire- abbracciarono con convinzione i principi della Camarilla; altri finsero di adeguarsi e rimasero fedeli al Sabbat, ma furono scoperti e distrutti anch’essi; altri ancora restarono a Milano e nei dintorni in incognito, agendo di nascosto con l’obiettivo di minare il sistema dall’interno ma indirettamente, passando qualche informazione al Sabbat, stando ben attenti a non farsi smascherare e partecipando solo il minimo indispensabile alla non-vita sociale milanese. Con alcuni di questi Vittoria rimase in contatto dopo il suo trasferimento in America, traendo così informazioni preziose sulla geopolitica italiana. Negli Stati Uniti si aggregò ad un branco preesistente, la “Ebony Legion”, più per necessità che per reale interesse, rimanendo sempre con gli occhi ben puntati sulle vicende italiane nella speranza di un futuro più roseo per la Spada di Caino nella sua terra natale. Questo suo continuo guardare all’Italia costituì un grosso impedimento nel processo d’integrazione oltre oceano, a differenza della barriera linguistica o dell’iniziale spaesamento, che non furono percepiti come ostacoli dalla giovane ed adattabile Vittoria; in seguito, a far sì che si sentisse ancora meno a suo agio in America, vi fu la progressiva presa di potere da parte di Anziani Sabbatici afferenti alla fazione più conservatrice della setta, cosa del tutto inammissibile per una che come lei che supportava idee di stampo moderato. Inoltre Vittoria non poteva fare a meno di rivedere le vicissitudini milanesi in questa situazione che andava delineandosi in America. Per tutta questa serie di motivazioni, quando seppe che due Brujah che conosceva solo di vista sarebbero partite a breve per l’Europa, non esitò ad unirsi a loro, nell’ottica di una futura riconquista dell’Italia. Così nel maggio del 2011 in compagnia di Elettra e KK formò un nuovo branco, “Massa Critica”, e partì alla volta del vecchio continente, consapevole dei rischi che comportava tornare nella terra dalla quale solo una decina di anni prima era fuggita. Ma il dovere chiamava, la possibilità di ricostituire un dominio sabbatico stabile in Italia, la possibilità di strappare a quei buffoni della Camarilla la sua Milano, erano tutto ciò che aveva auspicato per anni. Non poteva tirarsi indietro, era suo dovere mettere al servizio del Sabbat le sue capacità, le sue risorse, i suoi alleati. Se guerra doveva essere, che guerra fosse.


    1) Cosa ne pensi del Sabbat, e della sua organizzazione e scopi? 
    “Penso che sia in assoluto il miglior modo per vivere la nostra non vita; penso che garantisca una grande libertà, pur nel rispetto delle regole imprescindibili del Codice di Milano. Penso che la sua organizzazione si confaccia agli scopi che mi prefiggo da sempre, fin dalla mia vita mortale, garantendo giuste ricompense a chi se le merita.”

    2) Cosa pensi degli Anziani in generale?(sia sabbatici che camarillici) 
    “Nell’ottica di una meritocrazia radicale e imprescindibile, non posso nutrire stima a prescindere nei loro confronti, anzi... Tuttavia gli Anziani sabbatici rivestono i ruoli che rivestono perchè decisi dalla base ed eletti dai Veri Sabbat: è accettabile che ricoprano queste cariche perchè ciò avviene in seguito a meriti acquisiti, e non per diritto di nascita, come invece accade nella torre d’avorio...”

    3) Cosa ne pensi delle Mano Nera? 
    “E’ l’esercito del Sabbat, per cui se può compiere il miracolo di riconquistare la mia amata Milano (come ha dimostrata di saper fare a Roma e altrove), ben vengano la sua esistenza ed il suo operato. Purtroppo non ho mai avuto l’occasione di incontrare un membro della Mano Nera nel mio ventennio di non vita...”

    4) Credi alla Gehenna, oppure è solo una storiella per terrorizzare o esaltare i fratelli? 
    “Non penso affatto che si tratti di una storiella, purtroppo. Avendo conoscenze nell’ambito dell’occulto, tendo a dare credito alla sua imminenza, ma questa minaccia non mi può e non mi deve distogliere dagli obiettivi concreti che mi sono prefissa e che al momento hanno la priorità assoluta, come la riconquista delle città italiane.”

    5) Come vedi la Camarilla, cosa ne pensi e come la percepisci. 
    “Un ammasso di parrucconi ammuffiti che si nascondono dietro convenzioni e regole inutili, se non addirittura dannose per l’espressione della nostra natura ormai aliena dall’umanità e da tutto ciò che la riguarda. Mi hanno strappato la mia città adottiva, e questo –non credevo fosse possibile- ha aggravato ulteriormente la già negativissima opinione che avevo di loro.”

    6) Cosa ne pensi dei Cacciatori, inquisitori, Mannari e tutto ciò che ci circonda nel mondo di tenebra? 
    “Non ne conosco nessuno, e da quel poco che so li trovo del tutto irrilevanti.”

    7) Hai qualche astio particolare, un soggetto, un gruppo o un concetto che odi? 
    “La Camarilla in generale, quella di Milano in particolare... l’ex Arcivescovo traditore, e il mio sire voltagabbana. A livello di concetto odio i privilegi non conquistati con i meriti, e di conseguenza il diritto di nascita di cui molti Fratelli si avvalgono.”

    8) Hai qualche abitudine particolare rilevante, che i tuoi compagni di branco ormai conoscono bene? 
    “Nessuna particolarmente significativa, ma tutti più o meno sono a conoscenza della mia storia personale... Penso che abbiano capito che gli incubi che a volte mi rendono difficile il riposo dipendono da tutto quello che ho passato e dalle preoccupazioni che ne derivano, come il fatto di sapere che la Camarilla di Milano mi vuole morta.”

    9) A quale fazione del sabbat ti vedi più affine? 
    “Mi vedo più affine ai moderati più che altro per la mia formazione, ma mi rendo conto che per certi versi potrei essere più affine agli status quo...”

    10) Cosa ami/odi/preferisci/detesti? 
    “Amo la libertà e la meritocrazia, odio la Camarilla e tutti i precetti che porta con sè.”

    11) Quali atteggiamenti ami/odi/preferisci/detesti? 
    “Il tradimento: non concepisco come facciano certi Fratelli a rinnegare con tanta leggerezza tutto quello in cui dicono di credere. Odio le persone inaffidabili: il mondo sarebbe un posto migliore senza certi individui...”

    12) Chi ami/odi/preferisci/detesti? 
    “Mi piacciono in generale gli idealisti, gli individui onorevoli, che hanno ottenuto successi basandosi solo sulle proprie forze e risorse. Non amo nessuno in particolare, ma per quanto riguarda l’odio verso qualcuno nello specifico...la situazione è ben diversa: detesto il mio sire, l’attuale Principe di Milano e tutti i suoi maledetti leccapiedi camarillici. Odio tutti i Lasombra traditori: non capisco come coloro che in passato si sono definiti “Custodi” del Sabbat possano schierarsi col nemico arrivandoi a rinnegare ciò che essi stessi hanno contribuito a creare.”

    13) Definisciti in tre parole.
    “Leale, lungimirante, persuasiva.”

    Scheda

    Nome: Vittoria Torrigiani
    Natura: Sopravvissuto
    Carattere: Director
    Sire: Orazio Visconti
    Generazione: 9a

    Tratti alti: manipolazione, il resto a 3 tranne aspetto, percezione, intelligenza

    Abilità alte: sesto senso, intimidire, autorità, sotterfugio, computer, finanza, occulto

    Discipline:
    Dominazione 3
    Ottenebramente 3
    Potenza 1

    Background:

    contatti 3
    risorse 3
    generazione 4

    Virtù

    Coscienza 2
    Self control 3
    Coraggio 5

    Onorabile accordo 5
    Volontà 6

    Pregi/difetti:

    Vittoria Torrigiani

    Vittoria nacque nel 1964 a Fiesole (Firenze) da una famiglia benestante. Figlia unica, su di lei furono riversate tutte le speranze e le aspettative dei genitori. Dopo il liceo si trasferì stabilmente a Milano dove frequentò l’Università “Bocconi”, laureandosi col massimo dei voti. Svolse tirocinio e stage presso una filiale della banca d’investimento Akros, dove subito dopo fu assunta: è lì che attirò l’attenzione di Giacomo Moretti, il direttore della filiale, e consequentemente del suo Domitor, Piero Sforza, un Ventue Anticlan. Il vampiro aveva grandi progetti in serbo per Vittoria, nutriva un certo interesse per lei, considerandola un potenziale asso nella manica per il raggiungimento dei suoi fini; in programma c’era addirittura un futuro abbraccio per lei, ma proprio durante il periodo di prova sotto l’ala protettiva dello Sforza, la giovane mortale entrò nel mirino di un altro vampiro, Orazio Visconti, un Custode pluricentenario che nei confronti di Piero provava un astio profondo e un insano senso di rivalità fin dal tempo delle rispettive vite mortali. L’interesse del Lasombra per Vittoria non proveniva tanto dalle sue capacità o dai suoi successi, o almeno non solo, quanto piuttosto dalla possibilità di fare uno sgarro allo Sforza. Al fine di temprarla, il Visconti si adoperò per metterla a dura prova, arrivando a rovinarle la vita: provocò il fallimento della ditta di famiglia, e i suoi genitori, non più giovanissimi e ormai al verde, si trovarono a dover dipendere economicamente dalla figlia, finchè la madre, caduta in una terribile depressione, non si suicidò. Nonostante tutto Vittoria si dimostrò depositaria di una forte determinazione, e riuscì a superare le prove che le vennero sottoposte, inconsapevole che di prove si trattasse; infine fu abbracciata dal Visconti, che in questo modo riuscì a segnare l’ennesima vittoria sul suo odiato rivale. Istruita fin dal suo abbraccio, avvenuto nella primavera del 1989, ai principi del Sabbat, in particolare con un’impostazione piuttosto moderata, è sempre stata estremamente fedele alla setta, anche dopo quel fatidico 1998, quando quello che allora era l’Arcivescovo Visconti divenne il Principe Visconti. Poco prima del colpo di stato, il suo sire cercò di persuaderla che fosse saggio appoggiare incondizionatamente l’ancora-per-poco-Arcivescovo nei suoi propositi. Così facendo, le ripeteva, le cose sarebbero andate meglio, almeno per loro: nello specifico il sire si sarebbe aggiudicato la carica di primogenito, e per Vittoria c’era, con buone probabilità, un posto da arpia in palio. Ma il giuramento di fedeltà alla setta era qualcosa di imprescindibile per la giovane cainita; inizialmente finse di accettare il futuro da camarillica, salvo poi fuggire in territorio sabbatico negli Stati Uniti. Non prima però di aver svuotato un conto corrente bancario intestato al suo sire (uno di quelli che lei gestiva personalmente), e non prima di aver avvisato del suo intento i suoi contatti più fidati di Milano: infatti, durante il decennio sabbatico milanese, con alcuni cainiti aveva stretto rapporti di profonda e reciproca fiducia che andavano al di là della semplice collaborazione. Molti di loro decisero di rimanere e lottare per una Milano fedele al Sabbat, e furono distrutti; alcuni, pochissimi in realtà, –fra cui il suo sire- abbracciarono con convinzione i principi della Camarilla; altri finsero di adeguarsi e rimasero fedeli al Sabbat, ma furono scoperti e distrutti anch’essi; altri ancora restarono a Milano e nei dintorni in incognito, agendo di nascosto con l’obiettivo di minare il sistema dall’interno ma indirettamente, passando qualche informazione al Sabbat, stando ben attenti a non farsi smascherare e partecipando solo il minimo indispensabile alla non-vita sociale milanese. Con alcuni di questi Vittoria rimase in contatto dopo il suo trasferimento in America, traendo così informazioni preziose sulla geopolitica italiana. Negli Stati Uniti si aggregò ad un branco preesistente, la “Ebony Legion”, più per necessità che per reale interesse, rimanendo sempre con gli occhi ben puntati sulle vicende italiane nella speranza di un futuro più roseo per la Spada di Caino nella sua terra natale. Questo suo continuo guardare all’Italia costituì un grosso impedimento nel processo d’integrazione oltre oceano, a differenza della barriera linguistica o dell’iniziale spaesamento, che non furono percepiti come ostacoli dalla giovane ed adattabile Vittoria; in seguito, a far sì che si sentisse ancora meno a suo agio in America, vi fu la progressiva presa di potere da parte di Anziani Sabbatici afferenti alla fazione più conservatrice della setta, cosa del tutto inammissibile per una che come lei che supportava idee di stampo moderato. Inoltre Vittoria non poteva fare a meno di rivedere le vicissitudini milanesi in questa situazione che andava delineandosi in America. Per tutta questa serie di motivazioni, quando seppe che due Brujah che conosceva solo di vista sarebbero partite a breve per l’Europa, non esitò ad unirsi a loro, nell’ottica di una futura riconquista dell’Italia. Così nel maggio del 2011 in compagnia di Elettra e KK formò un nuovo branco, “Massa Critica”, e partì alla volta del vecchio continente, consapevole dei rischi che comportava tornare nella terra dalla quale solo una decina di anni prima era fuggita. Ma il dovere chiamava, la possibilità di ricostituire un dominio sabbatico stabile in Italia, la possibilità di strappare a quei buffoni della Camarilla la sua Milano, erano tutto ciò che aveva auspicato per anni. Non poteva tirarsi indietro, era suo dovere mettere al servizio del Sabbat le sue capacità, le sue risorse, i suoi alleati. Se guerra doveva essere, che guerra fosse.


    1) Cosa ne pensi del Sabbat, e della sua organizzazione e scopi?
    “Penso che sia in assoluto il miglior modo per vivere la nostra non vita; penso che garantisca una grande libertà, pur nel rispetto delle regole imprescindibili del Codice di Milano. Penso che la sua organizzazione si confaccia agli scopi che mi prefiggo da sempre, fin dalla mia vita mortale, garantendo giuste ricompense a chi se le merita.”

    2) Cosa pensi degli Anziani in generale?(sia sabbatici che camarillici)
    “Nell’ottica di una meritocrazia radicale e imprescindibile, non posso nutrire stima a prescindere nei loro confronti, anzi... Tuttavia gli Anziani sabbatici rivestono i ruoli che rivestono perchè decisi dalla base ed eletti dai Veri Sabbat: è accettabile che ricoprano queste cariche perchè ciò avviene in seguito a meriti acquisiti, e non per diritto di nascita, come invece accade nella torre d’avorio...”

    3) Cosa ne pensi delle Mano Nera?
    “E’ l’esercito del Sabbat, per cui se può compiere il miracolo di riconquistare la mia amata Milano (come ha dimostrata di saper fare a Roma e altrove), ben vengano la sua esistenza ed il suo operato. Purtroppo non ho mai avuto l’occasione di incontrare un membro della Mano Nera nel mio ventennio di non vita...”

    4) Credi alla Gehenna, oppure è solo una storiella per terrorizzare o esaltare i fratelli?
    “Non penso affatto che si tratti di una storiella, purtroppo. Avendo conoscenze nell’ambito dell’occulto, tendo a dare credito alla sua imminenza, ma questa minaccia non mi può e non mi deve distogliere dagli obiettivi concreti che mi sono prefissa e che al momento hanno la priorità assoluta, come la riconquista delle città italiane.”

    5) Come vedi la Camarilla, cosa ne pensi e come la percepisci.
    “Un ammasso di parrucconi ammuffiti che si nascondono dietro convenzioni e regole inutili, se non addirittura dannose per l’espressione della nostra natura ormai aliena dall’umanità e da tutto ciò che la riguarda. Mi hanno strappato la mia città adottiva, e questo –non credevo fosse possibile- ha aggravato ulteriormente la già negativissima opinione che avevo di loro.”

    6) Cosa ne pensi dei Cacciatori, inquisitori, Mannari e tutto ciò che ci circonda nel mondo di tenebra?
    “Non ne conosco nessuno, e da quel poco che so li trovo del tutto irrilevanti.”

    7) Hai qualche astio particolare, un soggetto, un gruppo o un concetto che odi?
    “La Camarilla in generale, quella di Milano in particolare... l’ex Arcivescovo traditore, e il mio sire voltagabbana. A livello di concetto odio i privilegi non conquistati con i meriti, e di conseguenza il diritto di nascita di cui molti Fratelli si avvalgono.”

    8) Hai qualche abitudine particolare rilevante, che i tuoi compagni di branco ormai conoscono bene?
    “Nessuna particolarmente significativa, ma tutti più o meno sono a conoscenza della mia storia personale... Penso che abbiano capito che gli incubi che a volte mi rendono difficile il riposo dipendono da tutto quello che ho passato e dalle preoccupazioni che ne derivano, come il fatto di sapere che la Camarilla di Milano mi vuole morta.”

    9) A quale fazione del sabbat ti vedi più affine?
    “Mi vedo più affine ai moderati più che altro per la mia formazione, ma mi rendo conto che per certi versi potrei essere più affine agli status quo...”

    10) Cosa ami/odi/preferisci/detesti?
    “Amo la libertà e la meritocrazia, odio la Camarilla e tutti i precetti che porta con sè.”

    11) Quali atteggiamenti ami/odi/preferisci/detesti?
    “Il tradimento: non concepisco come facciano certi Fratelli a rinnegare con tanta leggerezza tutto quello in cui dicono di credere. Odio le persone inaffidabili: il mondo sarebbe un posto migliore senza certi individui...”

    12) Chi ami/odi/preferisci/detesti?
    “Mi piacciono in generale gli idealisti, gli individui onorevoli, che hanno ottenuto successi basandosi solo sulle proprie forze e risorse. Non amo nessuno in particolare, ma per quanto riguarda l’odio verso qualcuno nello specifico...la situazione è ben diversa: detesto il mio sire, l’attuale Principe di Milano e tutti i suoi maledetti leccapiedi camarillici. Odio tutti i Lasombra traditori: non capisco come coloro che in passato si sono definiti “Custodi” del Sabbat possano schierarsi col nemico arrivandoi a rinnegare ciò che essi stessi hanno contribuito a creare.”

    13) Definisciti in tre parole.
    “Leale, lungimirante, persuasiva.”

    Scheda

    Nome: Vittoria Torrigiani
    Natura: Sopravvissuto
    Carattere: Director
    Sire: Orazio Visconti
    Generazione: 9a

    Tratti alti: manipolazione, il resto a 3 tranne aspetto, percezione, intelligenza

    Abilità alte: sesto senso, intimidire, autorità, sotterfugio, computer, finanza, occulto

    Discipline:
    Dominazione 3
    Ottenebramente 3
    Potenza 1

    Background:

    contatti 3
    risorse 3
    generazione 4

    Virtù

    Coscienza 2
    Self control 3
    Coraggio 5

    Onorabile accordo 5
    Volontà 6

    Pregi

    Voce ammaliante
    Buon senso

    Difetti

    Nemico
    Risentimento del sire
    Incubi
    [Modificato da .Arthur Dent. 08/12/2011 14:25]
    _______________________________________________________________________
    Il Tristo e Inconsapevole Induttore Compulsivo di Riunioni
    ..For wide is the gate and broad is the road that leads to destruction..
    'Pluralitas non est ponenda sine necessitate'
    The Master of Puppets of Masters


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    .Arthur Dent.
    Post: 10.562
    Città: VIAREGGIO
    Età: 104
    Sesso: Maschile
    00 11/12/2011 20:01
    Prima della partenza da Milano alla volta dell'America hai avuto modo di conoscere un branco che, come te, non vedeva di buon occhio il passaggio alla Camarilla: i 'Painful Dolls', una serie di sfortunati incidenti dei loro rispettivi sire che si erano raggruppati soltanto per coprirsi le spalle uno con l'altro. Le vostre strade si sono però divise al momento della tua scelta di partire per l'America. Loro infatti sono rimasti in Europa, e per quel che ne sapevi quando sei partita la loro non sarebbe stata una non-vita facile.
    Quando, alla fine, sei tornata in Europa, diretta ai luoghi che avevi abbandonato, sei stata ricontattata da un vostro comune contatto che ti ha detto che vi sareste ritrovati nella Città Eterna.

    Lettera da Giangaleazzo:

    "Mia cara Vittoria,
    Sono stato informato del tuo ritorno in questa splendida parte del mondo, e non vedo l'ora di poterti incontrare di nuovo. Sono convinto tu sappia come sono cambiate le cose in questi dieci anni, e anche come sono sempre rimaste le stesse.
    La tua volontà di non comprendere mi lasciò ferito, ma sono sicuro che tu sia tornata soltanto per porre rimedio alle tue giovanili scelleratezze. Mi sono accordato con i miei fedeli affinché sia possibile farti prestare giuramento alla Camarilla direttamente qui, nelle mie sale, senza alcun problema. Anche se qualcuno dovrà prendersi cura di te, nel tempo in cui imparerai a vivere in questa società. Sappi che, purtroppo, non potrò essere io quel qualcuno, ma che sarà comunque una persona degna della mia fiducia.
    Milano ti attende, Vittoria. Non sprecare un'occasione del genere una seconda volta.

    Con la certezza di rivederti presto,
    Giangaleazzo,
    Principe di Milano
    _______________________________________________________________________
    Il Tristo e Inconsapevole Induttore Compulsivo di Riunioni
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    RealXelloss
    Post: 12.589
    Città: VIAREGGIO
    Età: 41
    Sesso: Maschile
    Master della Cronaca Nostra
    00 13/12/2011 17:34
    La camarilla, il grande nemico, i servi degli antidiluviani è stata sconfitta a Roma, ma non del tutto.
    Alcuni esponenti, tremere rinengati si sono votati all'indipendenza, occupando alcuni quartieri della città eterna.
    Il problema è che il sabbat è in giusta crescita, e questi tremere sono sulla strada della spada di caino, dispongono di grandi poteri, perchè alcuni di loro sono molto antichi, nonchè di grandi tesori, per la gloria del sabbat: sarà un bene o un male far sopravvivere (o addirittura allearsi) con questi tremere?