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Alieni, Meteorite o Vulcano? Benvenuti al cratere Patomskij

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© Collage: «La Voce della Russia»

Gli scienziati russi sono decisi a mettere fine alle discussioni sull’origine di uno dei luoghi più enigmatici del pianeta: il cratere Patomskij nella Siberia orientale.

A primavera del prossimo anno una spedizione scientifica, per la precisione la decima, andrà nella regione di Irkutsk per studiare questa formazione geologica.

Il cratere Patomskij si innalza sulla taiga siberiana in modo simile a come si innalzano le piramidi in Egitto. I cacciatori locali lo chiamano “Nido dell’aquila di fuoco”. Effettivamente dall’elicottero questo cono di quaranta metri assomiglia ad un enorme nido. Il suo diametro è di 160 metri, quasi il doppio di un campo da calcio, la vetta si eleva piatta. Al centro, come fosse un uovo gigante, c’è un colle di 12 metri. Dmitrij Gladkočub, direttore dell’Istituto sulla corteccia terrestre, ritiene che non è del tutto corretto definire questa vetta un cratere:

Con “cratere” si sottintende una depressione. Punto primo, in questo caso abbiamo un cono, cioè un rilievo convesso al contrario che in un cratere; punto secondo, parlando di crateri si prendono in considerazione quelle formazioni che compaiono come conseguenza della caduta di un corpo celeste.

Già otto spedizioni scientifiche hanno tentato di stabilire l’origine del “Nido dell’aquila di fuoco”, senza riuscire a confermare se l’origine è dovuta ad un meteorite oppure supportare la versione dell’origine aliena. I dati raccolti permettono di supporre che si tratti di un cosiddetto “criovulcano”. Potrebbe esser comparso in una ambiente caratterizzato da ghiaccio perenne quasi 500 anni fa, durante un piccolo periodo di glaciazione. Dmitrij Gladkočub spiega come potrebbe esser sorto questo oggetto di forme così straordinarie:

Si è formato un rigonfiamento della superficie semplicemente come conseguenza di una pluriennale glaciazione dei serbatoi d’acqua sotterranei. Dopo che il clima è cambiato, la temperatura si è innalzata e il ghiaccio interno si è sciolto. La parte centrale di questa protuberanza è sprofondata a causa della forza di gravità, formando tale struttura.

Gli studiosi non escludono che il cratere Patomskij sia ancora in mutamento. Per confermare questa supposizione sono stati installati dei speciali trasduttori in diversi punti del promontorio. Se il prossimo anno gli scienziati troveranno i trasduttori in una diversa posizione, significa che il cratere è ancora “vivo”. Ce ne parla un membro permanente delle spedizioni, Dmitrij Semenov:

Dopo l’ultima spedizione seria, due anni fa, è stato raccolto del materiale che bisogna correggere. Per esempio i geofisici dell’Istituto minerario degli Urali hanno effettuato sul luogo la geodesia precisa. Ora bisogna andar sul posto e osservare in che modo il cratere cambia si abbassa, si alza o si allarga.

Durante la prossima spedizione è stato pianificato di condurre una serie di esperimenti. Le apparecchiature moderne permettono di fare ricerche sul cratere fino ad un chilometro e mezzo di profondità, ottenendo dati quanto più completi sulla sua composizione.

Il cratere Patomskij è stato scoperto nel 1949 dal geologo Vadim Kolpakov di Irkutsk. Da allora il “Nido dell’aquila di fuoco” stuzzica le menti di tutti gli scienziati mondiali. Attualmente le autorità di Irkutsk hanno deciso di creare una particolare area protetta sul luogo di questa originale formazione geologica.


http://italian.ruvr.ru/2012_10_03/alieni-meteorite-enigma-mistero-cratere-Patomskij-Siberia/


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