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Osteoporosi: una patologia costosa e spesso non diagnosticata

 
Submitted by IN DIES on Sat, 20/10/2012

Si celebra oggi, 20 ottobre, la Giornata Nazionale dell'osteoporosi, per sensibilizzare, in particolar modo le donne, su una patologia, in aumento e che ha un notevole costo sociale.

osteoporosi(1)_0.jpgSul sito "bollinirosa.it" è possibile trovare i centri in cui è possibile rivolgersi per farsi controllare, con i relativi programmi e recapiti telefonici o postali.

All'iniziativa "Open Day - Ospedali Porte Aperte", nella terza edizione dell'evento, hanno aderito 97 ospedali italiani.


La IOF (Fondazione Internazionale contro l'Osteoporosi), che organizza la Giornata, lancia un messaggio a tutte le donne, ma anche agli uomini, che seppur più raramente vengono colpiti dalla malattia.

Con lo slogan 'Capture the Fracture - A global campaign to break the fragility fracture cycle', IOF si fa promotore di una campagna globale per mettere in guardia sulla fragilità ossea, che provoca fratture, talora non diagnosticate e che restano senza trattamento.

Judy Stenmark, Ceo IOF, ha dichiarato: "un adulto che ha sperimentato una prima frattura a causa della fragilità ossea - spesso al polso o alle vertebre - è a doppio il rischio di avere una frattura rispetto a qualcuno che non si è mai fratturato".

Nonostante questo alto rischio di fratture successive, solo circa due pazienti su 10 sono testati e trattati per l'osteoporosi o valutati nel loro rischio di caduta.

La professoressa Maria Luisa Brandi, Presidente della Fondazione Raffaella Becagli (F.I.R.M.O), ha detto che le fratture causate dall'osteoporosi sono un enorme onere per la società nel suo complesso, causano sofferenza e disabilità e hanno gravi conseguenze a lungo termine sulla qualità della vita del paziente e sulla sua capacità di vivere in modo indipendente.

In Italia si spendono 1,5 miliardi di euro solo per il trattamento chirurgico e la riabilitazione iniziale delle fratture, nei pazienti di 65 anni e oltre. Questo non include i costi supplementari derivanti dall'invalidità e dalla conseguente necessità di stare in una casa di cura. Inoltre la stragrande maggioranza di pazienti (l'80%) che hanno fratture vertebrali, non sono mai stati curati


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