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Istat “Quasi 3 milioni di inattivi nel 2012″

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    snaplinx
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    00 12/04/2013 03:39

    Lavoro: Istat “Quasi 3 milioni di inattivi nel 2012″

    11 aprile 2013, 12.35 · In Economia, Lavoro

    Nel 2012 gli inattivi disponibili a lavorare sono 2 milioni 975 mila, 78 mila in più (pari a +2,7%) rispetto al 2011. La quota di questi inattivi sulle forze di lavoro, stabile all’11,6% in confronto a un anno prima, è oltre tre volte superiore a quella media europea (3,6%). È quanto rileva l’Istat sottolineando che in Italia si trovano “un terzo dei circa 8,8 milioni di individui che nei paesi dell’Unione Europea dichiarano di non cercare lavoro ma di essere disponibili a lavorare, a fronte di circa l’11% dei disoccupati italiani sul totale dei disoccupati UE”. Nel 2012 il valore del tasso di disoccupazione in Italia “è leggermente superiore rispetto alla media dei paesi UE (10,7% contro 10,4%) ma si associa a una quota decisamente più elevata della popolazione inattiva più contigua alla disoccupazione: il 12,0% delle forze di lavoro a fronte del 4,5% dell’UE”. (Segue comunicato Istat oppure notizia su Reuters, Ansa, AGI, Asca, Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Tgcom24)



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    snaplinx
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    00 12/04/2013 03:40

    Negli ultimi tre mesi del 2012 la disoccupazione nell’area euro ha raggiunto livelli senza precedenti e peggiorerà nel primo trimestre di quest’anno. E’ quanto si legge nel bollettino mensile della BCE, che riecheggia l’allarme lanciato ieri dal Fmi, che ha definito “intollerabile” la presenza di 200 milioni di disoccupati. Secondo varie stime, spiega l’istituto centrale, “sia il tasso di disoccupazione strutturale sia l’unemployment gap sono aumentati sensibilmente negli ultimi anni. I dati delle indagini segnalano un ulteriore calo dei posti di lavoro nel primo trimestre del 2013″. “E’ fondamentale che i Governi dell’area dell’euro intensifichino l’attuazione delle riforme strutturali a livello nazionale – spiega la BCE – e rafforzino la governance dell’area dell’euro, ivi compresa la realizzazione dell’unione bancaria”. Secondo l’istituto di Francoforte gli Stati membri “dovrebbero moltiplicare gli sforzi per ridurre i disavanzi pubblici e proseguire le riforme strutturali; in tal modo la sostenibilità dei conti e la crescita economica si rafforzeranno reciprocamente”. Le strategie di bilancio, aggiunge la banca centrale, “devono essere integrate da riforme strutturali favorevoli alla crescita che siano ambiziose e di ampio respiro e interessino i mercati dei beni e servizi, compresi i servizi su rete, i mercati del lavoro e la modernizzazione della pubblica amministrazione”. (Notizia su Ansa, TMNews, AGI, Adnkronos, Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore, Il Messaggero, Il Giornale, La7, Tgcom24)



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