Scrive il Presidente dei Delfini
Lettera aperta a tutti i Tarantini
Con la stagione agonistica appena conclusa, e mentre nel resto d’Italia i più si accingono alle vacanze, a Taranto c’è invece fermento sportivo; giocatori di football vecchi e nuovi provenienti dai Delfini, si sono da poco riuniti creando un’altra associazione, denominata “Spartans”.
Aldilà del più nobile degli intenti, mi sembra opportuno rilevare che mentre c’impegniamo nel cercar di elevare a rango dignitoso la nostra disciplina in una città che vede l’esistenza dei “Delfini Taranto” da ben ventidue anni, con puntualità disarmante ed in coincidenza dell’estate, s’attivano invece operazioni scissioniste, all’insegna del nuovo che avanza, etc.
Giova forse ricordare, che un progetto analogo denominato “Hawks”, prese corpo proprio con la stagione estiva 2003, per estinguersi nell’inverno 2005, dopo un notevole impegno economico che non portò ad alcun durevole risultato.
Tutto ciò accadeva all’indomani dell’esaltante Campionato “FIDAF Arena League” che vide i Delfini Taranto dei tanti rookies guidati dal sottoscritto, vincere la “Central Conference” (record 6-0), sconfiggendo Dragons Brindisi, Gladiatori Roma, Briganti Napoli, per poi cedere nella semifinale per il titolo giocata allo Iacovone, ad opera dei Corsari Palermo di stretta misura ed a tempo scaduto, in un’avvincente match giocato punto a punto.
In seguito, alcuni giocatori e neo-dirigenti dei Delfini, adducendo la motivazione che il sottoscritto non doveva giocare ed allenare contemporaneamente (?), abbandonarono la squadra nel pieno del campionato successivo, dirottando atleti e risorse sulla neonata avventura Hawks, non mostrando rispetto degli impegni sportivi (leggasi doppi tesseramenti), ed economici già assunti.
Ma i Delfini tennero duro, e con gli esigui mezzi economici a disposizione, continuarono a giocare nei Campionati NFLI ed a plasmare nuovi giocatori, fino alla primavera scorsa, quando ci si apprestava a disputare il Campionato NFLI 8x8 che ci avrebbe visto sicuri protagonisti; sempre sotto la mia direzione, che nel frattempo, avevo smesso di giocare mio malgrado, per meglio dirigere la squadra dalla sideline.
Invece, ad una sola settimana dall’inizio della stagione, discutibili e superabili divergenze interne, indussero molti dei giocatori rossoblu a dare forfait; ancora una volta il sottoscritto, era oggetto di attacchi tra i più assortiti ed umilianti; ma come ben sanno i factotum dei teams distribuiti sulla penisola, che mandano avanti la carretta senza gran supporto altrui, quando si fanno mille cose, è inevitabile che non tutte riescano al meglio; poichè solo chi non fa niente, non sbaglia mai.
Così, mentre i dissidenti tarantini si apprestavano a seguire gli esaltanti Mondiali di Calcio, o s’anticipavano le vacanze estive, il sottoscritto ripartiva con una dozzina di fedelissimi che continuavano regolarmente ad allenarsi, e nel frattempo accettava con entusiasmo l’invito dei Briganti Napoli per essere uno dei loro Coach, nello splendido Campionato di A1 appena concluso, portandosi dietro sull’asse Taranto-Napoli (facendo la spola per tre mesi, con più di 600 km. a viaggio), alcuni ragazzi tarantini che così hanno esordito nel massimo Campionato Nazionale, misurandosi con atleti italiani e campioni americani, ad indubbio giovamento e crescita del proprio bagaglio tecnico; dimostrando peraltro a tutta l’Italia che anche al Sud si può affrontare alla pari un mito di nome “Lions Bergamo”.
Arriviamo quindi ai giorni attuali, quando fioriscono a parole le iniziative più nobili, aventi quale comune denominatore, l’identificare i Delfini e soprattutto chi li rappresenta, quale autentico mostro maligno del football a Taranto, uniti al grido di annientare ed umiliare, ancora una volta.
Ebbene signori cari, proprio questa mancanza di coesione ed incapacità di far gruppo, è il motivo fondamentale per il quale a Taranto non si riesce ad emergere; ovvero anteporre il proprio ego alla squadra, con l’idea di voler essere singolarmente migliori a parole, senza impegnarsi con continuità ed unione, sul campo e nei fatti.
Essere ai vertici del football in Italia, implica non solo avere la fortuna di poter contare su investimenti economici, ma soprattutto possedere conoscenze tecnico-organizzative che si maturano con impegno, nel tempo, ma sempre con rispetto e riconoscenza, dovute al prossimo dal quale attingiamo.
Voler far a meno di ciò, escudendo a priori per antipatie personali chi possiede tale bagaglio, non è segno di lungimiranza; con i mezzi a disposizione in sei anni i Delfini hanno affiliato 160 atleti, molti dei quali se attivi potrebbero essere potenzialmente importanti, ebbene per il bene di questo sport a Taranto, è tempo che ciascuno faccia un passo indietro, il sottoscritto è disposto a farne anche due.
Non ci si può unire in un’impresa solo per inimicizia, l’obiettivo deve invece essere nel giro di un paio di stagioni il tornare a competere nel football a 11 di vertice, alla pari con le squadre geograficamente vicine, anche se da noi da sempre è più difficile, poichè i ragazzi vanno via da casa propria per motivi di studio e lavoro.
Il comune denominatore c’è, tutti voi nel presente o nel passato, avete militato insieme a me nei Delfini, che sono la squadra della vostra città, sforziamoci quindi di portarne con fierezza colori e simboli, smettendo di cavalcare la tigre dei buoni propositi estivi che puntualmente s’affievoliscono al primo intoppo; siamo ancora in tempo.
In alternativa, due sono le cose che potrebbero accadere, o il sottoscritto stanco di lottare, smetterà di impegnarsi coi Delfini abbandonando la scena, oppure trarrà nuovi stimoli per affrontare i nuovi rivali cittadini; ma in entrambi i casi credetemi, non ci sarà beneficio alcuno per noi tutti di Taranto, anzi continueremo a farci ridere addosso dal resto d’Italia.
A che serve dire che gli altri fanno merda, se poi spendiamo i soldi per comprarla gia fatta?
Sperando che le vacanze d’agosto ci inducano a riflettere e discuterne, grazie per l’attenzione.
Mimmo De Bartolomeo
General Manager Delfini Taranto
www.delfinitaranto.it
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