00 05/05/2006 16:57
Milano, 5 mag. (Apcom) - Il fenomeno del suicidio giovanile è in aumento: dal 1952 al 1995 il tasso è triplicato; nei soggetti minori di 25 anni maschi costituisce una delle prime cause di mortalità, ed è la seconda causa di morte tra i 15-24 anni, ad alto rischio di "contagio" e di emulazione. Secondo le cifre fornite da Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Psichiatria del Fatebenefratelli di Milano, in totale, "nella Ue ogni anno circa 58.000 cittadini muoiono per suicidio, una cifra superiore al numero annuo di morti causate da incidenti stradali, omicidi o Hiv/Aids". E per dare un'idea dell'estensione del fenomeno fa notare che negli stessi anni della guerra in Vietnam, dal 1961 al 1973, in cui persero la vita 54.708 soldati Usa, tra le persone di età inferiore ai 35 anni rimaste negli Usa 101.732 morirono suicide.



Il principale indicatore di "rischio suicidale" è rappresentato, secondo gli autori della ricerca, dai tentativi di suicidio: il 40-60 per cento delle morti è preceduta da almeno un tentativo di suicidio, che eleva la probabilità di morte di 15 volte per i ragazzi e di 9 volte per le ragazze. E sono proprio i maschi i più esposti: tra il 1989 e il 1998 i suicidi realizzati dalle femmine non hanno mai superato il 25 per cento: su un totale di 617, 120 sono stati commessi da ragazze, 497 da ragazzi. La maggior parte vengono commessi nella fascia di età 18-24. Tra le singole provincie, il primato negativo spetta a Sondrio, con un tasso di suicidi che ha toccato punte fino a 3,4 casi su 100.000 abitanti per la popolazione maschile fra i 15 e i 24 anni, rispetto alla media regionale che varia tra 0,2 e 1,5. Il suicidio è, inoltre, la sesta causa di morte tra i 6 e i 14 anni.

Il progetto pilota è stato reso possibile grazie a un finanziamento straordinario da parte della regione Lombardia, che ha stanziato 150mila euro all'anno per tre anni. "E' la prima iniziativa di questo genere in Italia - ha osservato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che ha partecipato alla presentazione del progetto - Il fenomeno dei suicidi giovanili o dei tentativi di suicidio è gravissimo, poco conosciuto e purtroppo in crescita. Regione Lombardia con l'associazione l'amico Charly vuole favorire lo studio e la conoscenza del fenomeno, per aiutare i giovani e le famiglie a non tener nascosto il problema e affrontarlo in maniera da dare una risposta complessiva. Non bisogna dimenticare - ha sottolineato - che il suicidio è la seconda causa di mortalità tra i giovani.

"L'avvio di questo progetto pilota - ha spiegato Mariagrazia Zanaboni, presidente dell'amico Charly onlus - rappresenta un primo tentativo di affrontare il dramma del suicidio giovanile non solo con interventi di natura farmacologica ma soprattutto con un sostegno psicologico che vada alle origini del disagio del paziente".
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