00 05/07/2006 19:59
Cap Anamur, salvarono 37 migranti: rinviati a giudizio



L´accusa, almeno per il momento, ha vinto. I tre ufficiali della motonave Cap Anamur che due anni fa soccorsero in mare e portarono in Italia 37 profughi sudanesi, saranno processati per «favoreggiamento dell´immigrazione clandestina». Così ha deciso il gup del Tribunale di Agrigento Luisa Turco, che ha disposto il rinvio a giudizio per Elias Bierdel, presidente dell'omonima associazione umanitaria proprietaria della nave, Vladimir Dachkevitce, primo ufficiale, e Stefan Schmdt, comandante. Tutti dovranno rispondere (a partire dal prossimo 26 novembre) all´accusa di aver violato una legge italiana: la legge Bossi-Fini.

La vicenda risale a due anni fa, a fine giugno 2004, quando la nave umanitaria «Cap Anamur», battente bandiera tedesca, soccorre nel mar Mediterraneo un gommone in difficoltà provenente dalle coste libiche, a 100 miglia da Lampedusa e a 180 miglia da Malta. A bordo ci sono 37 cittadini africani. Dopo aver atteso per circa 20 giorni l´autorizzazione a far sbarcare i migranti (dato che Italia, Malta e Germania si scaricavano addosso accuse e responsabilità) mentre l´emergenza sanitaria a bordo si fa più pressante, alla Cap Anamur viene concessa l´autorizzazione ad attraccare a Porto Empedocle.

Non appena giunti in porto i tre ufficiali della nave umanitaria vengono arrestati, sottoposti a interrogatorio e poi rilasciati. Nel frattempo i 37 migranti vengono portati Cpt di Agrigento e poi smistati in altri centri di accoglienza. Ma solo per poco. Per la maggior parte di loro la permanenza in Italia dura solo pochi giorni: 25 vengono infatti immediatamente espulsi e rispediti in Ghana dove vengono accusati di alto tradimento.



Pubblicato il 04.07.06

da: www.unita.it/view.asp?IDcontent=57792

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